Da Oropa a Roma. Trenta percorsi, un’unica direzione: la pace per il popolo palestinese. Il racconto dalla voce di chi ha marciato per Gaza, fino a Roma.
Dopo mesi di cammini, il 2 novembre le “Local March for Gaza” sono arrivate a Roma, portando con sé quasi 10.000 firme raccolte lungo più di 30 percorsi, compreso quello eporediese del 13/09/2025. A rappresentare la nostra città la vice-sindaca Patrizia Dal Santo.
Abbiamo attraversato l’Umbria, la Liguria, il Piemonte, l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Veneto, il Lazio, l’Abruzzo, il Molise, la Puglia. In ogni paese una sosta. In ogni piazza una petizione. In ogni incontro una testimonianza.
Il 2 novembre l’appuntamento per tutte le Local March è a Roma per la consegna di 8.000 firme raccolte in 30 Local March. Le firme e la voce di centinaia di persone che hanno detto: non in nostro nome. Non con il nostro silenzio. Pace in Palestina, oggi e per sempre. Questi mesi ci hanno insegnato che la solidarietà si costruisce passo dopo passo, firma dopo firma, incontro dopo incontro. Che la “gente comune” non è indifferente: è solo stanca di sentirsi impotente.
Roma è la tappa dove tutte le strade si incontrano. Ma non è la fine. È solo l’inizio di un cammino più lungo.
Perché eravamo lì?
Volevamo consegnarle al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione e quindi anche dell’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra”. Ma non abbiamo ricevuto risposta dal Quirinale, così lunedì eravamo ancora a Roma.
«Non avendo ricevuto una risposta dal Quirinale, insieme ai promotori delle Local March for Gaza svolte in tutta Italia abbiamo deciso di non lasciare le firme raccolte per la nostra petizione fino a quando non saremo ricevuti dal Presidente della Repubblica. In questo abbiamo avuto massimo sostegno dall’on. Filippo Zaratti, membro del coordinamento parlamentari per la Palestina, che ha dato grande valore alla nostra azione e dato disponibilità a farsi promotore dell’iniziativa e ad appoggiare la nostra richiesta presso il Quirinale e la Camera dei deputati, perché abbia il peso politico che merita” ha dichiarato Nazarena Lanza dopo l’incontro con il parlamentare avvenuto all’interno di Montecitorio. “Andremo avanti a camminare e a raccogliere firme fino a quando non saremo ricevuti, e fino a quando le richieste della petizione non saranno accolte.»
Non lasceremo le firme finché non saremo ricevuti. Continueremo a camminare. Continueremo a raccogliere firme, fino a quando le nostre richieste non saranno ascoltate:
- Cessate il fuoco permanente
- Accesso umanitario a Gazaì
- Stop alle collaborazioni militari con Israele
- Riconoscimento dello Stato di Palestina
“Le marce non si fermeranno. La pace è ancora lontana. L’Italia deve essere coerente con la Costituzione.”, afferma Patrizia Dal Santo, vice-sindaca di Ivrea presenta a Roma in rappresenza del Comune di Ivrea.
“Camminare ci ha aiutato a esprimere la nostra indignazione per il genocidio in corso a Gaza da parte di Israele“, afferma Ettore Macchieraldo promotore della prima Local March partita da Oropa nel biellese.
Questa non è la fine. Difendere Gaza significa difendere i principi fondamentali della convivenza civile.
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