Giovedì 12 gennaio, presso il Salone dei Cento del Castello Vescovile e con la partecipazione straordinaria di Monsignor Luigi Bettazzi
Giovedì 12 gennaio presso il Salone dei Cento del Castello Vescovile di Albiano, grazie all’ospitalità della Fraternita Cisv che lo abita, dopo molti mesi di rinvii e intoppi vari, finalmente si è potuta svolgere la presentazione del libro di Pino Petruzzelli L’ultima notte di Dietrich Bonhoeffer. Attore, regista e drammaturgo, Petruzzelli affronta la figura del teologo tedesco Bonhoeffer in un monologo andato in scena nel 2015 al festival Torino Spiritualità e lo trasforma in un libro su richiesta delle edizioni Ares nel 2022, quasi in contemporanea con lo scoppio della guerra in Ucraina. La narrazione, di cui durante la presentazione legge molti passaggi, immagina i pensieri del teologo, condannato a morte per aver partecipato al tentativo di uccidere Hitler, durante le sue ultime ore di vita, prima di essere impiccato. Il testo tocca i principali temi del suo pensiero: la fede incrollabile, l’amore per il creato e per il prossimo, la responsabilità delle scelte e la coerenza tra pensiero e azione. Ed è soprattutto quest’ultimo tema quello che ha (ancora) una forte attinenza con l’attualità, e che, seppur con piccole azioni, può fare la differenza e magari cambiare il corso degli eventi. Certo bisogna non scoraggiarsi, andare avanti, proprio come sta facendo da ben 49 settimane il gruppo di persone (molte presenti in sala) che chiede la pace e crede che la guerra non sia la risposta alla guerra.
A dialogare con lui sulla contemporaneità del pensiero di Bonhoeffer Monsignor Luigi Bettazzi. Per l’occasione Monsignor Bettazzi rilegge Resistenza e Resa, scritto dal teologo durante la prigionia, ed elabora un parallelo molto interessante con i principali decreti del Concilio Vaticano II (ndr. Bettazzi è l’unico testimone del Concilio II ancora in vita) come il riconoscimento di elementi comuni nelle altre Chiese cristiane e nelle altre confessioni religiose e la necessità da parte della Chiesa di aprire un confronto con la cultura e il mondo esterno, considerando il ruolo dei laici soprattutto nell’impegno comune sulla pace, la giustizia e le libertà fondamentali.
Il numeroso pubblico ha quindi potuto godere di un ritratto sia teologico che umano di Bonhoeffer e del suo lascito ancora perfettamente applicabile, soprattutto in merito alla tragedia della guerra, argomento che rimane in sottofondo per l’intera serata, e a ciò che essa comporta, non soltanto in riferimento alla perdita di vite umane, ma anche rispetto all’enorme danno provocato sull’ambiente, che Bonhoeffer, in anticipo sui tempi, considera essenziale per l’equilibrio della vita. In realtà sono molti gli spunti di riflessione sulla nostra attualità e i collegamenti con altri scrittori (Tolstoj, Kavafis, Choukri), offerti da Petruzzelli durante la presentazione, tutti uniti tra loro da una visione del mondo in cui prevaricazione e sfruttamento, causa di disuguaglianza e di sofferenza, vanno combattute da ciascuno di noi, ognuno come riesce, mantenendo la stessa coerenza tra pensiero e azione di cui ragionava Bonhoeffer. Perché, ci ricorda Petruzzelli, sono quelli che Tolstoj chiamava gli “appena appena” sommati insieme a poter incidere davvero sul cambiamento auspicato.
La serata si è conclusa con una buona pizza, cotta nel forno a legna del refettorio, mangiata insieme mentre si continuava a dialogare di pace e delle strade percorribili per arrivarci. Un bell’incontro che sicuramente darà frutti, infatti Pino Petruzzelli ha già accettato di tornare per proporre dei laboratori di scrittura durante i quali poter elaborare meglio i tanti temi toccati e magari farli diventare uno spettacolo da restituire alla comunità.
Gli faremo mantenere la promessa.
Lisa Gino