Fioriere firmate e serrande abbassate.

Provate a passeggiare per via Arduino, allungate lo sguardo …

Le iniziative del settore cultura della precedente giunta comunale davano la sensazione di non essere parte di un progetto coordinato. In cinque anni abbiamo assistito a successivi eventi culturali calati dall’alto e scollegati fra loro soprattutto frutto del gusto e del desiderio di visibilità dell’allora assessora alla cultura. Uno di questi interventi è ancora molto presente in città, si potrebbe dire ingombrante se non suonasse blasfemo, parliamo delle fioriere d’autore opera del grande artista Ugo Nespolo.

Belle o brutte non è il tema, perché si sa che l’opera d’arte piace o non piace senza nulla togliere al suo valore, è un fatto soggettivo. È la mancanza di visione e inclusione che manca. Diverso sarebbe stato (e molto più economico!) coinvolgere i giovani artisti eporediesi in un concorso per realizzare le grafiche per mettere fioriere in tutte le strade del centro storico (e non solo in via Arduino e via Palestro). Non sarebbe stato questo un progetto di maggiore valore pensando in termini di Comunità?  In fondo è un po’ snob, e provinciale e arido, immaginare che solo le grandi firme possono dar lustro ad una città. Pensiamo infatti alla bellezza delle sagome sui muri di piazza Gioberti realizzate da Galliano Gallo e Rossana Challancin (per noi di sicuro grandi firme per la qualità e lo spirito del loro essere artisti) perfettamente in contesto con quella sorta di borgo nella città che è piazza Maretta.

E che tristezza dà poi una operazione fatta con l’acceleratore per giungere a piazzare le fioriere prima delle elezioni amministrative, tanto da confonder capitoli di bilancio, prendendo dalle manutenzioni delle strade e del verde pubblico in attesa dei fondi del bando regionale per il finanziamento di “progetti strategici dei Distretti del Commercio”, che sarebbero arrivati troppo tardi per farne vanto elettorale. Per non parlar dei costi lievitati dagli 80mila del bando agli effettivi 140mila con la differenza a carico del Comune.

Ma a proposito di progetti strategici per il commercio, ecco la scintilla scatenante di questo scritto.

Provate a passeggiare per via Arduino, allungate lo sguardo … è proprio bello questo tratto del decumanus maximus di Eporedia! Peccato che spostando lo sguardo sui negozi affacciati sulla strada si riceva un pugno nello stomaco per il profondo contrasto fra le colorate fioriere e le grigie serrande chiuse con su vecchi cartelli “Affittasi” o “Vendesi”.
Ma il più bel “progetto strategico dei distretti del commercio” non sarebbe stata un’azione concreta per tenere aperte le serrande?  Invece si sono scelte le fioriere d’autore, cattedrali nel deserto nel centro cittadino, mentre nella periferia è stata concessa l’ennesima autorizzazione a costruire una mega piattaforma della grande distribuzione ai confini della città, pur sapendo bene che la GDO si mangia il piccolo, ma così prezioso, commercio di prossimità.

È ancora presto per misurare la nuova giunta sul tema della valorizzazione anche commerciale del centro storico, di certo la nuova amministrazione ha tutte le competenze e i valori per far rivivere e dare colore naturale alle vie del centro storico eporediese, attendiamo fiduciosi.

di Cadigia Perini
estratto da Punto Rosso su La Voce

Post scriptum. Dopo l’uscita di questo Punto Rosso, sono state segnalate all’autrice da Cristiana Ferraro, nota commerciante eporediese con visione innovativa, le fioriere di Via Palma la cui realizzazione è stata affidata ad Arteria, la bottega d’arte della via. Un applauso a via Palma! E il vinaio Ciro Lubrano Lavadera è intervenuto su La Voce ribadendo fra le altre cose che «C’è bisogno di “stati generali del commercio” dove interrogarsi sul come, con quali idee e quali risorse si ferma incuria e desertificazione nel centro.»