Un’iniziativa della cooperativa Pollicino per l’inclusione delle donne richiedenti asilo, subito accolta dalla Casa delle Donne di Ivrea cha ha lunga tradizione di attività di aggregazione con donne di altri paesi
La Casa delle Donne di Ivrea ha organizzato, su richiesta della cooperativa Pollicino che ospita richiedenti asilo, tra cui alcune giovani donne, un’attività intitolata “Trucco e Parrucco”. Vi hanno partecipato dieci ragazze provenienti dall’Africa subsahariana (Nigeria, Costa d’Avorio e Camerum) ospitate a Montalenghe, piuttosto isolate e abbandonate a se stesse. E la Casa nella sua tradizione di offrire uno spazio e un sostegno alle donne straniere in difficoltà, ci sono rese disponibili alla loro richiesta di poter stare insieme per imparare l’arte del “Trucco e Parrucco”.
La cura estetica, come attenzione e potenziamento della persona, può essere considerata un percorso di restituzione della identità, un processo di adattamento alla nuova realtà, una forma di auto-inclusione. Infatti, le donne richiedenti asilo sono doppiamente svantaggiate in quanto migranti e in quanto donne. Con maggiori difficoltà a stabilire relazioni e trovare nuovi sistemi di riferimento. Essere soddisfatte del proprio aspetto comporterà un maggior equilibrio con la propria esistenza.
Nel programma, sviluppato in 10 incontri, si è cercato di inserire anche possibilità di apprendimenti e competenze professionali, per un progetto di futuro individuale. Il gruppo è stato seguito dalla docente Lorena Chiaro, indicata dalla Casa di Carità, Arti e Mestieri, e per la Casa, come tutor, Maria Kotseva che conoscendo sia francese che inglese si è proposta come interprete e facilitatrice della comunicazione.
Le attività relative al trucco si sono svolte nei locali della Casa, invece per il parrucco, il gruppo si è trasferito nell’aula tecnica della Casa di Carità, Arti e Mestieri. Alle ragazze sono state date nozioni di base sulla pulizia e il trattamento del viso, su come truccarsi in modo efficace e sulla piega. Sono state create dispense ad hoc in inglese, francese e italiano per facilitare il processo di apprendimento. Le ragazze sono state coinvolte nello svolgere delle attività richieste e sotto la tutela dell’insegnante hanno imparato a truccarsi a vicenda e da sole, ed hanno lavorato su testine professionali. Al termine del corso le partecipanti hanno espresso la loro gratitudine e gli è stato rilasciato un certificato di frequenza.
Un’esperienza che apre tanti interrogativi sul futuro dei richiedenti asilo, nei confronto dei quali cui la Casa è presente attraverso la adesione all’Osservatorio Richiedenti Asilo. Ne segue i lavori la volontaria Ottavia Mermoz, particolarmente impegnata nella fase di passaggio dalla gestione diretta Prefettura – singole cooperative, alla gestione dei consorzi socio-assistenziali InReTe e Cissac, orientati alla accoglienza diffusa sul territorio, come presupposto di integrazione e assimilazione. Anche questo intervento rientra nel quadro delle coerenze della Casa delle donne e nelle esperienze sedimentate, dato che le prime attività con le donne straniere risalgono al 1994 con il Centro Lilith.
Casa delle Donne Ivrea