Consigli di serie TV da guardare adesso che #siamotuttiacasa
Se Netflix dev’essere, che Netflix sia! Approfittiamo di questo periodo di reclusione forzata per leggere, per informarci, ma anche, perché no, per guardare film o serie tv, ringraziando i network e le piattaforme che ci concedono un periodo di visione gratuita. Io che sono un’appassionata di serie tv mi prendo il mio momento di gloria nel consigliarvene alcune, partendo, appunto, da quelle proposte da Netflix. E’ dura scegliere con quale iniziare, ma visto il momento denso di dubbi e preoccupazioni, credo la migliore sia Grace and Frankie, che, con quel cast stellare di vecchie glorie (Jane Fonda, Lily Tomlin, Sam Waterston e Martin Sheen), si attesta tra le migliori produzioni degli ultimi dieci anni, se non di più. La storia è fulminante: Robert e Sol, avvocati e soci, rispettivamente mariti di Grace e Frankie comunicano di essere amanti da 20 anni e di voler andare a vivere insieme. E boom! Le due donne devono immediatamente fare i conti con la nuova realtà e trovare il modo di farsene una ragione. Ma non è tanto questo il punto centrale della serie, quanto la relazione che si instaura tra Grace e Frankie, diversissime tra loro e fino a quel momento neanche tanto amiche, le quali decidono di condividere casa. La verve comica di Lily Tomlin ci era già nota fin dal film “Dalle 9 alle 5, orario continuato” (nel quale c’era pure Jane Fonda), mentre quella dell’attivista e pluripremiata (2 Oscar, 5 Golden Globe, e molto altro) Jane Fonda risulta più inedita e quindi sortisce un effetto ancor più esilarante. Se già l’amavate, l’amerete il doppio. Frankie è un’artistoide hippy tutta gonnelloni e amuleti, Grace una donna stile manager dalla vodka facile. Non meno comici sono i personaggi di Sol e Robert, il primo sensibile e tenero, il secondo più furbetto ed egocentrico. Per non dire dei figli, eh già, perché ci sono pure loro: Coyote e Bud, figli adottivi di Frankie e Sol, Brianna e Mallory figlie di Grace e Robert, catapultati nella nuova amalgama dei loro genitori, ognuno con problemi e manie davvero fuori dagli schemi e decisamente sopra le righe. I temi importanti sono lo scambio inter-generazionale, la terza età e i rapporti di amicizia, affrontati in maniera originale e molto divertente. L’omosessualità, invece, è trattata marginalmente, senza troppa enfasi, come un dato di fatto del quale si può anche ridere e scherzare, così come di qualsiasi altra cosa. Sarete ora dalla parte di Frankie, ora da quella di Grace e, a sponda, da quella di Robert a quella di Sol in un gioco delle parti che vi farà ridere tantissimo, ma anche commuovere. Siamo ormai alla sesta stagione, con la settima e ultima (si diceva già della quarta) in arrivo per fine anno. Un balsamo di buonumore e un gran bel recitare.
Passando ad un’altra piattaforma, Prime Video (Amazon), cambio completamente genere e consiglio la serie Homecoming, datata 2018, con la bravissima Julia Roberts nella parte di Heidi, counselor in una struttura governativa segreta che aiuta i veterani di guerra a reinserirsi nel mondo civile. Se avete la sindrome del complotto, è ciò che fa per voi e se non ce l’avete, potreste contrarla. Se vi stanno antipatici l’esercito e i suoi metodi, siete a vostro agio. Naturalmente la struttura per cui Heidi lavora non è solo nascosta, ma nasconde anche un segreto e la serie procede tra presente e passato, annodando piano piano i fili della trama con una buona suspence, fino ad un finale aperto che fa sperare ad un seguito. Gli ambienti del presente narrato sono carichi di tinte basiche (pantone) tra il marrone, il grigio e l’ocra, quasi di un gusto anni settanta, piuttosto asettici, ovattati, intrisi di inquietante calma. Nonostante la presenza di Julia Roberts potesse essere ingombrante, la sua recitazione conferma che sa adattarsi a qualsiasi set, mettendosi a totale servizio del personaggio e del cast. Interessante distopia neanche tanto inverosimile, vale la visione.
E andiamo alla terza e ultima serie, offerta da Infinity: Guerra e Pace, un grande classico, versione BBC, anno 2016. Il racconto di Tolstoj non perisce sotto questo adattamento televisivo, molto rispettoso, seppur sfrondato dei tanti meravigliosi approfondimenti e dettagli. Ritroverete Pierre, Nataša , Andrej e tutti gli altri, se con tratti somatici non proprio rispettosi di quelli disegnati da Tolstoj, tutti però piuttosto credibili e ben tratteggiati nei caratteri. Un film in costume è sempre un bel modo di evadere dalla realtà, questo poi, con quei palazzi lo è ancora di più. E’ vero, c’è la guerra, ma è più sopportabile perché è lontana nel tempo e oggi ci aiuta semmai a riflettere sull’importanza della pace, anche di quella interiore.
Io consiglio di guardate sempre film e serie in lingua originale, per poterne apprezzare la recitazione, spesso, totalmente stravolta dal doppiaggio. E anche un buon esercizio. Buona visione!
Lisa Gino