Studiare all’estero: riparte il sogno degli adolescenti della “generazione Intercultura”

Grazie alle borse di studio istituite dalla Fondazione Intercultura con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, 10 studenti meritevoli della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Genova potranno partire quest’estate per un’esperienza scolastica dall’alto valore formativo personale e professionale.

Luca di Grugliasco, Rita di Mondovì, Giulia di Ivrea, Gaia, Rebecca e Lucrezia di Genova, Maria Sole di Bra, Simona di Rivalta di Torino, Serena di Asti, Lorenzo di Biella ce l’hanno fatta. A partire dalla prossima estate questi studenti 17enni trascorreranno un periodo all’estero rispettivamente in Finlandia, Costa Rica, Argentina, Ungheria, Repubblica Dominicana, Cina, Grecia, Francia, Messico e Colombia grazie alle borse di studio della Fondazione Intercultura con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, a sostegno della formazione all’internazionalità e all’interculturalità rivolta a giovani studenti meritevoli della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Genova.

Da quando ero bambina, ho sempre desiderato vivere un’esperienza di questo tipo e ora grazie alla compagnia San Paolo ho la chance e la possibilità di realizzarlo; per questo sono molto grata a loro e a Intercultura.”. – racconta Giulia, vincitrice di una borsa di studio annuale in Argentina – “Da questa esperienza mi aspetto di imparare molte cose nuove, di qualsiasi aspetto della vita, e di crescere come persona. Credo che questo anno che trascorrerò in Argentina mi aiuterà  ad aprire la mente e ad avere una visione più ampia del mondo”.

Anche quest’anno, dunque, nonostante il difficile quadro congiunturale dovuto al Covid, la Fondazione Compagnia di San Paolo, non ha voluto venir meno al proprio impegno nei confronti di Intercultura, e soprattutto degli studenti che desiderano allargare i propri orizzonti partecipando a un programma di mobilità internazionale. Grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, dal 2004 ad oggi 111 studenti hanno potuto trascorrere un periodo scolastico all’estero, beneficiando di un forte impatto nel proprio percorso di crescita.

La Fondazione Compagnia di San Paolo ritiene fondamentale investire per creare opportunità per i giovani che possano permettere di accrescere le competenze cognitive, culturali, socio-emotive e personali adeguate a sviluppare il loro potenziale, sostenere l’apprendimento continuo e orientare in modo proattivo il loro futuro in un contesto anche europeo in cambiamento. Attraverso le  Borse di studio di Intercultura, le nuove generazioni potranno compiere una parte degli studi in Paesi europei ed extraeuropei, in modo da acquisire e implementare le loro conoscenze linguistiche e la capacità di vivere a contatto con persone di culture diverse. Questo momento di confronto e di crescita permetterà ai giovani di definire il loro percorso di autonomia e di vivere un’esperienza che costituisce uno dei primi passi per realizzare progressivamente una vera cittadinanza internazionale che vede nell’incontro tra i popoli il suo punto di forza ed unità” afferma Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Vivere un periodo in un altro Paese, guidati da un percorso formativo ad opera dei volontari di Intercultura, aiuta a sviluppare le competenze utili per avere una marcia in più nella vita e sul lavoro. Lo confermano i dati di un’indagine condotta dall’Istituto di ricerca Ipsos su un campione di partecipanti ai programmi di Intercultura grazie a un contributo economico: le borse di studio danno accesso a un’esperienza che marca un segno nella vita delle generazioni più giovani che si laureano con più facilità (86%) dei loro coetanei, trovano o cambiano più agevolmente lavoro (79%), e diventano indipendenti dalla famiglia più presto rispetto al resto della popolazione italiana (solo il 14% vive ancora in famiglia).

Il beneficio del singolo studente, insomma, va a ricadere sull’intera collettività. Lo dimostra anche una ricerca sviluppata nel corso del 2020 dalla Fondazione Intercultura. Sviluppata con metodologia SROI e focalizzata sull’analisi dell’impatto sociale generato dal programma di mobilità studentesca, da questo studio emerge che per ogni euro investito nei programmi di mobilità studentesca di Intercultura, sono stati generati 3,13 euro di beneficio sociale. L’analisi condotta dall’istituto Human Foundation evidenzia come il programma di mobilità studentesca internazionale promosso da Intercultura riesca a creare un valore sociale netto positivo per i suoi studenti e in generale per la comunità. L’anno all’estero rappresenta per molti la prima esperienza di vita autonoma e indipendente. Trovandosi soli ed essendo quindi, in qualche modo, “forzati” alla socievolezza e all’abbandono della propria comfort-zone, questi adolescenti impegnati nel programma di scambio sono messi nelle condizioni di rafforzare le proprie capacità relazionali, di espressione, ascolto, comprensione e negoziazione.

Andrea Franzoi, Segretario Generale di Intercultura: “Stiamo vivendo ancora oggi sotto gli effetti della Pandemia che in breve tempo ha cancellato le convinzioni del nostro vivere, almeno in Occidente. Ma, pur nel pieno della gestione dell’emergenza e con molte sofferenze da parte di chi è coinvolto in prima persona, possiamo guardare con più fiducia al futuro. E’ chiaro che solo unendo gli sforzi e collaborando tra istituzioni e cittadini potremo superare la crisi, come ci ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica. È quanto stiamo cercando di fare anche noi di Intercultura, fin dall’inizio. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato duramente nel momento della massima emergenza; pur con molte limitazioni, siamo ripartiti, convinti della necessità di offrire una luce di speranza ai giovani di tutto il mondo e alle persone che credono nel dialogo tra le culture. Non possiamo farlo da soli e, oltre al sostegno e al coinvolgimento determinante dei volontari, delle famiglie e delle scuole, Intercultura sa di poter contare sulle Istituzioni del nostro Paese e sui numerosi partner, come la Fondazione Compagnia di San Paolo, hanno rinnovato il loro sostegno economico. Resta forte il senso di gratitudine verso tutti coloro che ci hanno sostenuto e continuano a farlo”.

1.600 studenti vincitori del concorso Intercultura in partenza nei prossimi mesi. Più del 70% di loro potrà beneficiare di una borsa di studio

Per gli studenti di ogni grado la pandemia ha posto molte sfide. Eppure, tra difficoltà superate grazie a una grande dose di buona volontà e con lo sviluppo di nuove competenze nate dal periodo di chiusura forzata, gli studenti italiani hanno dimostrato di non lasciarsi abbattere. Anzi, di seguire ancor più pervicacemente i loro sogni, consapevoli più che mai che la crescita passa anche attraverso momenti di crisi.

I dati lo dimostrano: 5.000 adolescenti di tutta Italia lo scorso autunno hanno deciso di iscriversi al concorso di Intercultura, l’Associazione no profit leader in Italia nell’organizzazione degli scambi scolastici internazionali. 1.600 ragazzi tra i 16 e i 17 anni sono risultati vincitori.  Determinante, per questo risultato positivo, è stata anche la conferma dell’ampio programma di borse di studio che Intercultura, anche grazie alla collaborazione di numerosi partner esterni, mette a disposizione: più di 2 studenti su 3 partiranno grazie al sostegno economico di una borsa di studio, totale o parziale.

Tutte le partenze si succederanno nel corso dell’estate, da fine giugno in avanti, in base all’inizio dell’anno scolastico nei vari Paesi e in base all’effettiva apertura delle frontiere, a seconda dell’evoluzione della situazione sanitaria.

E’ possibile già da ora prenotare il bando di concorso per i programmi all’estero di Intercultura per l’anno scolastico 2022-23 e rivolto a studenti nati tra il 2004 e il 2007: www.intercultura.it/prenota-il-bando-di-concorso.

Dice Luciana Gastaldo formatrice per il centro locale di Ivrea e Canavese: Anche quest’anno con Intercultura da Ivrea partiranno 5 ragazzi per un periodo di studio all’estero: Maria trascorrerà un anno in Colombia, Benedetta un anno in Thailandia, Giulia un anno in Argentina, Matilde un anno negli Stati Uniti, Alessandro un mese in Irlanda. Per prepararsi a quest’esperienza unica, guidati dai volontari di Intercultura, hanno tutti seguito un percorso di formazione denominato ”Fuori dall’acquario”. I nostri ragazzi infatti usciranno dalla loro ”confort zone” per immergersi in un’altra cultura, vivendo con una famiglia ospitante. Anche quest’anno la formazione si è svolta online, a causa della pandemia: i ragazzi hanno svolto singolarmente 4 moduli di attività sulla piattaforma Moodle, seguiti da 4 incontri online. Abbiamo parlato di Identità, Cultura, Comunicazione e Adattamento, cercando di mettere in evidenza tutti gli strumenti utili per vivere profondamente e al meglio l’esperienza che li aspetta, che sarà un momento di crescita personale, di miglioramento delle relazioni interpersonali attraverso il contatto con gli altri, una netta presa di coscienza delle diversità culturali e una maggiore consapevolezza dei problemi mondiali.”