Respinto anche il secondo progetto
E’ una vittoria importante che è costata tempo, soldi alle associazioni e ai Comuni che si sono opposti.
Proprio così anche il secondo progetto presentato dalla Life Company A2A per realizzare il cosiddetto “Termovalorizzatore” è stato respinto dalla Conferenza dei Servizi della Provincia di Biella.
Il primo fu ritirato nel settembre 2021 dalla stessa azienda che, dopo pochi mesi, ripresentò la “versione 2022”, spostando la collocazione di qualche centinaio di metri sull’area di una ex fabbrica di componenti informatiche, la Zincocelere. “Una vittoria per i comitati locali (Valledora in primis) e le associazioni come il Circolo Tavo Burat che si sono concretamente impegnati nel fare rilievi di merito”, così scrive soddisfatto l’ex circolo di Legambiente di Biella sulla propria pagina social.
Anche l’associazione guidata da Daniele Gamba è certamente tra maggiori oppositori a questo impianto. Oltre ai comitati e alle associazioni, anche i Comuni si sono impegnati per respingere il progetto. L’orientamento della Conferenza era chiaro già a fine giugno, ma la Determinazione della Provincia di Biella di ieri ne sancisce l’ufficialità.
Le motivazioni principali della bocciatura sono legate alla inadeguatezza dell’impianto.
E’ risultato inefficiente dal punto di vista del recupero energetico, incoerente con il piano Regionale di gestione dei rifiuti e inadeguato soprattutto perché non in grado di trattare gli PFAS.
Questi sono composti chimici che vengono largamente usati in pelletteria, negli imballaggi per uso alimentare, per le padelle antiaderenti e nell’abbigliamento tecnico.
Ne è stata accertata la dannosità per la salute umane e per l’ambiente.
Sollevò il caso PFAS la trasmissione Report già qualche anno fa denunciando il Caso Veneto Da allora si è proceduto alla loro ricerca e individuazione nell’aria, nel terreno e soprattutto nelle acque.
La brutta notizia è che, da allora, vengono trovati un po’ ovunque, anche nel Biellese. La loro riduzione è evidentemente una priorità a cui anche un colosso come A2A deve, da ora in poi, prestare attenzione.
Ettore Macchieraldo