La Grande invasione riparte con alcuni eventi on line ma a pagamento, in attesa della vera nuova edizione.
Un comunicato su facebook, il I° maggio, gli organizzatori della Grande invasione, che era programmata dal 30 maggio al 2 giugno, annunciano che, nelle giornate previste, si terranno alcune lezioni con ospiti che sarebbero intervenuti al Festival, che necessitano però di prenotazione e pagamento di 5 euro. Le motivazioni le forniscono loro stessi nel post riportato qui sotto, ma il concetto è che il valore ha comunque un costo e i lavoratori della cultura non possono vivere d’aria.
Tutti abbiamo beneficiato di quell’enorme, gioiosa diffusione di contenuti gratuiti che durante il lockdown ha riempito ogni canale social, e alla cui offerta peraltro molti di noi editori, scrittori, librai, traduttori, attori, registi, musicisti, artisti hanno contribuito in prima persona.
È stato bello, emozionante, confortante veder fiorire iniziative di “solidarietà digitale”: abbiamo visto distribuire, spesso usufruendone in prima persona, ebook gratuiti, letture gratuite, concerti gratuiti, spettacoli gratuiti, film gratuiti.
La discussione e il dubbio sul fornire o meno contenuti culturali gratuitamente ha animato molte riunioni anche fra noi due, Gianmario e Marco, gli organizzatori della Grande invasione; fino a che, sin già dalla prima edizione (il cui intero programma era stato offerto al pubblico gratis), è stata una richiesta da parte di una fetta consistente del pubblico del nostro festival a convincerci che (accanto a una serie nutrita di eventi aperti a tutti) imporre l’acquisto di un biglietto, anche simbolico, di pochi euro per alcuni degli eventi fosse necessario per rendere percepibile a tutti il valore dei contenuti cui quel biglietto dava accesso. …
Abbiamo dato ascolto a quella richiesta, e da allora anche grazie agli incassi degli eventi a pagamento (oggi circa un terzo del programma totale) il nostro festival ha potuto crescere e offrire al pubblico contenuti ogni anno maggiori (e ci auguriamo migliori).
È per questo che oggi, Primo Maggio, il nostro pensiero è andato ai tanti, tantissimi lavoratori della cultura e dello spettacolo: oltre alle ovvie difficoltà che ci si prospettano nei mesi o negli anni a venire, ci sarà per loro – per noi – una difficoltà in più: in un Paese in cui, come sentiamo dire da anni, da sempre, i consumi culturali sono bassissimi, tornare all’idea che il contenuto culturale abbia un valore, e perciò la sua fruizione un costo, ci sembra più che mai necessario.
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A qualcuno toccava il ruolo antipatico di essere il primo a provarci, e così abbiamo voluto prenderci l’ingrato compito di essere noi quel qualcuno.
In attesa che l’ottava edizione della Grande invasione, quella “vera”, dal vivo, possa svolgersi nelle date che vi comunicheremo appena ci sarà possibile, vogliamo dunque lanciare una piccola serie di eventi che saranno necessariamente online, ma non gratuiti.
Il prezzo del biglietto sarà contenuto, di 5 euro. Le somme raccolte andranno in parte agli autori che inviteremo a parlare, e in parte in beneficienza all ASL TO4 e specificamente al Centro diurno di salute mentale di Ivrea, con cui La Grande invasione ha già collaborato in passato.
In quelle che sarebbero state le date del nostro festival (dal 30 maggio al 2 giugno), alcuni dei più amati ospiti delle precendenti edizioni faranno una lezione ciascuno, della durata di un’ora: Silvia Bencivelli, Matteo Nucci, Luca Scarlini, Andrea Staid, Chiara Valerio.
Sui canali social della Grande invasione vi diremo orari, temi e modalità di partecipazione.
Grazie e buon Primo Maggio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori della cultura.
Gianmario Pilo e Marco Cassini, La grande invasione