Come si fa a dire che la violenza sessuale e/o lo stupro perpetuato da un gruppo di giovani su una donna “è casuale”, mentre quella di Capodanno a Milano “è una pratica”
L’O.d.g. presentato dalla maggioranza al Consiglio il 31/01/2022 (approvato con il voto anche del Sindaco) in cui si condanna sostanzialmente lo stupro solo se perpetrato da “nordafricani”, costituisce di per sé una violenza sulle donne, in particolare un atto di vittimizzazione secondaria di tutte le donne che sono vittime di violenza e di stupro da parte di chicchessia.
Un O.d.g. quello presentato in cui, raccontando i gravi fatti accaduti a Milano la notte di Capodanno, si invita il Sindaco e la Giunta a chiedere agli organismi rappresentativi istituzionali territoriali, alle Prefetture e al Ministero dell’interno di:
– affrontare questa forma di violenza, senza sminuire l’importanza e la specificità per timore di essere accusati di islamofobia e razzismo,
– sollecitare moschee, centri di cultura e associazioni islamiche affinché collaborino e intraprendano a loro volta iniziative rivolte a giovani e famiglie al fine di delegittimare e prevenire simili comportamenti”.
Ma di che cosa stiamo parlando? Si vuole affermare che “il branco” e il tipo di violenza può essere di serie A o di serie B, e giudicato e trattato diversamente secondo l’etnia, la religione, lo stato sociale ed economico ….
degli autori?
I fatti accaduti a Milano, nella nottata di Capodanno, sono gravi e non vanno trascurati, se ne deve parlare in tutti contesti politici, amministrativi e istituzionali, ma vanno collocati in un discorso più ampio che è quello dell’aumento esponenziale della violenza sulle donne.
Episodi tragici come quelli di Capodanno non rappresentano che una parte del problema che è molto più ampio e, soprattutto, radicato a tutti i livelli e trasversalmente nella società: i dati sulle violenze sessuali e di genere sono scandalosi e le denunce – da un lato fortunatamente – stanno aumentando in maniera esponenziale. Siamo di fronte a un tipo di violenza e sopraffazione uomo/donna radicata culturalmente, che
esplode più frequentemente in contesti di disagio culturale e socioeconomico, ma non solo.
E ‘chiaro che urgono interventi socio educativi di lungo respiro, basati sul rispetto, sul senso civico e sulla diversità di genere, che coinvolgano sempre più le famiglie, le comunità, il mondo della scuola, e chiunque rivesta un ruolo educativo sia professionale, sia con il volontariato, in ambito laico o – perché no – religioso.
Queste aggressioni attuate da “branchi” o da bande, questo istinto di sopraffazione dell’uomo sulla donna sono scardinabili solo con azioni educative profonde (ribadito anche nel discorso di insediamento, da parte di Mattarella).
Azioni che non possono limitarsi ad additare o stigmatizzare solo qualcuno fra gli autori, perché diversamente si rischia di sortire effetti contrari a quelli che si vuole ottenere.
Non possiamo permetterci di affrontare solo alcune aggressioni e per altre far finta di nulla: non possiamo dimenticare i numerosi casi di violenza e stupro di gruppo perpetrati da giovani italiani, di famiglie “per bene” che per divertirsi hanno attirato la vittima prescelta in casa, quindi l’hanno drogata, violentandola brutalmente e, per rendere ancora più raccapricciante lo stupro di gruppo, l’hanno ripreso con il telefonino…
Che cosa è successo di così diverso fra questi fatti verificatisi fra i muri di casa o quelli in piazza a Milano la notte di Capodanno? Nulla!
La persona aggredita, violentata, stuprata era sempre e solo una donna: questa la vera e drammatica notizia!
Circolo PD Ivrea e Cascinette