Pro Natura Piemonte ha segnalato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che il progetto preliminare per la Valutazione di Impatto Ambientale della tratta Nazionale non è più valido in quanto i termini di legge prevedono una validità massima di 5 anni.
In merito al progetto della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, Pro Natura Piemonte ha segnalato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che il progetto preliminare della tratta Nazionale di competenza di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), pubblicato per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) il 28 marzo 2011, è da considerarsi decaduto perché il Codice dell’Ambiente prevede una validità di 5 anni oltre i termini di legge entro cui doveva essere emessa la autorizzazione ambientale. Trattandosi di un progetto sottoposto a VIA da Rete Ferroviaria Italiana RFI spa, nessuno può dare per acquisite autorizzazioni, né anticipare varianti, soluzioni progettuali od altro prima che esse siano riproposte da RFI stessa alla VIA nei termini e nei modi fissati dalle Leggi dello Stato. L’interesse e la preoccupazione di Pro Natura Piemonte sono motivati dalla presenza di rocce amiantifere nell’attraversamento in galleria dei materiali sciolti della collina morenica su cui non è mai stata fatta chiarezza, nonostante l’esposto presentato da Pro Natura Piemonte il 15 marzo 2013 alla Procura di Roma. Inoltre si teme l’aumento di polveri sottili che graverebbe sull’area metropolitana di Torino, dove sono già superati i limiti di questo tipo di inquinamento, per l’impropria messa a discarica all’aperto dei materiali di scavo nella cosiddetta “duna” tra Rivalta ed Orbassano: un’opera di 1,9 km di lunghezza, 200-300 metri di larghezza e con un’altezza sufficiente a coprire lo scatolato di cemento di 10 metri di altezza in cui è collocata la nuova linea ferroviaria.
Inoltre, per quanto riguarda il cosiddetto adeguamento della linea attuale nella tratta tra Avigliana e Bussoleno nell’ottica di un fasaggio si è manifestato al Ministero dell’Ambiente l’obbligo di disporre che tale progetto di adeguamento alle caratteristiche di linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità sia sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale di competenza statale, conformemente a tutte le altre parti, in quanto, pur avendo presumibilmente una durata temporale, nessuna legge in materia di Valutazione di Impatto Ambientale esclude i progetti a durata di tempo indefinita. Secondo Pro Natura Piemonte la necessità di questa procedura sta anche nell’inaccettabile impatto che verrebbe portato all’interno dei centri urbani attraversati dalla linea esistente. Dopo aver promesso la nuova linea ferroviaria come un miglioramento della qualità di vita degli abitanti della Valle di Susa e della cintura torinese per il traffico merci che si svolge sull’autostrada, ma al di fuori dell’area abitata, questa soluzione porterebbe il traffico e gli impatti dentro quelle zone abitate nel nome delle quali si era proposto il progetto.
L’inquinamento da rumore e vibrazioni raggiungerebbe livelli inaccettabili come è confermato dal fatto che, per questa linea, sul loro territorio nazionale, le Ferrovie francesi siano obbligate ad acquistare a prezzo di mercato tutti gli immobili posti a 150 metri da una parte e dall’altra dei binari che i proprietari dichiarassero di voler lasciare. Secondo un calcolo fatto nel 1996, con una trasposizione su mappa, tra Bussoleno ed Avigliana, solo in Val di Susa si tratterebbe di 1.150 immobili. Va tenuto presente che per quanto riguarda il traffico merci, che su questa infrastruttura sarà predominante, sono espressamente previsti treni di 750 metri, in luogo dei 550 metri di lunghezza che circolano oggi sulla rete nazionale, con una velocità di 120 chilometri all’ora: si tratterebbe di un incremento di impatto esponenziale, aggravato dal fatto che in una valle i versanti si comportano come le gradinate di un teatro antico, recependo e riflettendo il rumore ricevuto. A questo si aggiungono i pericoli del portare all’interno dei centri abitati un traffico di merci pericolose che oggi si svolge all’esterno; in particolare esiste il pericolo che la velocità ed il traffico intensissimo creino incidenti come quello di Viareggio o di dimensioni superiori data l’intensità del traffico e la presenza di treni passeggeri veloci e di treni merci in transito sullo stesso binario con differenze di velocità di 100 chilometri all’ora.