Il 12 marzo la giunta comunale di Trino Vercellese, in provincia di Vercelli, ha approvato una delibera per ritirare la sua candidatura per ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari
La possibilità che i comuni potessero avanzare autocandidature era stata autorizzata dal Governo lo scorso dicembre, malgrado il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica avesse già pubblicato la Carta delle 51 aree idonee (CNAPI) che rispettano i criteri di sicurezza indispensabili per costruire un deposito a prova di calamità naturali. Trino Vercellese era stata esclusa come area idonea a causa della vicinanza della centrale al Po, considerato un rischio in caso di esondazioni.
Stefano Ciafani (Legambiente): “il ritiro dell’autocandidatura rappresenta un’importante vittoria”
“Il ritiro da parte del comune di Trino, in provincia di Vercelli, dell’autocandidatura come possibile sede del Deposito Unico Nazionale dei rifiuti radioattivi – commenta Stefano Ciafani, Presidente Nazionale di Legambiente – rappresenta una grande e importante vittoria.
Finalmente ha vinto il buon senso e il comune ha ascoltato e accolto la richiesta di Legambiente e delle tante associazioni, dei comitati di cittadini, a cominciare dal comitato TriNO, dei Vescovi locali e dei movimenti sindacali contrari a questa insensata candidatura. Lo scorso febbraio oltre 300 persone hanno partecipato alla manifestazione che abbiamo organizzato a Trino proprio per sottolineare che non è un sito né idoneo e né sicuro per ospitare il deposito nucleare. Ora si proceda speditamente per scegliere il migliore tra i 51 siti dislocati in 6 regioni della Penisola attenendosi rigorosamente al percorso messo in campo con la Carta nazionale delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie radioattive (Cnai), coinvolgendo i territori attraverso un percorso scientifico, rigoroso e attento alla sicurezza dei cittadini. Il Deposito va fatto, questo sia chiaro, ma non sono più ammessi né ritardi né errori come la possibilità di autocandidature anche da parte dei Comuni non compresi nella Cnai”.
Alberto Deambrogio (PRC-SE): “la revoca dell’autocandidatura di Trino dice che la lotta paga”
“La notizia – ha dichiarato il segretario piemontese del PRC-SE Alberto Deambrogio – è una di quelle forse inattese, ma inequivocabile: il comune di Trino ha deciso per la revoca della delibera di autocandidatura a sito del deposito nazionale delle scorie nucleari”.
“Chissà, forse il sindaco Pane ha avuto qualche anticipazione da parte di Sogin rispetto alla perdurante non idoneità del sito di Trino; una cosa ormai ben nota, che si è cercato di stravolgere con una nuova norma pazzesca, in grado di affidare alla sola modifica del progetto tecnico la sicurezza futura dell’impianto”.
“Al netto di queste considerazioni, io credo che in realtà sia stata la lotta intelligente e continua di questi mesi ad aver ottenuto il risultato della revoca della delibera. – afferma Deambrogio – Una dimostrazione plastica del fatto che una mobilitazione a difesa di ragioni tecnico scientifiche e persino di banale buon senso può vincere. Da questo punto di vista, centrale è l’attività del comitato Tri-NO, il vero motore di una rete di relazioni che si è sempre più allargata sino a coinvolgere amministratori, portatori di interesse, oltre naturalmente a tantissime persone comuni”.
Le parole del sindaco Pane e della sua giunta, ben esplicitate anche nella delibera di revoca, tendono a ribaltare le responsabilità su chi ha condotto la lotta avversa alla loro posizione. Insomma per Pane ora si aprirebbe un periodo di incertezza, in cui non ci sarebbe più soluzione per le scorie, mentre lui l’avrebbe trovata. A Pane diciamo che chi si è opposto alla sua scellerata decisione ha pure sempre detto due cose nette ed inequivocabili: il deposito unico nazionale va fatto e va fatto senza ritardi, seguendo e sorvegliando bene l’iter disegnato dalla CNAPI e dalla CNAI. Respingiamo al mittente dunque l’accusa di irresponsabilità, una caratteristica solo appannaggio del sindaco di Trino.
“Colgo l’occasione per ribadire – ha concluso Deambrogio – che il rilancio del nucleare, che trova estimatori sia nel centro-destra, che nel centro-sinistra, non è e non può essere la soluzione per risolvere i problemi energetici e di transizione ecologica. Al di là del fatto che non esiste nucleare sicuro qui ed ora e che quindi il deposito nazionale, ancora da individuare, dovrebbe allargarsi sempre di più per accogliere le scorie del nuovo nucleare, vogliamo ricordare che il cambio di impostazione del modello energetico ha bisogno di soluzioni praticabili nel breve periodo, se si vuole salvare il salvabile dei luoghi dove abitiamo”.
Sean Sacco (M5S Piemonte): “Bene il ritiro dell’autocandidatura di Trino. Adesso non si commetta l’errore di non valutare i rischi idrogeologici legati ai siti piemontesi”
Il Movimento 5 Stelle accoglie con soddisfazione la notizia del ritiro dell’autocandidatura di Trino ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Ho sempre ribadito – insieme ai cittadini, agli amministratori del territorio, alle associazioni ambientaliste – quanto la scelta della giunta comunale di Trino, sostenuta dal governo di destra e da Azione, fosse sbagliata. Oggi, finalmente, è arrivato il passo indietro. Il deposito va realizzato, ma la sua localizzazione va decisa con criteri scientifici rigorosi e scelte ragionate che escludano le zone che presentano importanti criticità. Un’autocandidatura non poteva essere la soluzione.
Da parte del Movimento 5 Stelle l’attenzione rimane alta. Auspichiamo che vengano valutate seriamente le problematiche legate ai siti piemontesi individuati. Non si commetta l’errore di realizzare un’opera del genere in un territorio sul quale, come è emerso anche dalle ultime precipitazioni atmosferiche, insistono notevoli problematiche di rischio idrogeologico.