Da Beit Ummar ogni giorno notizie agghiaccianti. L’appello del Presidio per la Pace

Dal Presidio per la Pace l’appello all’amministrazione comunale e agli organi di stampa di denunciare le atroci condizioni di vita degli abitanti palestinesi di Beit Ummar, città gemella di Ivrea, e di tutta la Cisgiordania sempre più stretta dall’assedio armato e feroce dei coloni.  L’amministrazione scrive al Governo, al Presidente della Repubblica, all’Ambasciata israeliana. Ma dobbiamo fare di più.

Precipitano le condizioni di vita a Beit Ummar, città della Cisgiordania, gemella di Ivrea. La popolazione palestinese è vittima dell’impennata di attacchi e violazioni da parte dei coloni israeliani appoggiati dall’esercito regolare. In tutta la Cisgiordania è emergenza civile e umanitaria.

Riceviamo quotidianamente notizie agghiaccianti. L’esaltazione e la ferocia dei coloni non hanno limiti. La popolazione di Beit Ummar (come di tutta la Cisgiordania) è allo stremo, se non colpita è comunque traumatizzata, i bambini in particolare, per i continui attacchi gratuiti e violentissimi, per la ferocia ai check point. I palestinesi sono prigionieri in costante pericolo di vita nella loro terra, nelle loro case. E il mondo sta a guardare.

Solo stamattina abbiamo ricevuto queste terribili notizie.

Negli ultimi due giorni, più di 400 persone sono state arrestate e maltrattate, e tutte le case sono state perquisite una ad una, mentre le farmacie e i panifici sono stati chiusi.
Per me è stata una notte estremamente difficile. Hanno arrestato i miei fratelli e i figli dei miei fratelli, hanno devastato la casa, li hanno picchiati e hanno terrorizzato i bambini.
Ciò che mi addolora è che la piccola [segue nome] è malata e ha bisogno di medicine, ma l’esercito ha chiuso le farmacie e non c’è un medico disponibile.

E’ così in tutta la Cisgiordania, le forze dell’occupazione illegale israeliana, con l’attenzione puntata su Gaza, approfittano per compiere azioni sempre più violente, impunite in Israele e ignorate dal mondo intero. Questa occupazione israeliana di insediamento si sta allargando a vista d’occhio, calpestano terreni, case, donne, uomini, bambini, con il beneplacido degli Stati alleati di Israele, con l’indifferenza dei più.

L’appello del Presidio per la Pace

Singoli e associazioni del Presidio per la Pace di Ivrea, a fronte del precipitare della situazione a Beit Ummar, come in tutta la Cisgiordania, anche in vista della 48ª Giornata internazionale ONU di solidarietà con il popolo palestinese, il 29 novembre prossimo, chiedono:

  • alle istituzioni, a partire dal Comune di Ivrea, gemellato con Beit Ummar dal 2002, di:
    • scrivere nuovamente alla Presidente del Consiglio, al Ministro degli esteri e al Presidente della Repubblica affinché muovano i canali diplomatici per chiedere ragione della violenza degli occupanti e dell’esercito regolare contro la popolazione di Beit Ummar, come in tutta la Cisgiordania, ancora a Gaza;
    • coinvolgere l’Ambasciata di Israele in Italia;
    • testimoniare il gemellaggio con cartelli alle porte di Ivrea che riportano “Città gemellata con Beit Ummar” con accanto la bandiera della Palestina;
  • agli organi di stampa di dare la massima visibilità delle condizioni di vita a Beit Ummar e in tutta la Cisgiordania. Si stanno violando continuamente diritti internazionali e umani;
  • alle cittadine e ai cittadini eporediesi e dell’Eporediese di tenera alta l’attenzione su Beit Ummar e di farsi parte attiva nelle iniziative di solidarietà e denuncia.

La risposta dell’Amministrazione Comunale

La Giunta eporediese, attraverso l’assessora Patrizia Dal Santo, è in costante contatto sia con rappresentanti del Presidio per la Pace sia con l’associzione Vento di Terra che opera anche a Beit Ummar. Per questo l’appello del Presidio non è giunto loro inaspettato. Già mercoledì 18 novembre l’amministrazione comunale ha inviato una lettera di cordoglio al Sindaco di Beit Ummar per la serie di attacchi e in ultimo per l’uccisione di due giovani ragazzi e il sequestro dei loro corpi, e – per la terza volta in pochi mesi – una lettera di condanna delle azioni dei coloni contro la popolazione, indirizzata al Presidente della Repubblica, alla Presidente del Consiglio, al Ministro della difesa, e questa volta anche all’Ambasciatore di Israele in Italia.

L’appello al Governo è per un cambio di rotta netto e inequivocabile nei confronti del Governo israeliano.

In particolare l’amministrazione comunale di Ivrea poi chiede:

  • di esprimere una condanna pubblica, ferma e decisa, verso le politiche di Israele in Cisgiordania e a Gaza;
  • un intervento forte contro gli atti illeciti e le violenze perpetrate dai coloni ai danni della popolazione palestinese e un rapido superamento delle condizioni di apartheid che essa è costretta a vivere:
  • di riconoscere lo Stato di Palestina nei confini del 1967, come passo fondamentale per una pace giusta, duratura e fondata sul reciproco riconoscimento dei due popoli.

Chiede inoltre all’Ambasciatore di Israele in Italia di farsi portavoce presso il proprio Governo per:

  • fare luce sulla dinamica dell’uccisione dei due giovanissimi di Beit Ummar, Bilal Bahaa Ali Baaran e Mohammad Mahmoud Abu Ayach, e adoperarsi perché i loro corpi vengano restituiti alle famiglie per una degna sepoltura;
  • interrompere immediatamente le incursioni dei coloni a Beit Ummar con in tutta la Cisgiordania.

E conclude affermando che “la Città di Ivrea ribadisce la propria solidarietà al popolo palestinese e la propria vicinanza alla cittadinanza di Beit Ummar e si impegna a rafforzare con essa il legame di amicizia e collaborazione“.

Ultime da Beit Ummar*

18/11/2025 – I palestinesi non possono nemmeo piangere i loro morti

Incursioni quotidiane, colonizzazione, incendi e abbattimento degli alberi a Beit Ummar.
Ucciso nuovamente un ragazzo. “L’esercito d’occupazione sta demolendo la sua casa, ha rotto le sedie, picchiato la madre, cacciato i partecipanti al cordoglio“.

E insieme a queste terribili notizie arrivano i ringraziamenti per la nostra vicinanza: “Grazie perché restate al nostro fianco. Resisteremo, non lasceremo la nostra terra.”

13/11/2025. Uccisi due ragazzini dalle milizie coloniali

Nei pressi di Beit Ummar milizie dell’esercito di occupazione israeliano sparano e ammazzano due ragazzini. Secondo l’agenzia WAFA, i militari hanno aperto il fuoco senza preavviso, poi hanno sequestrato i corpi dei due giovanissimi e dichiarato l’area “zona militare chiusa”, impedendo ai soccorsi di avvicinarsi. Quando alcuni abitanti di Beit Ummar hanno potuto recarsi sul posto hanno trovato solo un lago di sangue. La colpa dei ragazzini? Potrebbero aver superato una linea di confine imposta dai coloni, o qualcosa di simile. In realtà la loro colpa, per i coloni, è semplicemente quella di esistere. Si muore così a Beit Ummar, in Cisgiordania, in Palestina. Non possiamo tollerare oltre.

11/11/2025 – Ordine militare israeliano di sequestro terreni palestinesi.

È stato emesso un ordine militare israeliano che dispone la presa di possesso di terreni situati nelle zone [seguono numeri lotti], con il pretesto di “scopi militari”. – scrive la Municipalità ai suoi cittadini – In base alle istruzioni del collegamento palestinese, tutti i proprietari dei terreni interessati appartenenti alle famiglie [seguono i nomi], le cui proprietà si trovano in queste aree, devono essere presenti sui loro terreni domani mattina, mercoledì 12/11/2025. La presenza è necessaria per seguire gli sviluppi sul campo e adottare le misure legali necessarie. Il Comune di Beit invita tutti i proprietari terrieri delle famiglie suddette delle zone elencate a partecipare all’incontro con il direttore dell’Ufficio dell’Autorità di Resistenza e Insediamento per discutere gli ultimi aggiornamenti.

2/11/2025 – Continuano le incursioni dei coloni nelle case dei palestinesi

Le forze di occupazione hanno effettuato un’incursione a Beit Ummar all’alba di domenica 2/11/2025. Un grande numero di soldati e veicoli militari è entrato nei quartieri di al-Dhahr e Qa‘ al-Hara, nel centro della località, dove i soldati hanno fatto irruzione in diverse case dei cittadini, perquisendole, danneggiandone il contenuto e trattenendo gli abitanti in stanze separate. Durante l’operazione sono stati arrestati tre minorenni: [seguono i nomi]. I soldati hanno inoltre ammanettato il padre dell’ultimo e tentato di aggredire sua madre, prima di trasferire i tre ragazzi in una base militare situata nella colonia di Karmi Tsur, a sud di Beit Ummar.

22/10/2025 – Perquisizioni e arresti illegali

Le forze di occupazione hanno fatto irruzione a Beit Ummar all’alba. Hanno preso d’assalto all’alba le zone di Ras al-Jurun, al-Bayada e al-Zahlfan, dove i soldati hanno perquisito diverse abitazioni, rovistato nei loro contenuti e interrogato i residenti. L’operazione si è conclusa con l’arresto dell’ex prigioniero [segue nome], di 30 anni, che è stato trasferito in una destinazione sconosciuta.

8/10/2025 – Nuova confisca di terreni 

La settimana scorsa sono stati confiscati 21 dunum [misura agraria utilizzata in diversi paesi del Medio Oriente] e ora ecco un nuovo ordine di confisca che riguarda la presa di possesso dei terreni [seguono numeri lotti]. Il comune invita i cittadini a presentare obiezioni contro gli ordini di presa di possesso presso l’Autorità per la Resistenza al Muro e agli Insediamenti, al fine di tutelare i propri diritti sui terreni interessati.

22/9/2025 – Irruzione delle forze di occupazione

Le forze di occupazione hanno fatto irruzione nella città di Beit Ummar per oltre tre ore consecutive. L’incursione è stata caratterizzata da scontri e dal lancio di pietre, ai quali gli occupanti han risposto con colpi di arma da fuoco veri. L’operazione ha incluso anche perquisizioni nelle abitazioni dei cittadini e una campagna di arresti, mentre l’esercito occupava il tetto di una casa per sparare contro i passanti. A partire da domani [23/9/25] e fino a nuovo avviso, l’occupazione annuncia la trasformazione della Cisgiordania in una zona militare chiusa.

18/9/2025 – Le forze d’occupazione impediscono ai dipendenti del municipio di Beit Ummar di accedere agli uffici.

Questa mattina le forze d’occupazione hanno fatto irruzione a Beit Ummar, dove i soldati hanno impedito ai dipendenti comunali di entrare nel municipio. Ciò ha causato l’interruzione del lavoro dei dipendenti per un’ora e mezza e la confisca di un drone utilizzato dal dipartimento di ingegneria del comune per fotografare gli edifici dei cittadini. Inoltre, tre dipendenti hanno ricevuto convocazioni a presentarsi ai servizi segreti dell’occupazione nel campo militare di Gush Etzion.

11/9/2025 – Arresto di minorenni. Cani contro una donna che non voleva lasciare la sua casa.

Arresto di tre ragazzini di Beit Ummar nella serata di sabato 6 settembre 2025. Le forze di occupazione facendo irruzione nella zona di Wadi Al-Sheikh, vicino all’ingresso di Beit Ummar hanno arrestato tre ragazzini che lavoravano con un agricoltore nella raccolta dei pomodori, senza alcuna ragione apparente. I ragazzi sono stati portati in una destinazione sconosciuta.

Le forze di occupazione israeliane hanno lanciato i cani poliziotto contro una donna di 60 anni perché aveva rifiutato di lasciare la sua terra. Voleva solo il pane quotidiano e raccogliere l’uva. Coloni e Idf [Israel Defense Forces, l’esercito israeliano] stanno spianando terreni agricoli coltivati a vigneti. Solo in agosto l’esercito israeliano ha abbattuto in Cisgiordania 3000 ulivi secolari per “migliorare le difese” dice Israele.

3/9/2025 – Continua la persecuzione dei coloni. I bambini sono terrorizzati

Ieri ci sono arrivate da Beit Ummar nuove immagini di case violate dai coloni, immagini di campi coltivati, frutteti, sostentamento per i palestinesi, rovinati dallo spregio dei coloni. In una foto si vedono i coloni portare a pascolare le proprie pecore in un vigneto rovinando naturalmente piante e raccolto. I coloni agiscono – impuniti, anzi sostenuti dal governo israeliano, da sempre – con vero disprezzo umano nei confronti dei palestinesi. In questo contesto già molto critico, il ministro della Difesa israeliano ha ordinato la demolizione di tutte le case “non autorizzate” (secondo il loro metro) nei villaggi da cui provenivano gli autori dell’attentato di Gerusalemme dell’8 settembre e il ritiro di 750 permessi di lavoro. Ha inoltre deciso di imporre sanzioni civili ai familiari degli attentatori e agli abitanti dei loro villaggi.

a cura di Cadigia Perini

* raccolta di notizie da fonti diverse dirette e giornalistiche