Gli interventi di due delle associazioni coinvolte e l’interpellanza della minoranza
L’ANPI Ivrea e Basso Canavese ha inviato una lettera a tutte le associazioni coinvolte, in cui sottolinea che nell’incontro del 9 settembre, in cui il Comune ha comunicato la “scoperta” di una perizia risalente a 10 anni fa, secondo la quale l’edificio annesso al nostro “potrebbe” avere problemi di stabilità (controsoffitti e/o acciaio nei pilastri) tali da non renderlo sicuro. Per analogia tale condizione di pericolosità è stata traslata all’edificio vicino (il nostro)” aveva assicurato che “per ogni Associazione o Scuola erano già state pensate sistemazioni alternative da concordare con noi.” Cosa ad oggi non ancora avvenuta. Unica certezza una “Ordinanza per sospensione attività e sgombero dei locali puntualmente pubblicata sull’Albo Pretorio, ma per ora nemmeno comunicata a noi interessati, secondo la quale è consentita ai suddetti istituti didattici e le suddette associazioni di consentire, in caso di indifferibile necessità, la permanenza contemporanea nella misura massima di 2 persone per ente sino e non oltre il 17.09.2021” e che “il trasloco delle attrezzature e dei materiali strettamente necessari al prosieguo delle attività da svolgere presso altre sedi, debitamente individuate, possa avvenire entro e non oltre il 30.09.2021 e previo accordo con l’Ufficio Tecnico Comunale, al fine di coordinare tutte le procedure e gli adempimenti volti a garantire la sicurezza degli accessi; che i materiali rimasti vengano successivamente rimossi entro il 31.12.2021 con le modalità di cui al precedente punto e fatte salve diverse disposizioni; che, a far data dal 30.09.2021 nessuno possa accedere ai locali, senza autorizzazione da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale. (…) Ci domandiamo, a questo punto, che significa “che il trasloco delle attrezzature e dei materiali strettamente necessari al prosieguo delle attività da svolgere presso altre sedi, debitamente individuate, possa avvenire entro e non oltre il 30.09.2021” se tali sedi alternative non ci vengono perlomeno mostrate in tempo? Dobbiamo per caso traslocare senza alternative, e dove? Non vorremmo che tutto ciò non fosse che una manovra per “togliere di mezzo” Associazioni non gradite. Il caso dello Zac! ci fa suonare campanelli d’allarme” . Nella lettera il Presidente dell’Anpi Mario Beiletti proponeva un incontro a tute le associazioni coinvolte.
Una iniziativa analoga quella di Aldo Benedino, presidente dei Radioamatori che si pone le stesse domande in una analoga lettera inviata alle stesse associazioni. Benedino evidenzia di aver “scritto una mail al Sindaco invitandolo a un sopraluogo congiunto nei locali da noi in locazione, mail, senza né riscontro né una telefonata (…) e una analoga richiesta all’ Ing. Nolesio, sempre senza risposte (…) ribadendo le non semplici possibilità di adattare le nostre strutture, sede, parco antenne sul tetto, spazio per sala radio separata da sala riunioni per più di 50 persone. Dal momento che i ns. iscritti non sono né facchini né trasportatori, in buona parte impegnati nelle loro quotidiane attività lavorative, per l’imposto sgombero si renderebbe necessario l’impiego di addetti disposti dal Comune (…) senza aver cognizione di quanto realmente è alloggiato nei locali attuali e delle grandi antenne da smontare sul tetto“.
Intanto i Gruppi Consiliari di Partito Democratico, Viviamo Ivrea e Movimento 5Stelle hanno presentato il 22 settembre una Interpellanza Generale Consiliare che sarà messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, che si terrà il 28 settembre alle ore 18 nella Sala Consiliare. In essa si evidenzia tra le altre cose che “la perizia non pone in modo esplicito problemi di staticità dell’edificio e riguardo al sistema di controsoffittature afferma che ‘ancorché in buon stato di conservazione, non è l’ideale dal punto di vista della sicurezza’, affermazione ben diversa dall’esprimere un potenziale pericolo; (…) fa riferimento più volte ad uno ‘Studio di fattibilità’ (…) che non fa parte della documentazione messa a disposizione dei consiglieri (…) era stata fatta redigere con l’obiettivo di verificare la possibilità del trasferimento in quei locali degli Uffici Comunali, e quindi con una finalità ben diversa” .
Simonetta Valenti