Serata di aggiornamento da parte della giunta comunale di Ivrea mercoledì 6 novembre in sala Santa Marta, per informare gli eporediesi sulla situazione dei cantieri cittadini sovvenzionati con fondi del Piano di ripresa e resilienza.
Nove progetti, per un totale di circa 20 milioni di euro, con l’obiettivo di cambiare in meglio il volto della città e risanare alcune vecchi problemi, ma che dovranno essere terminati entro il 2026. Un obiettivo ambizioso, ma una strada non priva di ostacoli e imprevisti, spesso dovuti alle imprese.
Problemi, imprevisti e rallentamenti
Tra i cantieri più problematici, quello per la rimessa in funzione e la bonifica degli orti urbani di Canton Vesco, per un valore di circa 1 milione e 200mila euro.
Iniziato a inizio anno con la demolizione delle strutture preesistenti e con la rimozione dell’amianto visibile in superficie, da qui attraverso analisi specifiche è stata rilevata presenza di amianto interrato, mescolato con il terreno sottostante le baracche. Esaminata l’area interessata per determinarne l’estensione, è stato quindi preparato un piano di bonifica, ora in attesa di validazione da parte di Città metropolitana.
A causa di questo imprevisto il problema è ora reperire le risorse necessarie per la bonifica, che si aggirano sui 250mila euro, cifra che inizialmente si temeva persino maggiore. Il comune è ora in attesa di una risposta da parte del Ministero sulla possibilità di usare a questo scopo il ribasso d’asta, procedura consentita solo in rarissimi casi in caso di progetti Pnrr.
Altro progetto che procede a rallentatore quello per la rigenerazione di aree verdi e bastioni del castello, finanziata con fondi pari a 1 milione e 300mila euro.
I lavori sono iniziati a fine gennaio con l’affidamento a un consorzio che però, dopo aver ricevuto una diffida, ha nominato un’altra delle sue consorziate per occuparsi delle attività. Quest’ultima è attualmente in attesa di valutazione e autorizzazione. A breve è previsto un incontro per discutere la riorganizzazione e l’avvio del progetto, mentre sono in corso le piccole varianti richieste dalla soprintendenza, che dovranno essere integrate nei piani di realizzazione del progetto
Per quanto riguarda invece gli interventi di ristrutturazione dell’edilizia popolare, mentre sono a buon punto i lavori nelle case di via IV Martiri (870mila euro), riguardanti la facciata principale, il rifacimento dei vani scala, il posizionamento dei pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico e il restauro dei portoncini delle abitazioni, più problematica la situazione sulle case Atc di via Marsala e via Ospedale (1 milione e 450mila euro). Qui una serie di problemi tecnici hanno fermato sul nascere il cantiere, ma ora i lavori riprendono, andando a interessare 29 alloggi popolari, di proprietà del comune, ma gestiti da Atc.
Infine la riqualificazione di Palazzo Giusiana, fino al 2015 sede del tribunale di Ivrea, il progetto più grande per un valore di 8 milioni e 800mila euro, è quello che procede più a rilento e dove il Rup (Responsabile unico del procedimento) è in capo a Città metropolitana. Solo in questi giorni in Comune è arrivato il progetto esecutivo, che darà il via a una profonda ristrutturazione dell’edificio, finalizzata all’ampliamento del liceo Botta e alla restituzione alla città delle aree più prestigiose dell’immobile.
I risultati ottenuti
Non tutto va male. Alcuni progetti sono già stati portati a compimento con successo, mentre altri sono in dirittura d’arrivo.
Il progetto di miglioramento dell’accessibilità pubblica, composto da oltre 60 interventi diffusi di mobilità sostenibile volti alla difesa delle utenze deboli, per un valore di 910mila euro, è quasi completato. In particolare, l’eliminazione delle barriere architettoniche attraverso il rifacimento di attraversamenti pedonali e l’aggiunta di percorsi tattili e rampe per disabili. Previsti anche interventi relativi alla sicurezza stradale e alla creazione delle zone 30.
La maggior parte dei lavori è già stata completata, anche se a causa della complessità e del grande numero degli interventi si sono rese necessarie alcune varianti al progetto per apportare modifiche o miglioramenti.
Completamente terminati invece gli interventi di recupero delle case di quartiere di San Giovanni e Bellavista come luoghi di incontro, aggregazione, presidio culturale e di cittadinanza attiva. Costati 345mila euro, sono entrambi pronti a entrare in funzione una volta terminato il collaudo finale.
Ugualmente giunti alla fine i lavori alla Polveriera e al Lago San Michele, volti a una migliore la fruizione sostenibile del parco e al potenziamento della capacità inclusiva dell’area Tra gli interventi portati a termine, per un valore di 300mila euro, la rimessa in funzione degli edifici presenti nel parco e in alcune sistemazioni esterne, compreso il rifacimento dell’impianto fotovoltaico e dei bagni. Sostanzialmente ultimate le opere, rimangono da sistemare alcuni elementi di dettaglio prima di procedere al collaudo amministrativo.
Pronti a partire infine i lavori di restauro, risanamento e adeguamento dell’asilo nido Olivetti. Dal valore di 4 milioni e 600mila euro, ha visto da poco la firma del contratto con la ditta affidataria dei lavori a causa di un ricordo in fase di prima assegnazione per un mutuo di 1 milione e 395mila euro. Dopo i ricorsa al Tar però, ora i lavori sono pronti a partire, e quello dell’asilo nido si appresta a divenire un grande cantiere di architettura conservativa, al quale si affiancherà una ristrutturazione completa dell’edificio di Figini e Pollini.