Festa dell’Albero prevista per mercoledì 11 dicembre alle ore 9.30 presso il Lago di Città d’Ivrea in collaborazione con Legambiente, Ecoredia e Associazione Senza Confini
È lo slogan che accompagnerà quest’anno la Festa dell’albero, l’iniziativa organizzata da Legambiente che ha promosso ques’anno circa 500 appuntamenti in tutta Italia con la piantumazione simbolica di nuovi alberi soprattutto nelle aree colpite da eventi estremi o danneggiate dalle fiamme, per portare un messaggio di impegno collettivo per mitigare gli effetti della crisi climatica, salvaguardare e valorizzare la biodiversità, proteggere il suolo dal dissesto idrogeologico e migliorare la qualità dell’aria e della vivibilità delle aree urbane. All’invito di Legambiente per celebrare la festa dell’albero hanno risposto 3.000 classi con il coinvolgimento di oltre 60mila studenti e la piantumazione di oltre 3.500 piante.
A Ivrea, seppur in ritardo per questioni meteorologiche, celebriamo gli alberi e il loro indispensabile contributo alla vita, mercoledì 11 dicembre.
L’appuntamento è alle 9,30 al parco Lago di Città, l’area che come gruppo di associazioni (Legambiente Dora baltea, Ecoredia e Senza Confini) stiamo valorizzando in seguito ad un Patto con la Città di Ivrea. Piantumeremo delle siepi che dividono l’area del parcheggio con l’orto, alle 10 aspettiamo i bimbi della vicina scuola materna, per mettere a dimora un grande albero, infine alle 11,30 un altro albero verrà piantato in ricordo di Angela, una volontaria di Senza Confini molto attiva e conosciuta che ci ha lasciati.
Proteggere gli alberi significa anche difendere il territorio e le specie che lo abitano. Assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno, proteggono la biodiversità, hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico
Un gesto concreto per restituire alle comunità spazi vivibili e accoglienti e ricordare che senza gli alberi, i polmoni verdi del pianeta, non c’è futuro.
La crisi climatica non può e non deve lasciarci indifferenti. L’allarme è concreto e la sfida chiara: ci restano solo 10 anni per provare a mantenere l’incremento delle temperature entro la soglia di 1,5° rispetto ai livelli pre-industriali. Superarla anche solo di mezzo grado, secondo il rapporto dell’IPCC, significherebbe condannare tutto il Mondo a inondazioni, siccità, estinzione di intere specie e povertà diffusa. Tutto questo è possibile, ma solo dimezzando l’attuale livello di emissioni entro il 2030.
Per riuscirci serve un cambiamento repentino e radicale, facendo leva sull’innovazione tecnologica e sulla coscienza individuale di ognuno di noi, cittadini, imprese e istituzioni.
Dobbiamo darci degli obiettivi concreti: un nuovo modello energetico, l’uscita dalle fonti fossili, una strategia di adattamento e rigenerazione che parte dalle città e coinvolge le aree interne, la tutela delle foreste e del suolo, la riduzione del rischio idrogeologico per rispondere all’emergenza siccità, interventi di riqualificazione in chiave energetica e sismica per l’edilizia, una nuova agricoltura sostenibile, una mobilità sostenibile a zero emissioni, senza dimenticare una concreta riconversione industriale ed economica a favore del paradigma circolare. Per approfondimenti ChangeClimateChange, cambiamo il cambiamento climatico!