Venerdì 9 febbraio Una giornata di lavoro interamente dedicata all’arcipelago delle fragilità cognitive con aggiornamenti e approfondimenti in ambito clinico, politico, organizzativo sociale. Le carenze del Servizio Sanitario in una lettera aperta
Diego Targhetta Dur
Direzione-Coordinamento Polo Formativo Universitario Officina H
Corso Laurea in Infermieristica sede TO4 Ivrea, Università di Torino
Lettera aperta ai partecipanti al Convegno e alla Direzione Asl TO4
Nel diffondere la notizia e informare i lettori sull’importante convegno sulla fragilità cognitiva, sicuramente molto utile per studenti e professionisti, non posso non cogliere la disarmante lontananza tra le buone pratiche accademiche e scientifiche e la realtà della attuale cura per gli anziani nel nostro territorio.
Mi sono trovato a dover assistere recentemente una persona molto anziana che in breve tempo è passata dalla autosufficienza alla completa non autosufficienza per un improvviso decadimento cognitivo. Ho dovuto constatare l’impossibilità di accedere a una visita geriatrica anche se prescritta come urgente. Al reparto di geriatria di Cuorgnè non è stato possibile rivolgersi in quanto vi si accede solo dal Pronto soccorso ma dal pronto soccorso la persona in questione è stata congedata dopo una osservazione di circa 20 h, senza segni di miglioramento. Va notato inoltre che a ottobre (quando stava ancora bene) aveva eseguito una prima visita geriatrica (prenotata da maggio) e ne avrebbe dovuto effettuare una di secondo livello ma essa risultava “non prenotabile” per “assenza di date disponibili”. La UVG (Unità di valutazione geriatrica), che dispone di ben 1 medico e 1 amministrativo e copre praticamente tutta la Asl TO4, ha aperto adesso le prenotazioni per il semestre luglio-dicembre, prima non c’è posto. Aggiungo che molti medici di base non ritengono più necessario, o non riescono, venire a casa del paziente anche se nel frattempo non è più trasportabile.
In queste condizioni la cura e l’assistenza ricadono solo sulle possibilità, di tempo e di denaro, della famiglia e in certi casi ciò non è nemmeno sufficiente.
Ragionare oggi sulle cure e come migliorarle è certo importante, ma senza personale e strutture non si va da nessuna parte.
Buon lavoro.
Francesco Curzio