Nel consiglio comunale di lunedì 20 marzo la maggioranza boccia la mozione all’interno della quale si affrontava il tema della destinazione d’uso dei locali del Movicentro, dimostrando di non essere disposti al confronto. Il disprezzo per lo ZAC! sembra essere l’unica cosa in grado di tenere assieme questa maggioranza
È andata come ci si aspettava che sarebbe andata. Nonostante gli accorati appelli delle forze di minoranza, nonostante cittadini e cittadine si fossero raggruppati sotto il municipio per far sentire la loro voce e nonostante il CDA e i lavoratori dello ZAC! fossero presenti in consiglio comunale per mostrare preoccupazione per il loro futuro, nella serata di lunedì 20 marzo Sertoli e la maggioranza compatta hanno votato contro la mozione presentata da ViviamoIvrea, dal M5S e dal Partito Democratico dal titolo “Fair play istituzionale in vista delle elezioni”.
La mozione chiedeva una cosa molto semplice: non forzare decisioni a un mese dalle elezioni amministrative, soprattutto su questioni e argomenti complessi e che meriterebbero tempo e approfondimento, come la variante generale del PRG, la pubblicazione del bando per la progettazione della nuova Biblioteca a partire dallo studio Groma e, infine, la manifestazione d’interesse per la gestione dei locali del Movicentro.
A prendere la parola per prima è stata l’assessora Piccoli: «La vicenda è molto lunga, ma ci tengo a precisare che da parte mia e del sindaco non c’è nessun pregiudizio nei confronti dello ZAC!. Il problema del Movicentro viene affrontato solo ora perché a dicembre l’amministrazione è diventata formalmente proprietaria dell’immobile. Il Movicentro e soprattrutto l’atrio – ha poi specificato – non possono essere a uso esclusivo della cooperativa e visto e considerato che non possiamo lasciare i locali in categoria E ho dato mandato agli uffici di portare avanti uno studio per l’accatastamento».
Critico Francesco Comotto: «non vi nascondete dietro i cavilli tecnici. Stasera stiamo sentendo parlare solo di catasto e di particelle, ma il tema della mozione riguarda il fair play istituzionale. Su questo chiediamo alla maggioranza di esprimersi».
Ancora più netto il consigliere Massimo Fresc: «Le persone che sentiamo fischiare qua fuori dimostrano come il tema Movicentro sia tutt’altro che tecnico, ma riguardi le persone e la partecipazione. Riteniamo che ci sia stato un confronto tardivo con la cooperativa ZAC! e pensiamo sia un grave errore indire una manifestazione d’interesse a fine consigliatura, perché ci sono interessi elettorali che condizionano la questione». «Aggiungo che sono dispiaciuto che il sindaco Sertoli non sia stato in grado di gestire meglio la vicenda e che abbia ceduto alla componente più reazionaria della sua stessa maggioranza».
Messo di fronte a queste accuse il sindaco Sertoli ha poi chiesto la parola: «Non mi sono mai dimesso dal ruolo di sindaco, anche quando avrei potuto e forse dovuto farlo. Non l’ho fatto per senso di responsabilità, perché se lo facessi arriverebbe un commissario e si fermerebbe tutto. Sul Movicentro e sullo ZAC! il mio pensiero è diverso da quello della mia stessa maggioranza, però ritengo che ci siano alcuni aspetti di quel luogo che vanno messi a posto. Per il resto devo dire che lo ZAC! credo abbia fatto un lavoro straordinario in questi anni, sia culturalmente che socialmente. Non ho nessun timore a dire pubblicamente che siete un baluardo contro la micro-criminalità che si crea all’interno delle stazioni. Sul tema del “bar”, infine, è vero che vi eravate proposti di pagare come una qualsiasi altra attività commerciale».
Date queste premesse sembrava che potesse accadere il miracolo dell’equinozio di primavera e che il sindaco, ormai abbandonato dalla sua stessa maggioranza e costretto a candidarsi con il Terzo Polo, spiazzasse tutti dimettendosi in coerenza con le parole di benevolenza e di apparente rispetto per l’operato dello ZAC!, dei suoi soci, volontari e lavoratori. Invece ha preferito sostenere la cecità ideologica dei suoi consiglieri e assessori, divisi su tutto tranne che sul disprezzo (o l’invidia?) per ciò che lo ZAC! rappresenta per questa città. «Seguirò la volontà della maggioranza e credo che sarà necessario immaginare un “contratto-ponte” per la cooperativa ZAC!» ha infine concluso.
Nel tentativo (invano) di aprire la discussione anche con gli stessi consiglieri di maggioranza, il consigliere Dulla si è così espresso: «i consiglieri qua presenti vogliono dirci perché pensano che il Movicentro debba avere una destinazione commerciale? Noi del Partito Democratico crediamo che lo ZAC! abbia una vocazione sociale e pensiamo che debba rimanere tale. Voi cosa pensate invece?». L’unica a intervenire è stata la consigliera Piras che si è limitata a chiedere: «in tutto questo tempo le persone allo ZAC! hanno cercato un altro posto dove sistemarsi?». Netta la risposta della consigliera Colosso: «non posso parlare a nome dei soci ZAC!, ma penso che non l’abbiano fatto perché loro credono nel valore di quel luogo».
A fine serata, di fronte alla cecità ideologica della destra cittadina non resta che alzarsi, uscire dal consiglio comunale e ricongiungersi con i tanti che ancora in piazza di città presidiano le porte del palazzo, cantando e ballando in faccia a chi li vorrebbe tristi e sconsolati. Ciò che resta di questa impietosa serata è anche la totale indifferenza da parte del sindaco Sertoli e dell’assessora Piccoli nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperativa ZAC! presenti in aula: non un cenno, un riferimento, un pensiero a chi rischia di trovarsi senza più un salario.
Un ricordo, infine, riaffiora alla mente sulla via del ritorno verso casa. A inizio legislatura, cinque anni fa, Sertoli si presentò ai cittadini con queste parole: «abbassiamo i toni, in città non sono arrivati i barbari. Qui nessuno manda via nessuno».
Dopo questa sera ne abbiamo avuto la certezza: sapevamo che non era vero.
Andrea Bertolino