Una lunga serie di reati contestati alla ASL e alla CM Service, che operava nell’Ospedale di Settimo Torinese
È notizia di questi giorni la chiusura delle indagini da parte dei PM Valentina Bossi e Alessandro Gallo della Procura di Ivrea, aperte nel dicembre 2022, su appalti, concorsi, maltrattamenti e altre inadempienze all’interno della ASL TO4. Sono 39 gli indagati, dall’ex direttore dell’ASL Scarpetta, a dirigenti, primari, coordinatori, operatori dell’ASL e i vertici della CM Service, tra cui Massimo Cassinelli e Rita Carmela Conversa, azienda con sede a Cascinette e vincitrice di appalti milionari con numerose proroghe nell’ospedale di Settimo Torinese.
Non è la prima volta, né per l’ASL né per la CM Service. Per l’azienda pubblica le accuse sono di concorsi pilotati, vecchio e intramontabile vizio, turbativa d’asta e corruzione, e qui c’entrano i soldi, truffa e abuso d’ufficio.
Particolarmente pesanti i comportamenti contestati a CM Service: maltrattamenti ai degenti anziani, sedazioni non giustificate, forte discrepanza tra le ore di lavoro assegnate e quelle in realtà effettuate, infermieri senza qualifica.
La tanto nominata sinergia pubblico/privato nel campo sanitario a questo vuole portare? Affidare importanti funzioni a ditte private che logicamente operano per fare profitti ha questo rischio impresso nella sua stessa formulazione. Quando poi la ditta in questione è già nota per inadempienze (2017 proteste pubbliche per le pulizie in Ospedale, 2019 proteste per il poco personale alla Rsa di Valperga, 2021 accuse di appalto pilotato all’ASL di Aosta, 2023 attività antisindacale Rsa di San Mauro, 2024 indagine della Guardia di Finanza per illeciti all’ospedale di Settimo, 2024 inchiesta per mancata assistenza medica al detenuto Pagani morto all’interno della Casa Circondariale di Ivrea) e il suo operato evidentemente non viene controllato, il risultato non può essere molto diverso.
Fino a non molti anni fa sarebbe stato impensabile questo spezzettamento all’interno dello stesso ospedale. Dalle iniziali USL (Unità Sanitarie Locali) con il governo Amato nel 1992 siamo passati alle ASL (Aziende Sanitarie Locali); quindi, ad una gestione manageriale prioritariamente concentrata sul budget, e così si è cominciato a dare in gestione all’esterno il servizio lavanderia, poi le pulizie, poi la mensa, poi i servizi infermieristici, poi i medici e un susseguirsi di appalti, ribassi, aziende private e cooperative.
Almeno così funzionano i servizi? Quando funzionano lo fanno per l’impegno e la dedizione degli operatori, ma chiunque si debba curare si rende presto conto dello scadimento della organizzazione e strutturazione del servizio pubblico. Il personale medico e infermieristico continua ad essere gravemente insufficiente e la recente manovra di bilancio per il 2026 ha sfrondato la richiesta di nuove assunzioni di medici da 2300 a 1000 e per di tecnici sanitari e infermieri da 9700 a 6300, nonostante queste richieste siano arrivate dal collega di governo, ministro della salute Schillaci.
Anche nella ASL TO4 le liste di attesa continuano a essere molto lunghe per molte specialità ed esami, incompatibili con il bisogno di cura e prevenzione degli utenti. E, peggio, spesso gli utenti si sentono dire che non ci sono date perché il medico non ha ancora comunicato “l’agenda”. Fatto questo non lecito. E quando si riesce ad avere una data nel giro di qualche mese spesso le visite sono proposte in sedi distanti dalla propria residenza, nella stessa provincia quando va bene, non di rado in altra provincia della Regione Piemonte. Questo disservizio disincentiva l’uso della sanità pubblica verso quella privata per chi può permetterselo e costringe a rinunciare alla visita o esame chi non ha i mezzi economici per andare in studi e cliniche private.
A evidenziare il clima poco sereno all’interno dell’ASL la notizia di pochi giorni fa con cui l’ASL TO4 ha comunicato l’esaurimento delle risorse destinate al pagamento del lavoro straordinario per l’anno 2024, suscitando l’immediata protesta del sindacato Nursing Up: “Una decisione che risulta inaccettabile e arbitraria, le prestazioni straordinarie sono già state erogate, regolarmente documentate e autorizzate. Sospenderne il pagamento rappresenta una violazione degli obblighi contrattuali e giuridici. Gli infermieri, i professionisti sanitari e gli operatori socio-sanitari dell’ASL TO4 hanno garantito con responsabilità la continuità dei servizi, spesso in condizioni difficili e con organici ridotti.”
Francesco Curzio