Manifestazione a favore della libertà di scelta delle donne e dei consultori
La Casa delle Donne – Associazione Donne contro la Discriminazione ONLUS, l’Associazione culturale Fuoridaltunnel, Lucyassociazione di Ivrea, i sindacati UIL del Canavese, CGIL Ivrea e Canavese, SPI CGIL di Ivrea ed il Coordinamento donne SPI di Ivrea si uniscono alle associazioni Non una di meno e Più di 194 voci di Torino nella manifestazione per la tutela del diritto delle donne all’aborto e per mantenerlo accessibile e sicuro a tutte. La manifestazione si svolgerà a Torino, il 17 aprile 2021, in Piazza Castello, dalle 11.00 alle 13.00 ed in Piazza Carignano, dalle 15.00 alle 18.00, per condurre le donne verso l’autodeterminazione e la libertà di scelta in materia di aborto e dei propri diritti di genere. Ogni donna ha il diritto di conquistare la propria autonomia, indispensabile per proiettarsi verso un futuro non imposto da altri.
La Presidente dell’associazione culturale e teatrale FuoridalTunnel, Stefania Longo dice: “Uno dei progetti che stiamo portando avanti è quello contro la violenza di genere. La limitazione della libertà è di per sé una violenza ed è impensabile poter calpestare anni di lotte per i diritti delle donne e il diritto della libertà di scelta. Per questo motivo intendiamo manifestare il nostro dissenso: per il riaffacciarsi di un delirio ideologico oscurantistico che è stato combattuto con fatica dalle donne nel passato. È necessario tener conto del fatto che le donne non sono persone sprovvedute, incapaci di decidere in autonomia e che non vanno dissuase ma sostenute nelle loro scelte. Dietro la maschera della maggior tutela si nasconde un’ideologia pericolosamente patriarcale che suona come un insulto alla dignità e ai diritti acquisiti con fatica in un passato neanche troppo lontano. Il rischio è quello di entrare in un vortice che porti allo smantellamento dei diritti delle donne, un ulteriore grave attacco alla nostra dignità. L’utilizzo di fondi pubblici per aprire sportelli gestiti da associazioni pro-vita, contrarie alla 194, al fine di accogliere le donne che decidono di interrompere la gravidanza e dissuaderle, è inaccettabile. Credo che la lotta all’aborto sia percorribile implementando politiche sociali adeguate e non certo attraverso la limitazione coattiva della libertà della donna. L’ampliamento della possibilità di scelta non equivale necessariamente alla solitudine e al dolore: l’aborto deve rimanere una scelta possibile. Se si vuole evitare che sia un’esperienza di dolore è necessario implementare importanti piani di sostegno attraverso i consultori che già operano sui territori e organizzare campagne di informazione sessuale nelle scuole”.
La Presidente di LucyAssociazione, Gabriella Colosso ricorda: “La nostra associazione è nata per dar voce alle donne e alla questione di genere, per attivare progetti contro le violenze sulle donne. La presenza esclusiva delle associazioni pro-vita dentro i consultori è contraria allo spirito della legge 194 ed è una chiara espressione di scelte ideologiche, volte a esercitare una pressione psicologica inaccettabile sulle donne che condanniamo in modo fermo, alle quali ci opporremo in ogni modo possibile. L’art. 3 della nostra Costituzione sancisce in modo chiaro la laicità dello Stato e delle sue leggi. Nel rispetto di questo principio, al quale non rinunceremo mai, riaffermiamo il diritto di ogni persona a seguire le proprie convinzioni ed il dovere di non imporre il proprio credo ad altri e difendiamo la laicità delle strutture sanitarie. Le donne decise a intraprendere questo percorso, difficile e sofferto, devono essere accolte e assistite da personale qualificato e competente all’interno di strutture specializzate come i consultori che vanno sostenuti, potenziati e rifinanziati prioritariamente”.
Letizia Carluccio Lesca, Presidente della casa delle Donne di Ivrea, e tutte le volontarie che presso il loro sportello di ascolto spesso accolgono donne che vivono in situazioni di disagio e di mancanza di sostegno e di rispetto all’interno della loro famiglia, sperimentano di persona come sia importante capire ogni situazione, mettersi nei loro panni e prospettare tutte le strade da percorrere fornendo un sostegno concreto. Questo significa AUTODETERMINAZIONE: condurre le donne verso la conquista di una autonomia, indispensabile per proiettarsi verso un futuro scelto e non imposto da altri. Una donna libera di scegliere, forte nella sua identità, è preziosa per l’intera società.
Daniela Oberto del sindacato Spi CGIL e Rita Pellerey del sindacato UIL del Canavese affermano: “In questi ultimi due anni siamo tornati indietro di 50 anni, a prima del 1978, quando l’interruzione della gravidanza era considerato un reato perseguibile con la legge. I consultori, costantemente dimenticati dalle istituzioni, con sempre meno finanziamenti e personale, hanno un ruolo importantissimo nei nostri territori e devono essere rilanciati come luoghi accessibili, accoglienti, aperti anche a nuovi bisogni, garanti delle libertà delle donne e delle soggettività LGBTQIA, un servizio per la terza età e un luogo di scambio generazionale. Vogliamo molto di più della legge 194. E’ da anni (da quando è stata promulgata) che scendiamo in piazza, a difesa di questa legge e dei consultori e così faremo tutti il prossimo sabato 17 aprile anche per pretendere nuovi diritti ancora troppo spesso ignorati: l’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere; l’accesso davvero sicuro, gratuito e garantito all’ interruzione di gravidanza, un’ educazione sessuale nelle scuole per una sessualità consapevole, consultori accessibili, accoglienti e finanziati, consultori per le donne della terza età”.