Allo ZAC! seconda edizione dell’evento di scambio culturale italo moldavo rumeno
Domenica 11 giugno, 14.30. Oltre un centinaio di persone sono riunite nell’atrio dello ZAC!, davanti a un palco allestito con strumenti musicali. Poco in là, alla loro sinistra, bambole tradizionali rumene vestite con abiti ricamati artigianalmente si affiancano a una esposizione di dipinti e arte dai cartigli in lingua italiana. Sventolano tre bandiere: rumena, moldava e italiana.
Poche ore dopo, un gioioso cerchio di danza in musica rumena coinvolge presenti e spettatori, rumeni, moldavi e italiani: è l’interculturalità che ha brillato l’intero pomeriggio allo ZAC per la seconda edizione di Comunità in festa, evento di scambio culturale italo moldavo rumeno.
Organizzato dall’associazione culturale Romeno-Moldava Dorül in collaborazione con C.C.T.I.R. (Centro di Cultura e Tradizione Italo- Romena), ZAC! e diversi artisti italiani locali, l’evento è stato una festa di conoscenza interculturale ed espressione artistica multiforme.
Si sono alternati i balli e canti folkloristici del gruppo Ansambul Carpatica del CCTIR di Torino, dove voci maschili e femminili di diverse età hanno rievocato atmosfere Romeno-Moldave tradizionali. A seguire i Fratelli Cirdei hanno accompagnato la voce di Madalina Antonia Fistos. Infine, Lisa Gino, lettrice e attrice Eporediese, ha interpretato delle poesie a temi sociali di due giovani poeti/esse italiani/e, Francesca Riconda e Federico Giovannini. Nel mentre, si trovavano in esposizione i dipinti delle pittrici Milena Bertone e Luisa Tartaglia Ciampi e un’installazione a tema interculturale dell’artista Lucia Malpeli. Durante l’evento, moderato da Nicoleta Nechita-Tais e Edwin Badea, non sono mancate le presenze istituzionali. Sono intervenuti/e il console rumeno di Torino Șerban-Gabriel Dumitrache, il Sindaco Chiantore (con un discorso in Rumeno), la vicesindaca Dal Santo, l’assessora Colosso e l’assessore Fresc. L’associazione Dorul li ha omaggiati con del colac, pane tipico rumeno-moldavo che si usa preparare per le festività o occasioni speciali, e con una delle bambole tradizionali rumene.
A dispetto dei tanti discorsi sull’“integrazione”, il pomeriggio di “Comunità in festa!” ha lasciato la netta sensazione che non vi è nulla o nessuno che debba essere “integrato”, o fagocitato, da nessun altro: vi è solo tanto da scambiarsi, tanto da conoscere e tante persone con cui condividere questa città, questa terra e questi momenti di vita. Come sintetizzato nella missione dell’associazione Dorul “Stiamo lasciando il nostro Paese. Il Paese non ci lascia”. Ebbene, questo pomeriggio è ormai terminato, ma l’esperienza di esso, i doni e le conoscenze umane che ci ha portato non ci lasceranno. Sono qui per restare a Ivrea e per essere coltivati ancora.
Federico Giovannini