Andante Lento, film di Maurizio Verna e Luciano Menaldino, presentato allo Zac e al Politeama
L’incontro tra un videomaker locale come Luciano Menaldino e un musicista di comprovata sensibilità come Maurizio Verna ha dato vita a questo nuovo esperimento filmico che incrocia musica e immagini del territorio in una sintesi di notevole suggestione formale. Ne avevamo parlato qualche mese fa, in un’intervista rilasciata da Verna proprio a questo giornale, in cui chiedevamo quando sarebbe stato pronto questo lavoro girato interamente in territorio canavesano. Ora finalmente il film è pronto per la presentazione al pubblico. Andante Lento è un progetto anomalo che, secondo le stesse parole di Verna, unisce le sue tre passioni: la musica, la bellezza e il camminare.
“La bellezza appartiene all’ordine delle cose non definibili, è una sensazione fisica, una scossa elettrica, una specie di fuoco d’artificio che me la fa riconoscere” ci aveva detto Maurizio. E di bellezza intorno a noi, a cavallo di queste terre nostrane, ce n’è ovunque. E’ una bellezza che incanta, letta attraverso una sequenza di immagini raffinate che esplorano, anche dall’alto, castelli e paesaggi, laghi e antiche costruzioni campestri, borghi e chiese romaniche. E’ la bellezza ammantata di neve della natura, è la bellezza boschiva del sole che filtra attraverso il fogliame, è la bellezza austera delle montagne, delle nostre montagne che la custodiscono e proteggono. L’idea di Maurizio Verna era quella di suonare in questi posti bellissimi raggiungendoli a piedi. Il film cattura le stagioni e la loro luce, l’abbaglio della neve, le soffici rotondità arboree dell’estate, il trascolorare delle tinte in autunno. In ogni luogo raggiunto, la bellezza si accompagna alle note della chitarra a dieci corde che Maurizio accarezza. Dodici sono i luoghi in cui il viandante anzi l’andante, lentamente, si ferma per dare voce alla musica e dodici sono i brani musicali che fanno da colonna sonora al film. I pezzi sono tutti inediti, trascrizioni di brani per liuto barocco che Maurizio ha rielaborato per il suo strumento a dieci corde. Il film è anche l’incontro tra lo strumento della telecamera e quello della chitarra, tra la personalità di chi sa cogliere la bellezza attraverso l’immagine e chi la sa celebrare attraverso la musica. In questo senso il film sembra ascriversi anche a un nuovo genere cinematografico: non propriamente una fiction, non un documentario, non un concerto ma una “docufiction” che è anche un concerto. Una nuova scommessa, un gioco che cerca di pensare in modo innovativo al nostro territorio, scoprendolo in contemplazione sulle note della musica. E così si ammirano baluardi di bellezza come il castello di Ivrea, quello di Montalto Dora, il Ciucarun di Bollengo, il castello di Masino, i laghi di Meugliano e di Viverone, il sole che scalda i coppi rossi dei tetti, la linea bruna delle montagne su cui si spegne la luce del tramonto. Il film, oltre a Maurizio, presenta anche altri musicisti che l’Andante incontra sul suo cammino, amici chitarristi o donne che suonano il violino o che danzano sulle note dei brani musicali.
Luciano Menaldino, dopo anni di impegno sul versante del video, firma con questo film di 70 minuti, l’opera sua forse più matura. Maurizio Verna è “l’Andante lento”, provetto menestrello che tutti conosciamo e apprezziamo. La collaborazione tra i due ha prodotto questo omaggio musicale, di prestigio, alla bellezza del nostro territorio, una scommessa sicuramente vinta.
Il film uscirà in un cofanetto che abbina il dvd a un libro con foto e didascalie in italiano e in inglese perchè anche i visitatori stranieri possano apprezzare, nel dettaglio, le nostre meraviglie storiche e naturali.
Pierangelo Scala
Il film è stato presentato in anteprima il 13 dicembre allo ZAC e il 16 dicembre al cinema Politeama