Tutti i problemi del gattile di Ivrea, più volte denunciati dall’associazione EporediAnimali, rimangono ancora irrisolti, nonostante durante la campagna elettorale per le amministrative di Ivrea dell’anno scorso sembrava che tutti avessero la soluzione e la volontà di porre fine ad una situazione non più sostenibile. Breve analisi e intervista a Silvia Faggian, presidente EporediaAnimali.
Durante la campagna elettorale per le comunali 2023 tutti i candidati sindaci e la candidata sindaca, chi scrive, sono stati inviati dall’associazione EporediAnimali a visitare il gattile cittadino. La visita guidata dalla presidente Silvia Faggian, dalla vicepresidente Claudia Longhin, insieme ad altre volontarie e volontari, aveva lo scopo di denunciare le diverse criticità dell’impianto e i problemi che l’associazione deve affrontare quotidianamente.
L’area, a vent’anni dalla nascita del gattile, è altamente inadeguata, nonostante i volontari la tengano al massimo della cura. Spazi ristretti, strutture per il ricovero dei gatti rimediate e ormai da sostituire (come una roulotte nella quale piove dentro), mancanza di uno spazio al chiuso per i volontari che anche d’inverno o con la pioggia fanno i loro turni all’aperto, mancanza di allacciamento alla fognatura e di servizi igienici.
È bene ricordare che i gatti randagi sono “patrimonio indisponibile dello Stato” e la loro cura è responsabilità dei Comuni, del Sindaco che ha la responsabilità della salute non solo dei cittadini, ma anche degli animali che vivono nel comune. Sono i comuni che devono identificare e registrare presso l’Asl le colonie feline e sterilizzare i gatti a loro spese. Ivrea non ha un gattile comunale, ma opera da ormai 20 anni il rifugio in zona mercato (ex palude) gestito dall’associazione EporediAnimali OdV. Il loro impegno va dalla pulizia degli stalli e delle aree comuni, all’accoglienza dei gatti, alla loro cura quando malati, alla gestione delle adozioni. Non conosce limiti di orario quando si tratta di recuperare cuccioli dispersi o animali feriti in tutto l’eporediese, i telefoni di chi è reperibile suonano continuamente per ricevere segnalazioni di abbandoni o situazioni critiche. Richiede rapporti continui con i veterinari, con l’Asl, che però non è mai riuscita a dare il servizio che sarebbe dovuto (sappiamo che la sanità pubblica per gli umani è vittima di disinvestimenti continui, figuriamoci i servizi per gli animali).
Come è nato il rifugio per gatti a Ivrea
L’area nel piazzale adiacente al mercato venne assegnata alle prime volontarie che si prendevano cura di una colonia che si era insediata nei pressi dell’ospedale attraverso una semplice comunicazione della Polizia locale.
Successivamente alcuni comuni, tra cui quello di Ivrea, hanno stipulato una convenzione, ma molti sindaci del territorio fanno finta di non conoscere la legge, anche se interpellati, e tutto il lavoro e i costi si riversano su Ivrea.
Vi sono privati che sarebbero disposti a fare donazioni importanti per ristrutturare l’area, ma naturalmente chi dona vuole che sia garantita la permanenza del gattile nell’area, cosa che può essere fatta solo con una convenzione di lunga scadenza.
La coalizione che ha vinto le elezioni comunali guidata dal sindaco Matteo Chiantore, a dimostrazione dell’interesse del benessere non solo delle cittadine e dei cittadini, ma anche degli animali a quattro zampe, ha creato la delega alla “Tutela degli animali”, prima volta per Ivrea, assegnata all’assessora Gabriella Colosso.
Neanche da dire che la decisione fu accolta con grande soddisfazione dalle volontarie e dai volontari del gattile che dedicano molte ore della loro vita alla cura dei randagi dell’eporediese (sono 10 i comuni convenzionati con il gattile: Ivrea, Lessolo, Salerano, Cascinette, Chiaverano, Andrate, Scarmagno, Mercenasco, Caluso, Caravino). Le prime dichiarazioni dell’assessora destarono grandi speranze: «La cosa più urgente a livello amministrativo è quella di realizzare un nuovo gattile in un luogo sano e che non sia solo “la casa dei gatti” ma che possa anche ospitare un percorso formativo rivolto alle scuole», dichiarò la neo-eletta assessora. Parlò inoltre di formazione per i volontari che si prendono cura degli animali e di iniziative diverse, come creare una colonia nella casa circondariale.
Intervista a Silvia Faggian
A che punto siamo? Lo chiediamo a Silvia Faggian, presidente EporediAnimali.
A nove mesi dall’insediamento della nuova giunta cosa è stato fatto per il gattile?
Per l’ubicazione del gattile pare sia stato vagliato qualche spazio, ma non ne sappiamo nulla. Peraltro, ci sono differenti tipologie di strutture possibili, da vagliare per la scelta del terreno. L’assessora ha istituito un fondo per coprire i danni dovuti a un furto e ha partecipato in estate a un bando per la realizzazione di progetti, ma non abbiamo ancora i dettagli.
Quali sono le priorità del gattile oggi?
- La presa d’atto da parte dei sindaci dei propri doveri, poiché peccano gravemente nell’applicazione di leggi in vigore da 30 anni. Grave anche la mancanza di percezione di tutto il lavoro svolto dai cittadini di qualsivoglia associazione, che si occupano di aspetti del territorio con continuità, indipendentemente dalle giunte che si susseguono: il volontariato è una risorsa preziosissima e troppo spesso tenuta in scarsa considerazione proprio da chi rappresenta i cittadini.
- Intervento dell’ASL, spettatrice indifferente delle comunicazioni che inviamo ai sindaci da anni: pur denunciando la presenza di colonie feline, situazioni di abbandono, maltrattamento ecc., non abbiamo mai ottenuto una collaborazione che avrebbe potuto porre rimedio a molte situazioni in tempi brevi evitando sofferenza e morte.
- Un coordinamento territoriale per uniformare le prassi gestionali e informare adeguatamente i cittadini, i pubblici ufficiali e le tutte le F.O. in generale sulle corrette procedure da seguire.
- Un dialogo con la Regione, per coordinare le attività, formare i volontari, uniformare i diritti dei gatti a quelli dei cani (es, il microchip, obbligatorio, ai gattili costa 20€, ai canili lo mette l’ASL gratuitamente, o si paga 3,5€)
Cosa chiedete all’amministrazione comunale eporediese, ma anche all’Asl e ai sindaci dei comuni limitrofi?
All’amministrazione eporediese chiediamo in primis collaborazione e condivisione: una carica, qualsiasi essa sia, non sostituisce 20 anni di esperienza sul campo. Un amministratore deve dare spazio e voce ai cittadini, stabilire con loro le priorità e una tabella di marcia da rispettare, senza mai muoversi indipendentemente, ma con un confronto continuo, poiché, come è noto, l’unione fa la forza. Chiediamo altresì che ci coinvolga nelle decisioni che ci riguardano, perché dal dialogo nascono informazioni utili ad entrambe le parti.
La procedura suggerita dopo le elezioni rimane valida:
- Incontrare tutte le associazioni del territorio NON indipendentemente, ci deve essere qualcuno che tiri le fila e non può essere un amministratore che rimane in carica 5 o 10 anni al massimo ed è oberato di lavoro
- Segnare le esigenze delle associazioni a seconda degli animali trattati
- Stabilire con le associazioni un cammino, ad esempio creare un regolamento comunale condiviso fra i comuni del territorio, uniformare gli interventi dell’Asl fra cani, gatti o altri animali d’affezione, conoscere la ripartizione dei fondi regionali e lavorare per ottenerli.
Ai sindaci dei comuni limitrofi chiediamo:
- conoscenza e applicazione delle leggi
- dialogo e collaborazione per la gestione locale del randagismo: i volontari di EporediAnimali sono pochi e hanno un lavoro/famiglia, non vi è nessun volontario assunto; dunque, NON possono gestire il randagismo sull’intero territorio
- educazione e rispetto.
Ringraziamo Silvia e tutte le volontarie e i volontari del Gattile di Ivrea per il loro insenso e appassionato lavoro. Auspicando che le loro ponderate, chiare e legittime richieste non rimangano lettera morta.
Cadigia Perini
Contatti
Il rifugio si trova in Piazza del Mercato a Ivrea ed è aperto il sabato dalle 15 alle 18.
Cell 348 305 6087
[email protected]