Una memoria da riconquistare: il 1° febbraio proiezione del documentario “A German Life” un’intervista a Brunhilde Pomsel, segretaria del Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels dal 1943 al 1945, morta nel gennaio 2017 all’età di 106 anni
In italia la Giornata della Memoria è stata istituita nel 2000 (ci sono voluti ben 55 anni) e si celebra il 27 gennaio per ricordare che, in quella data, nel 1945 le truppe ukraine dell’Armata Rossa liberarono il campo di Auschwitz-Birkenau, divenuto poi il simbolo di tutti i campi di concentramento e sterminio nazisti, grazie alle immagini del giornalista che viaggiava al seguito di quel battaglione. La liberazione però era già iniziata a partire dal luglio del 1944, quando, sempre i russi, entrarono a Maidanek (Polonia), e proseguì fino all’aprile del 1945 con la resa definitiva della Germania e la caduta di Berlino (qui una mappa dei vari campi e le date di liberazione).
Erano tantissimi ed ognuno aveva dei sottocampi, la lista fa davvero impressione. Ci sono moltissimi libri, saggi, articoli di giornale, reportage e memoir sull’argomento: cosa succedeva, come erano organizzati i prigionieri e come avvenivano le selezioni della morte. In questi oltre 70 anni abbiamo avuto ampio accesso alle informazioni, se ne parla nelle scuole, vengono organizzati dei viaggi per avere testimonianza diretta di quei luoghi nati dall’abominio della mente umana. Ma, a quanto pare, non è servito a granché. Purtroppo certi slogan sembrano tornare di moda, perché c’è sempre qualcuno che riesce ad inculcare nella testa delle persone l’idea di un’umanità di serie A e di una serie B. C’è sempre qualcuno (solitamente un politico aiutato da qualche altro politico e coadiuvato da un mercato compiacente) che riesce a mettere gli uni contro gli altri, approfittando delle condizioni precarie e difficili di entrambi (condizioni generate da chi ne può trarre beneficio). A tal proposito vorrei consigliare un ottimo libro, vincitore del premio Goncourt 2017, che si intitola L’ordine del giorno, scritto da Eric Vuillard, in cui si raccontano i retroscena (tutti di natura economica) dell’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista. Il romanzo inizia dando l’immagine di ben 24 capi d’industria riuniti con Goering e Hitler a parlare del futuro della Germania nazionalsocialista che nascerà grazie al loro generoso contributo e che a loro sarà molto riconoscente. Opel, Siemens, Krupp, Reuter, tanto per fare alcuni nomi. Non è dunque così difficile illudere con falsi ideali popoli interi, se al di sopra ci sono interessi tali da rendere i beneficiari capaci di assumersi qualsiasi rischio e mettere in scena qualsiasi inganno.
Un’altra curiosità che non tutti sanno è che fu l’illustre chimico tedesco, Fritz Haber, vincitore del premio Nobel nel 1918 per la sintesi dell’ammoniaca, a rendere possibile l’utilizzo di gas tossici come arma di distruzione di massa (I tedeschi li impiegarono per la prima volta contro i russi nel 1915, utilizzando proiettili d’artiglieria di fabbricazione Krupp). Nel periodo fra le due guerre Haber mise a punto il procedimento per la sintesi dell’acido cianidrico, denominato commercialmente Zyklon B. Nel 1911 divenne direttore della Società Kaiser Wilhelm, oggi Max Planck Institut. Ma nel 1934 fu costretto a lasciare la Germania a causa delle origini ebraiche della sua famiglia. I casi del destino…
Ecco che diventa importante continuare a ricordare ciò che è stato e, soprattutto, saperne riconoscere e, possibilmente, prevenire i ritorni. Per la Giornata della Memoria 2019 Associazione Rosse Torri, Zac!Movicentro e molte associazioni del territorio tra cui: Casa delle Donne, Anpi, Libera, Acmos, Viviamo Ivrea, Fraternità Cisv di Albiano, Osservatorio Migranti, Uni3 Ivrea, Centro Documentazione Pace, Circolo PRC Ivrea, con il patrocinio della Città di Ivrea, organizzano due incontri mirati a raccontare la società civile di quel periodo storico, affinché, attraverso storie di persone direttamente coinvolte, si possano acquisire strumenti per leggere il presente e i segni nefasti che si stanno nuovamente delineando all’orizzonte.
-Venerdì 18 gennaio alle ore 21.00, presso Zac!Movicentro, con uscita a cappello per raccogliere i fondi necessari al noleggio del film del 1° febbraio, il reading Reazione a Catena, di e con Lisa Gino che racconta la storia del fisico italiano Ettore Majorana , la costruzione delle prime bombe atomiche e il peso delle scelte di ognuno nel periodo nazi-fascista.
-Venerdì 1 febbraio alle ore 21.00 sempre presso lo Zac!Movicentro verrà proiettato il film documentario “A German Life”, una intervista a Brunhilde Pomsel, segretaria del Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels dal 1943 al 1945, morta nel gennaio 2017 all’età di 106 anni.
Ci auguriamo che le associazioni non ancora nell’elenco facciano avere la loro adesione, mandando una mail o un messaggio a qualcuna di quelle che hanno già aderito: l’intento è quello di raggiungere un coinvolgimento più ampio possibile per far sentire che Ivrea resta una città tesa all’accoglienza e alla solidarietà, nell’alveo dei principi della nostra Costituzione. E che nessun pensiero contrario a questi due fondamentali principi avrà strada facile.
Lisa Gino