I cambi d’appalto nei call center continuano a rappresentare un forte rischio per i livelli occupazionali e per le condizioni di lavoro dei tantissimi lavoratori che operano nelle società di customer in outsourcing. Giovedì 16 novembre presidio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore davanti al municipio di Ivrea alle 10.30.
«Stiamo assistendo ad una diffusa elusione della clausola sociale prevista dalla Legge 11/2016 e dal CCNL Telecomunicazioni, contratto prevalente nel settore, da parte di aziende pubbliche e private – denunciano le segreterie di Torino e Piemonte di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom – Il territorio eporediese continua a pagare il prezzo della deriva e della deregolamentazione delle gare d’appalto dei servizi di call center.»
E’ del 2016 l’intesa tra le parti sociali di categoria conquistata per disciplinare la procedura per i cambi di appalto nei call center, in applicazione di quanto previsto dall’art. 1 comma 10 della legge 11/2016.
La norma sancisce che “In caso di successione di imprese nel contratto di appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di call center, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatore subentrante, secondo le modalità e le condizioni previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro applicati e vigenti alla data del trasferimento, stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative sul piano nazionale […]”.
Le organizzazioni sindacali ricordano che «INPS nell’assegnare il proprio call center ad un’azienda controllata al 100% dall’Istituto (INPS SERVIZI) ha proposto ai circa cento lavoratori di COMDATA Ivrea, ex fornitore del servizio, un’assunzione a condizioni salariali e di diritti pesantemente inferiori a quelle che avevano. INPS, azienda pubblica ha quindi, di fatto, negato il diritto alla clausola sociale e ad un passaggio a parità di condizioni peggiorando le condizioni delle lavoratrici e lavoratori che da anni gestiscono un Numero Verde così importante anche per la collettività, per i cittadini.»
E continuano denunciando che dopo la vicenda INPS le lavoratrici ed i lavoratori Comdata di Ivrea si trovano nuovamente di fronte ad una gara d’appalto, Aria – Regione Lombardia, in cui le aziende aggiudicatarie, Digid Spa in testa, dopo una serie di false garanzie presentate ad un primo tavolo di contrattazione sindacale, non si sono più presentate ad alcun incontro negando il diritto alla clausola sociale per i lavoratori della commessa.
«Tutto ciò nel silenzio assoluto del committente pubblico Regione Lombardia che, proprio in quanto soggetto pubblico, dovrebbe responsabilmente farsi garante delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori che operano all’interno dei suoi appalti.», evidenziano i sindacati deprecando il comportamento dei soggetti pubblici.
«La commessa Aria-Regione Lombardia scadrà il 20 novembre e a seguito del rischio di esuberi, esplicitamente dichiarato da Comdata, derivante dalla mancata applicazione della clausola sociale, – informano i sindacati – i lavoratori stanno vivendo un fortissimo stato di preoccupazione. Complessivamente oggi sono circa 100 le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti dalla mancata applicazione della clausola sociale che hanno visto il loro lavoro uscire dalla porta principale della sede eporediese di Comdata.»
Per difendere il proprio lavoro e i propri diritti le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti sono in sciopero fin da lunedi 6 novembre 2023 e giovedì 16 novembre in concomitanza dell’incontro delle OOSS con il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore e dell’assessora al lavoro Gabriella si terrà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori alle ore 10:30 davanti al municipio in piazza Ferruccio Nazionale.