Lega e sindaco Sertoli astenuti, Piras e Neri (gruppo misto, vicini a Fratelli d’Italia) contrari. Solo PD, M5S e ViviamoIvrea votano a favore. La parte democratica della città reagisce e invita tutti ad aderire personalmente all’anagrafe con l’hashtag #iofirmoantifascista
Disorientata, delusa e arrabbiata. Sono queste sensazioni quelle che meglio descrivono gli animi dei tanti cittadini eporediesi che hanno potuto assistere con i loro occhi alla bocciatura della mozione antifascista da parte del consiglio comunale di ieri, mercoledì 7 aprile.
La mozione, presentata dal Partito Democratico, chiedeva che il Comune d’Ivrea aderisse all’anagrafe antifascista istituita dal comune toscano di Stazzema, un’iniziativa già approdata in altre realtà italiane con lo scopo di rimarcare e ribadire l’appartenenza ad una comunità (reale, non solo virtuale) antifascista, democratica e avversa a “simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato”.
La consigliera Colosso, nel presentare la mozione, ha ricordato come anche a Ivrea siano accaduti recenti episodi d’intolleranza, discriminazione e odio sui muri della città e che «quelle scritte non fanno parte della nostra storia, perchè Ivrea è da sempre antifascista».
La replica del sindaco Sertoli non si è fatta attendere e, come ormai di consueto, è andato in scena il solito copione del “credo a questi valori, ma mi comporterò diversamente”: «i valori dell’antifascismo ci sono chiari e siamo sempre stati presenti alle cerimonie. Da un punto di vista personale non capisco tanto la necessità di aderire alla città virtuale».
Il consigliere Benedino ha quindi replicato: «non capisco l’imbarazzo a votare una mozione del genere. Ivrea ha sempre scelto di stare dalla parte giusta della storia e mi stupisce che non voglia farlo adesso». Dello stesso tenore l’intervento del consigliere Perinetti: «Ho avuto una sensazione nella dichiarazione dei consiglieri: un’exscusatio non petita. Dite che non siete d’accordo e basta».
A poco sono valsi i tentativi di far cambiare idea ai consiglieri di maggioranza e con i voti astenuti della Lega e del sindaco, i voti contrari dei consiglieri Piras e Neri (gruppo misto, vicini a Fratelli d’Italia) e il voto favorevole di PD, M5S e ViviamoIvrea la mozione è stata bocciata.
Immediate sono state le reazioni da parte di varie realtà e personalità della città d’Ivrea che di seguito riportiamo.
Gabriella Colosso: «una brutta e vergognosa pagina di quest’amministrazione di centro destra»
Il Consiglio Comunale di Ivrea ha deciso di non approvare la mozione per l’adesione all’Anagrafe Antifascista di Stazzema. Nella mia presentazione ho sottolineato il perché Ivrea doveva aderire: perché ivrea è antifascista da sempre! Perché ivrea ha buona memoria e non può dimenticare il sacrificio dei suoi giovani partigiani, in primis Ferruccio Nazionale, trucidati dalla Decima Mas, come non possono dimenticare i partigiani Almiro e D’Artagnan.
Perché Ivrea non vuole il riaffacciarsi di simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato.
Non solo, vuole anche respingere azioni di intolleranza, discriminazione e violenze verbali.
Sottoscrivere la Carta, aderire all’Anagrafe significa prendersi un impegno per la democrazia è a sostegno dei valori della nostra democrazia. […]
Abbiamo ritenuto che questa mozione era ed è una battaglia di civiltà: è l’affermazione di un Universo di idee e di valori opposti ai totalitarismi. Affermiamo che il futuro non è il fascismo. La civiltà, il progresso, il futuro appartengono ad una dimensione democratica.
Da alcuni consiglieri il voto contrario era scontato, invece mi sono offesa dell’intervento del Sindaco ci ha accusati di strumentalità, come se fosse strumentale chiedere che il nostro Comune stia in prima linea contro ogni totalitarismo.
Dobbiamo prender atto che su questi temi vi sia ormai in questa città imbarazzo ad esporsi, a prendere posizione e che si sia persa un’occasione per porci nuovamente dalla parte giusta della storia, quello che per anni Ivrea ha fatto!
Laboratorio Civico d’Ivrea: «#iofirmoantifascista: se il comune non s’iscrive, facciamolo noi!»
Siamo profondamente indignati per la decisione del consiglio comunale di Ivrea di bocciare la mozione presentata dal PD per l’iscrizione del nostro Comune all’Anagrafe Nazionale Antifascista.
Dire di no al fascismo significa dire di no ad ogni forma di totalitarismo e di autoritarismo.
In risposta alla mancata iscrizione della nostra città all’Anagrafe Antifascista, ci siamo iscritti noi come Associazione “Laboratorio Civico Ivrea” e proponiamo a tutti i cittadini, alle associazioni, alle forze politiche e sindacali di fare lo stesso, magari utilizzando lo stesso hashtag.
Crediamo sarebbe una risposta concreta e significativa da parte di tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo e della Costituzione.
Mario Beiletti (ANPI d’Ivrea): «il fascismo è ormai sdoganato; dobbiamo continuare a praticare l’antifascismo»
Le giuste e accorate parole di Gabriella Colosso evidenziano come ormai sia molto avanzato lo stato di sdoganamento di ogni e qualsiasi fascismo, vecchio e nuovo. Lo dicono gli episodi che giornalmente accadono in tutta Italia (per parlare solo del nostro Paese). Ed è indubbio che a questo clima, a questo vento che soffia ormai indisturbato o quasi, da destra, abbiano aderito e dato un sostanzioso contributo partiti come la Lega (lasciamo perdere, per carità di Patria, Fratelli d’Italia). Partito che, nato fra le valli del Po e dedito alla consacrazione delle sue “sacre acque”, inventandosi persino una “Padania”, regione che mai è esistita, ha fatto leva sui piccoli egoismi, sulle chiusure verso i migranti (che però impiegava volentieri nelle sue “fabbrichette”), su un linguaggio rozzo intellettuale e morale.
È il linguaggio che purtroppo piace alle piazze, e che ha conquistato province e regioni fin nel Sud tanto insultato prima, poi blandito a colpi di rosari e bugie. Linguaggio semplificato, senza nessun tentativo di capire la realtà, se non per mezzo di furbizie volte all’incasso immediato di voti.
E così si è giunti ad intere zone in mano a questo centro destra che così cattiva prova di sé sta dando anche nell’attuale pandemia.
Come dubitare che l’attuale maggioranza eporediese abbia bocciato la mozione per l’Anagrafe antifascista? Ovunque vi sia una tale composizione nel governo di città e paesi, si manifesta sempre la stessa insofferenza verso la libertà, la democrazia, considerate un impaccio per il più bieco liberalismo. Insofferenza che si sfoga, da subito, sui simboli della Resistenza: lapidi, targhe, intitolazioni di vie, come se per anni essi avessero sofferto il predominio di valori morali: giustizia libertà democrazia solidarietà e pace che non erano assolutamente nelle loro corde, nei loro sentimenti, e non vedessero l’ora di rifarsi.
In tali congerie non c’è posto per i “galantuomini”, anche laddove ci sono. Essi subiscono, si adeguano, si barcamenano.
Hai ragione, Gabriella: anche ad Ivrea vi sono imbarazzo e fatica a porsi nuovamente nel solco giusto della Storia, come per tanti anni è avvenuto in una città definita “antifascista”.
Ma noi non demordiamo, non ci arrendiamo, continueremo ad esserlo come e più di prima.
Un modo? Facile: iscriversi all’Anpi, che è anch’essa una anagrafe antifascista (forte di più di 120.000 aderenti), poiché all’atto dell’iscrizione è richiesta una adesione piena e consapevole all’antifascismo. È una soluzione che suggeriamo di cuore.
Continueremo a farlo con l’aiuto dei tanti Cittadini che ci sostengono, e agli indecisi ricordiamo che la libertà, migliori condizioni di vita, un futuro per i nostri figli passa inevitabilmente attraverso un impegno da parte di tutti.
a cura di Andrea Bertolino