Sabato 22 novembre è stato sottoscritto dai sindatati Fiom, Fim e Uilm e Fedemerccanica-Assistal, il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici scaduto a giugno 2024. Soddisfazione dei sindacati firmatari. Abbiamo chiesto un commento a Lino Malerba, Segretario Generale della Fiom Piemonte.
«La firma del contratto nazionale è un importantissimo risultato. – afferma Malerba – E’ stata una trattativa difficilissima che è rimasta bloccata per oltre 8 mesi per l’indisponibilità di Federmeccanica e ha richiesto 40 ore di sciopero per riconquistare il tavolo. In tutto questo tempo è cambiato lo scenario industriale, la crisi è cresciuta e la cig ha coinvolto tutta la metalmeccanica indebolendo le lotte. Questo rende ancora più prezioso questo accordo»
Aumenti e Garanzie Retributive: Confermato l’Impianto 2021
L’impianto complessivo del precedente CCNL (2021) è stato confermato, evitando “passi indietro”. Un elemento centrale dell’accordo riguarda gli incrementi retributivi:
Aumento Minimo Garantito: È stato stabilito un incremento di 205 euro sul livello C3. Questo valore è cruciale perché stabilisce gli aumenti retributivi minimi garantiti anche in uno scenario di inflazione inferiore alle aspettative (a differenza della linea di Federmeccanica che intendeva legare gli aumenti unicamente all’inflazione).
Clausola di Garanzia: Viene confermata la clausola che prevede l’adeguamento automatico degli aumenti qualora l’inflazione dovesse superare quella prevista, garantendo un incremento reale del potere d’acquisto, sebbene inferiore a quanto richiesto nella piattaforma iniziale.
Non è stata, invece, raggiunta un’intesa sul tema dell’assorbimento dei superminimi da parte delle aziende.
Permessi e Lotta al Precariato: i Punti di Miglioramento
Se l’obiettivo della riduzione dell’orario di lavoro non è stato centrato, sono stati ottenuti miglioramenti significativi in altri ambiti, in particolare sulla gestione del lavoro precario:
Permessi Retribuiti: È stata migliorata l’esigibilità dei permessi retribuiti, spesso inutilizzati a causa della resistenza delle imprese a concederli.
Contratti a Termine: È stato introdotto un limite del 20% per la stabilizzazione dei contratti a termine al fine di utilizzare contratti di durata superiore a 12 mesi (periodo per cui la legge non prevede causali).
Staff-Leasing (Interinali a Tempo Indeterminato): È stato fissato un limite massimo di 48 mesi per l’utilizzo di questa forma contrattuale. Questa novità “finalmente pone un limite (oggi inesistente)” che dovrebbe favorire la stabilizzazione di lavoratori che, in alcuni casi, sono rimasti interinali per 15 o 20 anni, riducendo gli spazi per la “forma più grave di precariato” nel settore metalmeccanico.
Prossimi Passi: L’Assemblea dei Lavoratori
Dopo la firma, l’accordo entra ora nella fase di ratifica. Seguirà una lunga fase di assemblee in tutte le aziende metalmeccaniche per illustrare, discutere e approvare definitivamente l’intesa.
Organizzare un’assemblea è un diritto di tutti i lavoratori nelle aziende sopra i 15 dipendenti. Chi non avesse il sindacato nella sua azienda – ricorda Malerba – può cercare i nostri riferimenti in rete per organizzare un’assemblea.
Il settore metalmeccanico in Canavese, pur vivendo da anni una crisi profonda, dal 2008 un terzo delle imprese ha chiuso e si sono persi più di 4.500 posti di lavoro, rimane predominante. Saranno circa 9000 le lavoratrici e i lavoratori che verranno chiamati ad esprimersi sul nuovo contratto appena firmato.
Ogni rinnovo di contratto è naturalmente il frutto di un compromesso fra le richieste delle parti sociali e quelle del padronato, e questo rinnovo del CCNL non fa eccezione. Più è forte la capacità di mobilitazione più è probabile che i lavoratori e le lavoratrici possano ottenere maggiori diritti e viceversa. Siamo in un’epoca storica dove mobilitare masse di lavoratori prigionieri in un lavoro sempre più frammentato e precario è molto difficile. Per questa ragione i sindacati dei metalmeccanici parlano di importante risultato, tutto va infatti calato nel contesto. Il meglio possibile, è già qualcosa e non è scontato. La capacità di acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici è in crollo verticale, i carrelli della spesa sono sempre più pesanti e i salari sempre più leggeri. Ma i padroni, i fondi proprietari, delle aziende non sono sensibili a queste situazioni. Come pure manca la sensibilità per la salute, per la vita dei lavoratori e delle lavoratrici, sono 3 al giorno i morti sul lavoro. Il settore manifatturiero è al secondo posto per morti sul lavoro: alla fine di settembre 2025 il settore più colpito è quello delle Costruzioni con 99 decessi in occasione di lavoro, seguito da Attività Manifatturiere (83), Trasporti e Magazzinaggio (71) e Commercio (54). Ogni rinnovo di contratto dell’industria dovrebbe quindi avere al centro anche il tema della sicurezza al pari di quello delle retribuzioni, della stabilità, e delle condizioni di lavoro arrivando finalmente alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario che trova invece sempre alte barriere da parte delle aziende, perché lo sfruttamento massimo, con straordinari estremi è invece la loro linea ideale.
a cura di Cadigia Perini
