Concluso il Congresso nazionale dell’Anpi nel segno dell’unità
I delegati presenti sono stati 373 su 389, una percentuale altissima. Sono intervenuti in 125.
Nel documento conclusivo del 17° Congresso Nazionale Anpi, svoltosi a Riccione dal 24 al 27 marzo, sono state approvate sia la relazione morale del Presidente Gianfranco Pagliarulo che quella conclusiva presentata dalla Commissione politica. Si tratta di un documento ampio, che prende in considerazione molteplici aspetti della vita del Paese e internazionale, soffermandosi sui temi “caldi” quali la sanità, l’ambiente, l’economia, le migrazioni, i giovani…
Va da sé che un posto di assoluto rilievo l’ha avuto la guerra in Ucraina. La posizione dell’Anpi ha continuato ad essere di assoluta e ferma condanna dell’aggressore: no alla guerra di Putin, ma anche all’espansione Nato verso Est. Niente armi a Kiev. La nostra Costituzione all’art. 11 “ripudia la guerra”. Si raccomanda invece un imponente e serio sforzo diplomatico da parte di tutte le Nazioni. Ciò è stato volutamente e ipocritamente travisato dalla stampa di destra, che ha accusato l’Anpi di essere filo-putiniana, malgrado le tante smentite e correzioni fatte dal Presidente Pagliarulo.
Si è voluto anche scorgere dell’attrito fra questi ed il Presidente emerito Carlo Smuraglia, che aveva invece tracciato un parallelo fra Partigiani e combattenti ucraini. Lo stesso Smuraglia è dovuto intervenire smentendo di “aver dato un simbolico schiaffone a Pagliarulo: lo scontro interno è stato semplicemente inesistente, come può testimoniare chiunque abbia partecipato al Congresso nazionale dell’ANPI.”
L’assise congressuale, infatti, è stata caratterizzata da una grande ampiezza e qualità del dibattito, da libertà e franchezza di opinioni che “testimonia eloquentemente la generale, convinta condivisione dei principi di unità, autonomia, pluralismo su cui si reggono la vita e l’attività dell’Anpi, nonché la generosa passione etico-civile e il responsabile impegno che animano gli iscritti all’Associazione.”
Nel documento finale si sottolinea “il significato e il valore della partecipazione al Congresso degli esponenti delle forze politiche, delle confederazioni sindacali, delle istituzioni civili e religiose, del mondo dell’associazionismo democratico.”
La presenza e la qualità degli interventi hanno evidenziato il riconoscimento dell’autorevolezza dell’Anpi e l’importanza del suo ruolo nella vita democratica del Paese. Essi hanno rappresentato “un momento alto di confronto politico e culturale mettendo in evidenza, al di là di posizioni diverse e distinte su alcuni aspetti, la comune fedeltà ai principi e ai valori della Costituzione, e dunque la profondità delle radici antifasciste della Repubblica.” Nel drammatico scenario in cui siamo immersi, davanti ai concreti pericoli di guerra, davanti ai toni di certa stampa, è stato dimostrato che si può discutere insieme della concretezza e della complessità senza scontri.
Tutto questo è il punto di arrivo di una tappa la cui partenza è avvenuta nel gennaio 2021 quando l’Anpi ha lanciato l’appello per quella “Grande alleanza democratica e antifascista per la persona, il lavoro e la socialità”, che si è trasformato in cento piazze, in cento comuni, in cento città in iniziative, dibattiti, manifestazioni: una linfa vitale che ha dato a tutte queste relazioni radici profonde. In conclusione, l’Anpi deve essere una associazione in grado di collegare il tempo, cioè di connettere passato, presente, futuro. L’impegno civile deve essere declinato attraverso la memoria attiva.
Andiamo, cioè, dove ci porta la Costituzione. Proprio per questi motivi il prossimo 25 aprile sarà dedicato alla pace. Il nuovo Comitato nazionale dell’Associazione si riunirà prossimamente per eleggere il Presidente nazionale. Carlo Smuraglia è il Presidente emerito.
Mario Beiletti, Presidente Anpi Ivrea e Basso Canavese