Primo incontro locale, venerdì scorso, di simpatizzanti della “nuova” forza politica
Con il Congresso fondativo di metà febbraio è nata Sinistra Italiana, “una forza politica capace di mettere in campo con protagonismo, ma senza presunzione di autosufficienza, un’alternativa alle politiche che, negli ultimi 40 anni, hanno rafforzato i privilegi di pochi e peggiorato la vita dei molti”. E che vuole rispondere all’urgenza “di costruire, nel nostro paese, una sinistra di tutte e di tutti, radicale, credibile, autonoma, popolare con una cultura di governo e l’obiettivo di trasformare in profondità la società” e pertanto – si legge nell’ordine del giorno conclusivo approvato dal congresso – sceglie “di costruire un Partito: la conseguenza, lineare e coerente, di una scelta di parte. Il tentativo di organizzare una parte della società, quella che ha bisogno di lavorare per vivere, rifiutando le guerre tra poveri e organizzando, sul campo, la diserzione da quelle guerre”.
Anche qui, in un incontro svoltosi il 3 marzo, si è parlato della prossima nascita di un circolo canavesano di Sinistra Italiana.
Ne parliamo con Gianni Tarena, referente per Ivrea del costituendo circolo di Sinistra Italiana del Canavese..
C’è un passaggio, nell’ordine del giorno conclusivo del congresso, nel quale si legge che in questi ultimi mesi si è “aperto un sommovimento nel quadro politico cui guardiamo con curiosità e interesse, sapendo che ogni confronto, ogni convergenza non può che partire da un programma chiaro e di radicale discontinuità con la lunga stagione neoliberista”. E’ una presa di distanza (che ha portato all’uscita di Arturo Scotto e altri 16 deputati) di Sinistra Italiana da una tradizionale tendenza all’alleanza elettorale con il PD o con gli ex del nuovo MDP (Movimento Democratici e Progressiti) di Speranza, Bersani ecc.?
Sicuramente, le cronache di questi ultimi giorni ci offrono un dibattito molto poco esaltante: un balletto di “movimenti” formati da figure “istituzionali” che si muovono in lungo e in largo alla ricerca di alleanze, nuove formazioni, percentuali, senza neppure provare a discutere e affrontare i reali problemi del Paese, o quantomeno tentare di fare un bilancio vero e critico sugli ultimi anni di Governo. Una frattura senza precedenti fra la “Politica” e le “Persone”, per questo credo sia fondamentale, partire da programmi chiari, partecipati e condivisi, prima di creare cartelli elettorali.
E’ probabile, e in quali tempi, che si costituisca un circolo di Sinistra Italiana locale? Un circolo unico di tutto il Canavese o più circoli?
L’ idea è di un Circolo unico per tutto il Canavese (Alto Canavese, Calusiese e Eporediese), riguardo alle tempistiche, indicativamente per la fine di questo mese di marzo.
E di cosa si dovrebbe occupare, in questo territorio, prima di tutto?
I temi sono tantissimi, dal lavoro, all’immigrazione, al disagio sociale, al territorio, ma soprattutto, l’obbiettivo primario è riportare le Persone verso una forma di Politica Attiva, (questa sarà la parte più impegnativa), in modo da superare il periodo “degli Uomini della Provvidenza” e della “Governabilità ad ogni costo” slogan e temi che hanno trasformato la politica e le istituzioni in meri “Consigli di Amministrazione” a cui delegare periodicamente il proprio futuro.
Localmente SEL era presente nel 2013, in occasione delle lezioni comunali di Ivrea, ma presto, dopo l’insuccesso elettorale, non se ne ebbe più notizia. Peraltro in quella occasione SEL e Rifondazione si presentarono agli elettori eporediesi divisi. Alla luce delle esperienze locali negative e di queste prime posizioni espresse da SI, è ora possibile immaginare che, almeno sul piano elettorale, si lavori alla costruzione di un soggetto unico?
Il contesto politico e locale del 2013 è ormai lontano anni luce e anche le ultime tornate Amministrative, hanno visto esperienze variegate e lontane dai contesti tradizionali. Più che “immaginare”, sarebbe auspicabile lavorare per una discontinuità e un radicale cambiamento rispetto il modello amministrativo attuale.
a cura di ƒz