Lunedì 9 luglio ci ha lasciato Michelangelo De Fazio. Un amico che non potremo mai dimenticare.
Michelangelo non c’è più. Se n’è andato in punta di piedi, senza disturbare né preavvisare e senza quella battuta pronta che aveva sempre in serbo.
C’è quasi da non credere al manifesto funebre che gli dà 77 anni, una età che si immagina tranquilla e disimpegnata mentre lui era ancora più attivo che mai.
Ultimamente si occupava dell’Ecomuseo di Chiaverano, del Chiaverano Photo Group, della Università della terza età di Ivrea, all’interno della quale il suo ruolo nei gruppi di fotografia era fondamentale.
Ma questi sono gli ultimi anni, prima aveva lavorato all’Olivetti, nel 1977 alla nascita di Radio Rosse Torri accettò la carica di Presidente della Cooperativa Rosse Torri per diversi anni.
La sua passione per la fotografia e il suo interesse per le vicende storiche del territorio lo hanno portato a numerose realizzazioni come i recenti video sulle Chiese barocche nell’Anfiteatro morenico, sul Parco e Castello di Agliè, sui giovani agricoltori, sull’Ecomuseo del paesaggio e poi sul suo paese: sulle pietre di Chiaverano, sulle fontane di Chiaverano, sulla storia della scuola di Chiaverano.
Per averne una idea cercate la sua pagina su YouTube.
Il suo impegno nel campo del volontariato si è riflesso anche nei lavori realizzati con i partecipanti ai laboratori fotografici dell’Uni3: nel 2021 la raccolta degli aiuti per l’Ucraina, nel 2022 la accoglienza nel territorio dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, così presentato: “Un progetto fotografico che diventa racconto corale di umanità, etnie e culture che si incontrano e vivono il presente tra successi ed insuccessi, emozioni contrastanti, paure e speranze.
Al centro di ogni immagine le persone, operatori ed immigrati accomunati in un faticoso e prezioso percorso che, a partire dall’accoglienza, ha per obiettivo le molteplici possibilità dell’integrazione.
Lo scatto fotografico per descrivere momenti, cogliere sguardi ed emozioni, per capire e conoscere il percorso dei migranti che giungono sul nostro territorio dopo la prima accoglienza.
Le Fotografie entrano nella quotidianità, dal disbrigo delle pratiche burocratiche all’insegnamento, dalla fatica al piacere dell’apprendimento della lingua italiana, dalla formazione all’inserimento nel mondo del lavoro, dal baby-sitting allo sport.
Il lavoro si è sviluppato grazie al coinvolgimento e all’aiuto di enti e cooperative che offrono servizi di supporto all’accoglienza e attuano attività di assistenza per l’integrazione: Cooperativa sociale Pollicino, Centro Migranti, Cooperativa sociale Mary Poppins”.
Una passione nata in tarda età ma arrivata a livelli assolutamente ragguardevoli, accompagnata da una modestia e simpatia senza paragoni.
Così si presentava: “Ho incominciato a interessarmi alla fotografia quando sono andato in pensione, ma senza diventare un appassionato sfegatato. Fino ad allora facevo le classiche foto da turista. Scatto moderatamente.”
Francesco Curzio e tutta la redazione (a cui Michelangelo ha regalato molte delle sue foto)
Un abbraccio alla moglie Mariella e ai figli Federico ed Eleonora