Un documento sottoscritto dai comuni di Chiaverano, Borgofranco d’Ivrea e numerose associazioni del territorio ribadisce il “non-ci-stiamo” allo stop del progetto del Parco dei 5 Laghi e invita le forze politiche candidate alla futura amministrazione eporediese a interessarsene
Pareva esser naufragatro il progetto del Parco dei 5 Laghi a seguito dei vari rimpalli di responsabilità amministrativa che ad inizio dicembre dello scorso anno avevano interessato i principali comuni aderenti all’iniziativa. Dopo due anni di lavoro per cercare di pianificare il progetto (per altro confluito in un protocollo d’intesa) il sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini aveva accusato l’amministrazione del Comune d’Ivrea di negligenza: «aver interrotto ora il percorso è un chiaro segno di disinteresse per un progetto che poteva essere un sia pur piccolo motore di sviluppo e di crescita del territorio». Repentina la risposta del sindaco Della Pepa che, provando a svincolarsi dall’accusa di disinteresse politico aveva condotto la discussione su problemi di “natura tecnica”: «non si tratta di una marcia indietro, ma abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti tecnici per capire limiti geografici e vincoli del parco». A ruota si erano poi svincolati anche i comuni di Cascinette d’Ivrea e Montalto Dora, facendo calare il silenzio su quest’iniziativa che avrebbe dovuto inserirsi in una logica di valorizzazione e promozione turistica del territorio con il sostegno della Città Metropolitana.
Dopo quasi due mesi di inattività e di “silenzio stampa” qualcosa si è nuovamente mosso.
Il 2 febbraio è stato sottoscritto un comunicato nel quale si legge: «Le Amministrazioni e le Associazioni firmatarie di questo comunicato ritengono importante portare all’attenzione della opinione pubblica il progetto del Parco dei Cinque Laghi, che si è inspiegabilmente fermato, dopo quasi due anni di lavoro, per l’assenza di decisione da parte delle Amministrazioni di Ivrea e di Cascinette e per il cambiamento di opinione di quella di Montalto, che pur ritengono il progetto rilevante e che a parole lo sostengono». Otto sono i soggetti firmatari: il Comitato promotore del Parco dei 5 Laghi, il Comune di Borgofranco d’Ivrea, il Comune di Chiaverano, Legambiente, Serramorena, l’Ecomuseo AMI, l’Osservatorio del Paesaggio AMI e il Parco Geologico AMI.
Nel documento viene ribadita l’importanza di un progetto di questa natura, che al di là della tutela naturalistica ed ambientale potrebbe generare anche altri benefici:
– «Riportare sul territorio la decisione sulle istanze dei cittadini, in particolare sulla Valutazione di Incidenza per i permessi di costruire, comunque obbligatoria già oggi, che verrebbe rilasciata dall’Ente Gestore del Parco (partecipato dagli stessi comuni interessati) anzi che dalla Regione Piemonte
– Possibilità di accedere a finanziamenti nazionali ed europei, oggi praticamente preclusi alle singole Amministrazioni, come peraltro già avvenuto per progetti analoghi
– Possibilità di promuovere l’immagine del territorio attraverso specifici canali informativi con le attese ricadute in termini di turismo e di attività economica»
In altre parole, oltre all’evidente difesa e valorizzazione ambientale e naturalistica della zona dei cinque laghi, il Parco potrebbe non solo promuovere l’attività turistica ed economica, ma fungere da punto di collegamento per finanziamenti europei e restituire un certo grado di responsabilità politica oggi demandata a istituzioni di altro livello.
I firmatari sono consci dell’imminente scadenza elettorale a Ivrea e, per questa ragione, auspicano che le future forze politiche interessate al ruolo di amministratori valutino la fattibilità del progetto e se ne interessino.
Il documento, infine, conclude con: «faremo seguito a questo comunicato con iniziative pubbliche di diffusione del progetto e delle sue caratteristiche, perché i cittadini possano valutarne in concreto i vantaggi».
L’obiettivo di questo comunicato è riaprire una discussione che sembrava avesse imboccato uno stop definitivo. In campagna elettorale sarà difficile distinguere le intenzioni dalle promesse, ma i sostenitori del progetto sono fiduciosi della possibilità di risolvere i problemi di “natura tecnica”. Dopo gli attriti dello scorso anno la questione torna ad essere di natura squisitamente politica e il documento vuole, in parte, ridefinire e riconfermare le adesioni all’idea del Parco dei 5 Laghi.
Un modo come un altro di dire: noi ci stiamo e ci faremo sentire. E voi?
Andrea Bertolino