Mancanze

A un anno dalla scomparsa di Mons. Luigi Bettazzi

Ci manca da un anno, ma non abbiamo smesso di pensare a lui e a quello che diceva, in particolare a proposito delle guerra e della pace.
Più volte abbiamo fatto riferimento alle sue parole sulla guerra in Ucraina, sulla corsa agli armamenti, sulla NATO.
Al presidio per la pace fatto a Ivrea sabato scorso, in riferimento all’esito del vertice NATO di New York della scorsa settimana, carico di minacce di escalation dei conflitti con la Russia e la Cina, abbiamo riletto ciò che Mons. Luigi Bettazzi disse in un’intervista nell’ottobre 2022. «Bisognava abolire la Nato quando l’avevamo promesso, e non allargarla ai territori vicini alla Russia, la quale si sente assediata.
Con Gorbaciov, per due volte, avevamo promesso che avremmo abolito la Nato. Non solo non l’abbiamo abolita, ma l’abbiamo allargata e la stavamo portando all’Ucraina, che è anche la madrepatria, per religione, della Russia. E questo tutto per l’America, che comanda la Nato.
L’Occidente è talmente controllato dall’America che l’Europa ha tentato il primo intervento diplomatico dopo 60 giorni di guerra. Prima l’America non voleva che si intervenisse.
Perché, ripeto, vogliono che Putin perda, e Putin non può perdere. […] Dovremmo fare in modo che la Nato non esistesse, perché dove c’è Nato c’è guerra. La guerra è crimine, è follia, anche quella di difesa. L’unica difesa vera è sulla base della nonviolenza».
Per ottenere una pace giusta l’Europa «Dovrebbe cercare di trovare la soluzione diplomatica, moltiplicando le iniziative diplomatiche, a tutti i costi». Il Vescovo Luigi era decisamente contrario alla via bellica, militare, di risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina, o come diceva giustamente, tra Russia e Nato.
Riteneva sbagliato inviare armi in Ucraina; indicava invece tre cose necessarie: sviluppare la cultura della nonviolenza, la perseveranza della diplomazia, la creazione di una forza di interposizione.
Al giornalista di The Post Internazionale che gli chiedeva: Gli Ucraini dovrebbero smettere di resistere? Rispose: «Io credo di sì.
Perché continua a morire della gente, continuano a esserci delle distruzioni. Poi se viene la bomba atomica? Putin è matto, ma siamo matti anche noi ad aver accettato che sia arrivato a questo punto».
E come risponde a chi dice che se non avessimo inviato loro delle armi sarebbero già caduti, e Putin avrebbe raso al suolo l’Ucraina? «Ci sarebbe stata la resistenza nonviolenta».
Questo diceva due anni; da allora la guerra condotta dai potenti continua senza prospettive col suo carico crescente di morte e distruzione. Continua in Ucraina, come in Palestina, in Sudan e in altri Paesi.
A noi manca la presenza del Vescovo Luigi, una presenza confortante, illuminante, profetica, come quella di un padre che nella difficoltà è lì a dirti di andare avanti, perché i problemi che hai di fronte li ha provati nella sua secolare esperienza. Ma dobbiamo proseguire nell’impegno per un’umanità più giusta, fraterna, nonviolenta, senza guerra e odio, sostenuti dal suo esempio e dai suoi insegnamenti, ispirati da Gesù, che non si è opposto ai malvagi, ma li ha affrontati con la forza dell’amore, accettando la morte in croce.
E, come ha ripetuto Bettazzi: «Poi però è risorto. E noi risorgeremo. Dovremo credere che sarà così anche se siamo vittime della violenza».

Pierangelo Monti