Come annunciato dai sindacati nell’assemblea aperta del 17 dicembre davanti alla sede di Comdata a Palazzo Uffici, domani 8 gennaio si terrà in Confindustria Canavese l’incontro fra azienda e sindacati per l’avvio della procedura dei contratti di solidarietà.
Nell’incontro del 17 dicembre fra azienda e sindacati, la multinazionale dei servizi telefonici conferma le voci che giravano da qualche giorno e annuncia 200 esuberi nella sede di Ivrea gelando un clima già rigido. E non parliamo di clima atmosferico, ma di difficoltà di lavoro in un ambiente sempre più ostile, in particolare per gli operatori impegnati su alcune commesse.
Comdata, bontà infinita, informa di voler ricorrere ai contratti di solidarietà, ma alle sue condizioni (riduzione del 60% dell’orario di lavoro per un anno) e l’impatto sui lavoratori è comunque pesante e inaccettabile. E c’è da temere per il futuro, infatti l’azienda nell’incontro di dicembre ha parlato solo di esuberi senza presentare un piano industriale che facesse capire dove e come (e se) Comdata vuole ancora investire nella sede di Ivrea.
Nell’incontro di domani – 8 gennaio – sarà inevitabile arrivare a un accordo, perché senza accordo sindacale l’azienda andrebbe comunque avanti, ma con i licenziamenti, naturalmente da scongiurare. La forza contrattuale del sindacato sarà tanto maggiore quanto grande sarà la presenza delle lavoratrici e lavorati al presidio davanti a Confindustria convocato a partire dalle ore 11. Per permettere a tutti di partecipare le tre organizzazioni sindacali, Slc-Cgil-Fistel-Cisl-Uilcom, hanno indetto uno sciopero per l’intero turno di lavoro. E le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori saranno tanto più forti quanto le istituzioni pubbliche sapranno intervenire sull’azienda. Il 21 dicembre i lavoratori sono stati ricevuti dal sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli insieme all’assessora al bilancio Elisabetta Piccoli (da tempo indicata da Sertoli come papabile assessora al Lavoro, ma finora la delega non è stata assegnata), presente all’incontro anche il parlamentare europeo Daniele Viotti (PD) che ha promesso un’interrogazione alla Commissione europea.
Da parte sua il sindaco ha promesso vicinanza ai lavoratori e dovrebbe essere presente al presidio di domani, ma di iniziative “pratiche”, come la convocazione dell’azienda richiesta anche dal PRC di Ivrea (“Ben venga l’incontro del sindaco con i lavoratori, ma immediatamente dopo deve essere convocata l’azienda! In assenza di un assessore al lavoro, grave mancanza nella giunta Sertoli, si muova la commissione consiliare lavoro!, si legge nel comunicato del PRC di dicembre)”, non se ne parla. Viotti ha mantenuto la promessa depositando l’interrogazione con risposta scritta “Responsabilità sociale d’impresa nel caso Comdata Group“. E anche la Regione si è mossa, con l’assessora al Lavoro, Giovanna Pentenero che ha convocato azienda e sindacati per il 9 gennaio, ma l’azienda non ha dato la disponibilità per impregni pregressi. Mentre in Parlamento il caso Comdata è stato portato dalla deputata M5S piemontese Jessica Costanzo con una risoluzione che “impegna il Governo a lavorare per il mantenimento dei livelli occupazionali in tutte le sedi italiane della multinazionale.”
E anche se Comdata manda messaggi rassicuranti, non parla di esuberi, ma di “insaturati” (espediente linguistico…) soprattutto a causa del crollo dei volumi del cliente TIM e ribadisce il suo impegno a portare nuove commesse a Ivrea, c’è poco da stare tranquilli. Occorre invece stare molto all’erta. Pretendere un piano industriale credibile da verificare periodicamente e la rotazione dei lavoratori messi in solidarietà (da limitare nella durata e percentuale di riduzione) per diluire il disagio economico ed emotivo. Occorre soprattutto unione nell’azione sindacale per contrastare politiche aziendali di disinvestimento a Ivrea e la mobilitazione dei lavoratori, del territorio e azioni concrete da parte delle istituzioni pubbliche, a partire dall’amministrazione comunale eporediese.
Cadigia Perini