Giovedì 12 e venerdì 13 dicembre nell’aula magna del corso di infermieristica dell’università di Torino a Ivrea si è tenuto il primo corso del Recovery College, prima esperienza in Piemonte e in tutto il nord-ovest. Un progetto nel settore della salute mentale germogliato in stretta collaborazione tra enti pubblici e privati del territorio.
Il primo corso del Recovery College eporediese ha visto due giornate di formazione intensa dal titolo “L’approccio del ‘fareassieme’ e la partecipazione attiva di utenti e familiari in un servizio di salute mentale orientato alla recovery”. Il corso è stato coordinato dalle Associazioni Le Parole ritrovate e La Panchina di Trento, pioniere nell’esperienza della recovery.
Il mondo della cosiddetta recovery è la ricerca di un diverso modo di concepire la sofferenza mentale. E’ un modello riconosciuto e promosso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma ancora pochissimo diffuso in Italia. Non si tratta di una tecnica o di un protocollo di cura, ma di un percorso unico per ogni individuo che pone al centro gli obiettivi e le speranze della persona sofferente, spingendola a recuperare un progetto soddisfacente della sua vita nonostante i limiti che derivano da sintomi e disturbi mentali. Si punta sulle risorse e sulle abilità del singolo per riscoprire il valore della sua esistenza concentrandosi sulla vita della persona al di là della malattia.
Questo cambio di prospettiva non riguarda solo gli utenti ma tutti coloro che ruotano intorno al disagio psichico: operatori, familiari e la cittadinanza. È chiaro dunque che prima ancora che clinico e applicativo questo cambiamento è soprattutto culturale.
Per questa ragione il Recovery College è lo strumento più indicato: è un luogo di formazione e funziona come un’università. Ha un catalogo formativo, i corsi da seguire e un suo corpo docenti. Proprio nei docenti risiede la forza e la particolarità di questo strumento: sono costituiti da operatori – che hanno approfondito il tema della salute mentale attraverso lo studio e il lavoro – ma anche da chi quotidianamente vive i problemi sulla propria pelle, cioè gli utenti e i familiari.
Nel Recovery College queste tre realtà si incontrano e mettono il proprio sapere, quello per professione e quello per esperienza, al servizio di chi frequenta i corsi. Approfondendo così uno stesso tema – come ad esempio l’impronta della malattia mentale, l’ansia, l’uso dei farmaci – da tutti i punti di vista.
Attraverso i corsi si diventa studenti del proprio benessere, si impara dalla propria esperienza sfavorevole, si crea un dialogo alla pari senza pregiudizi: si restituisce potere e valore a chi, limitato dalla propria esperienza, sente di non averne più.
Chiunque può partecipare: operatori, utenti, familiari e cittadini. I corsi sono gratuiti.
Il Recovery College di Ivrea è gestito congiuntamente dalla Fondazione Casa dell’Ospitalità, dall’ASL TO4 e dall’Università degli Studi di Torino (corso di laurea di Infermieristica), con la collaborazione dell’Associazione Più Diritti di Settimo Torinese e della cooperativa L’Arte della Cura di Ivrea. Il progetto ha ricevuto un contributo di sostegno economico dalla Fondazione di Comunità del Canavese e il plauso dalla Regione Piemonte.
Nel campo della Recovery in Italia esistono due realtà consolidate: a Brescia e a Trento. Il Recovery College eporediese è dunque la prima e unica realtà di recovery non in Piemonte ma in tutto il nord-ovest.
Per maggiori informazioni visitate il sito: Recovery College Ivrea