Martedì 11 aprile 2017 ore 15.00, 17.10, 19.20, 21.30
Mercoledì 12 aprile 2017 ore 15.30, 18.00
titolo originale Tom à la ferme / regìa Xavier Dolan / soggetto tratto dall’opera teatrale omonima di Michel Marc Bouchard / sceneggiatura Xavier Dolan / fotografia André Turpin / musica Gabriel Yared / montaggio Xavier Dolan / scenografia Colombe Raby / costumi Xavier Dolan / interpreti Xavier Dolan, Pierre-Yves Cardinal, Lise Roy, Evelyne Brochu, Manuel Tadros, Jacques Lavallée, Anne Caron, Olivier Morin / produzione Xavier Dolan, Nathanaël Karmitz, Charles Gillibert, per MK2 Productions / origine Canada, Francia 2013 / distribuzione Movies Inspired / durata 1 h e 42’
scheda filmografica 26
Tom, un giovane pubblicitario di Montreal, arriva in una zona di campagna per presenziare al funerale del suo amato Guillaume. Giunto sul posto, però, scopre che laggiù nessuno ha mai sentito parlare di lui, né è a conoscenza del legame che aveva con il defunto.
(…) risvolti imprevedibili che sterzano dal mélo al thriller, senza escludere derive horror. (…) quarto titolo del canadese prodigio Xavier Dolan, classe 1989: il meno ambizioso ma molto ‘entertaining’ Tom à la ferme (cioè Tom nella fattoria) visto a Venezia 2013, dove peraltro non vinse nulla, per lo stupore di molti. Realizzato subito prima di Mommy, il film che lo ha fatto tardivamente scoprire anche in Italia, è la sua quarta regìa ed è tratto da una pièce del conterraneo Michel Marc Bouchard che Dolan ha ampliato e riscritto ritagliandosi il ruolo di Tom. Portando al contempo il suo cinema così apertamente gay in una direzione nuova. Che guarda con disinvoltura ai classici (da Un tranquillo weekend di paura a Psycho, apertamente citato dalle musiche di Gabriel Yared) solo per liberarsi dalle ipoteche autobiografiche e dai vincoli più comuni nel cinema queer, anche se tutto ruota intorno all’inconfessata attrazione fra il tenero Tom e il violento Francis. Fino a farne un film discontinuo ma imprevedibile, sempre a cavallo fra ironia e sentimento. Con almeno una scena da antologia: un tango guarda caso, che sembra allacciare in un movimento turbinoso due mondi, due cinema, due età.
(Fabio Ferzetti)
(…) Xavier Dolan (…) realizza film che dividono, dove affronta temi forti e provocatori, come rapporti transgender e morbose relazioni madre-figlio, con spericolato piglio stilistico. (…) Delle sue opere è la più appetibile per il pubblico perché a suo modo strizza l’occhio al genere thriller. (…) Nella sperduta casa di campagna, le dinamiche dei tre personaggi disegnano una situazione da teatro della minaccia, salvo che la violenza a tratti esplode concreta lasciando lividi e segni. Ispirato a una pièce del connazionale Michel Marc Bouchard che firma con Dolan la sceneggiatura, Tom à la ferme è un mélo noir dai tratti sadomaso, splendidamente musicato in stile Bernard Hermann da Gabriel Yared. Ma il tutto – eccessi e narcisismo inclusi – è riscattato dall’ironia, da un impeto vitalistico e da coraggiose intuizioni.
(Alessandra Levantesi Kezich)
(…) ad ogni cambio scena la composizione è inaspettata, le alleanze significative. (…) La padronanza di mélo, commedia, classici, appena un pizzico di horror (…) è notevole, condotta con una non comune sensibilità. Fa decollare un finale di grande maestria la scena ambientata nel bar locale, dove spicca notevolmente il barista Manuel Tadros, padre del regista, interprete consumato anche di numerose serie televisive.
(Silvana Silvestri)