Appunti di un naturalista al torrente Chiusella: dalla rubrica CONTRONATURA di Diego Marra
Di solito una giornata estiva passata al torrente è dedicata ai bagni di sole e in acqua fredda, per chi se la sente, metodo economico per rinfrescarsi dall’afa opprimente. Il mio torrente preferito è, ovviamente, il Chiusella anche se ormai non è più una metà sconosciuta, vedi il riminesco affollamento delle Guje di Garavot con allegato parcheggio selvaggio sulla strada provinciale di decine di auto. Ma non voglio discutere, nuovamente, dell’assurda “autofilia” dei nostri tempi, pur notificando che il Chiusella io lo raggiungo in bicicletta. Vorrei provare ad aprire un nuovo orizzonte osservativo, solo per voi affezionati lettori! Mutuando il pensiero del grande Marcel Proust “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”, vi propongo di trastullarvi, mentre vi abbronzate sulle calde rocce del torrente, osservando gli insettini che svolazzano sopra le acque. Oltre le libellule, insetti conosciuti ai più, svolazzano sopra lo scorrere dell’acqua numerosi insettini, anche in sciami, con diafane ali: paiono così fragili che un refolo di vento potrebbe spazzarli via. Si tratta di effimere, perle e friganee (vi risparmio i nomi scientifici!) accomunate, insieme alle libellule, dal frequentare ambienti acquatici nei quali compiono il loro sviluppo larvale. Le larve, però, sono terribilmente dissimili dagli adulti e, peraltro, vivono molto più a lungo dello stadio immaginale (cioè, l’adulto); alcune specie di effimere sopravvivono meno di un giorno, ecco spiegato il loro nome volgare. Ciò è piuttosto comune tra gli insetti che subiscono metamorfosi durante la loro esistenza, pensate ai bruchi da cui derivano le farfalle. Sintetizzando potremmo dire che le larve conducono una vita da grande abbuffata, mangiando continuamente, mentre gli adulti hanno un solo chiodo fisso… il sesso! Si dedicano compulsivamente alla riproduzione, alcuni neppure si nutrono nel loro breve ciclo vitale. Bene, dopo dotta spiegazione, anche se necessariamente sintetica poiché il mondo degli insetti è molto variegato, passo a spiegarvi come potreste rendere più interessanti i vostri bagni di acqua e sole e anche fare un figurone spiegando ai vostri amici ciò che state osservando. La leggiadria e la bellezza delle immagini volanti ha un contraltare nella bruttezza delle larve acquatiche, alcune feroci predatrici carnivore (libellule, alcune friganee e perle), altre onnivore o vegetariane (effimere, la maggior parte di friganee e perle). Quando avviene la trasformazione in adulto, la larva esce dall’acqua, si immobilizza, la sua cuticola si squarcia e ne esce l’individuo alato, ciò che resta è un involucro chitinoso con una lunga fenditura dorsale dalla quale è fuoriuscita l’immagine. Capita frequentemente di vedere questi residui (definiti esuvie) appiccicati a rocce e vegetali lungo i corsi d’acqua; soprattutto le esuvie delle perle sono molto comuni, sembrano mostri alieni in miniatura applicati alle rocce. L’aspetto più curioso delle larve di friganee, invece, è la loro capacità di costruire, producendo un filo di seta viscoso, astucci con pietruzze o rametti all’interno dei quali l’insetto protegge l’addome molle e carnoso mentre il capo e le taglienti mandibole completamente chitinizzati sporgono permettendone la nutrizione. Ebbene questi piccoli astucci di pochi centimetri sono facilmente rinvenibili nel letto del torrente, mischiati con le pietruzze del fondale o applicati alle rocce. Che emozione prendere in mano una manata di sabbia o ghiaietta e rinvenire queste splendide architetture naturali! O No!
Quando R.L. Stevenson scrisse “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” pensava forse alle incredibili trasformazioni che subiscono gli insetti? La feroce larva carnivora nelle vesti di Hyde, la leggiadra immagine nei panni di Jekyll? Chissà! La Natura, però, non categorizza gli esseri viventi in senso manicheo, non esiste il buono e il cattivo, tutte le strategie vitali ubbidiscono ad una sola legge: riproduzione e sopravvivenza.
Peccato che sia finita l’estate, vi toccherà aspettare la prossima per godere dell’avvincente ricerca di tali meraviglie della Natura… prendetevi un appunto.
Diego Marra