Flavio Razetti, canavesano

Quando

30 Marzo 2025    
16:00

Tipologia evento

L’eclettico ed estroso poeta, giornalista, politico, oratore, scrittore, artista, commediografo.

“I Quaderni de l’Escalina n. IV” 2025
Editore “I Luoghi e la Storia”

Presentazione con l’autore Adolfo Camusso,  Agliè, Sala Consiliare del Municipio

Io nacqui in seguito ad uno spavento avuto da
mia madre che cadde dall’asinello che
cavalcava, spaventato da un gruppo di paperi e
di oche starnazzanti. Quindi fu facile trarre il
mio oroscopo: settimino, proclamato dai do di
petto equini e dagli applausi generali della
platea paperesca; il mio destino era già stato
scritto: oratore e commediografo
.
Flavio Razetti, (1877 – 1947). Manoscritto conservato presso l’Archivio Scavini, Rivarolo.

Il libro di Adolfo Camusso dedicato alla biografia di Flavio Razetti nasce da una serie di articoli rimasti
inediti che l’autore, nel corso degli anni, ha costantemente raccolto e scritto, scoprendo poi ancora altri
dettagli e documenti, spesso importanti, che hanno così portato a concepire una vera e propria monografia
dedicata alla vita e alle opere di Flavio Razetti, trovando opportunità di pubblicazione nel IV numero de “I
Quaderni de L’Escalina” supplemento del semestrale omonimo edito a Ivrea dal 2012 e che si occupa
nuovamente, dopo un’interruzione di qualche anno, di cultura letteraria, storica, artistica e scientifica non
solo nella dimensione locale.
Il libro di Adolfo Camusso verrà presentato presso la sala consiliare del Municipio di Agliè domenica 30
marzo 2025 alle ore 16.
Così nella prefazione di Fabrizio Dassano: “Il suo lavoro riguarda un personaggio noto e poco noto al
contempo e che animò la cultura canavesana con una personalissima visione del suo mondo e di quella
visione che si manifestava con un vero e proprio «culto del territorio» iniziato nel tardo Ottocento e
proseguito con vigore e capillarità nel corso del Novecento. Flavio Razetti incarnò meravigliosamente
l’uomo della prima metà del secolo che vide due guerre mondiali e in mezzo, l’ascesa delle dittature in
Europa. La sua fu una vita per la cultura e per l’arte, in un percorso che oggi lo fa apparire molto più
cosmopolita di quanto lo si cerchi di incasellare in un singolare «caso canavesano»: l’handicap fisico, la vita
familiare travagliata, l’emigrazione in Sudamerica, il ritorno e il primo socialismo in Piemonte, l’adesione al
fascismo primigenio e la delusione per quel nuovo ordine dal tragico epilogo. Il crollo della monarchia e
l’amicizia con i duchi di Genova. Morı ̀ proprio alla chiusura di quel capitolo della nostra storia, capitolo che
Adolfo Camusso ha meritoriamente riaperto per offrire una nuova vita a questo straordinario personaggio”.

“Il personaggio, noto e poco noto al contempo e animò la cultura canavesana con una personalissima visione
del suo mondo e di quella visione che si manifestava con un vero e proprio «culto del territorio» iniziato nel
tardo Ottocento e proseguito con vigore e capillarità nel corso del Novecento, incarnò meravigliosamente e
drammaticamente l’uomo della prima metà del secolo che vide due guerre mondiali e in mezzo, l’ascesa
delle dittature in Europa. La sua fu una vita per la cultura e per l’arte, in un percorso che oggi lo fa apparire
molto più cosmopolita di quanto lo si cerchi di incasellare invece in un singolare «caso canavesano»:
l’handicap fisico, la vita familiare travagliata, l’emigrazione in Sudamerica, il ritorno e il primo socialismo in
Piemonte, l’adesione al fascismo primigenio e la delusione per quel nuovo ordine che smembrò proprio
l’amato Canavese con la provincia di Aosta, nuovo ordine dal tragico epilogo. Poi il crollo della monarchia e
la lunga amicizia con i duchi di Genova che lo aiutarono con la dimora di Agliè, ormai povero. L’epurazione
dall’ordine dei giornalisti, e il suo rifiuto a richiedere nuovamente la tessera. Morì proprio alla chiusura di
quel capitolo della nostra storia, capitolo che Adolfo Camusso ha meritoriamente riaperto per offrire una
nuova vita a questo straordinario personaggio”.