Sono passati quasi due anni da quando venne lanciato il progetto di “comunità energetica” a Bellavista proposto e sostenuto da Legambiente Dora Baltea, FFF Ivrea, l’associazione Bellavista Viva e AEG. Il Comune d’Ivrea aveva promesso un bando per installare i primi pannelli sul tetto della scuola Don Milani, ma oggi tutto sembra essersi interrotto. Legambiente ha così deciso di scrivere al Comune e avere un chiarimento
«Laghi e fiumi sono in forte sofferenza, quasi in secca come la scorsa estate, mentre in montagna è scarsa la neve accumulata. Il risultato è una nuova ondata di siccità, o meglio un’emergenza siccità in realtà mai finita, con corsi d’acqua che hanno raggiunto uno stato di severità idrica “media” in tre delle sette autorità di distretto. Preoccupante anche la carenza di neve, con il 53% in meno sull’arco alpino, e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%». È con queste parole che l’associazione Legambiente lancia oggi l’allarme siccità in Italia e chiede al governo Meloni di mettere in campo una strategia nazionale idrica. «A partire dai prossimi mesi, infatti, la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità».
Conosceremo nelle prossime settimane le intenzioni del governo Meloni, ma la lettura di questo comunicato riporta la mente al gennaio di tre anni fa. Era il 2020, prima che la pandemia da Covid prendesse il sopravvento nel dibattito pubblico e offuscasse ogni altra questione. A Ivrea i ragazzi di Fridays For Future (FFF) avevano raccolto 1.200 firme e presentato una mozione in consiglio comunale per chiedere l’approvazione dello stato di “emergenza climatica”, poi naufragata a causa dell’intransigenza della Lega. Sei mesi dopo, nel luglio dello stesso anno, una seduta straordinaria del Consiglio europeo approvava il PNRR, ponendo al secondo punto delle priorità in elenco la “rivoluzione verde e la transizione ecologica”. Pochi mesi dopo, infine, Legambiente Dora Baltea di concerto con AEG e FFF Ivrea avevano avviato un confronto pubblico propedeutico alla nascita della prima comunità energetica eporediese, più precisamente nel quartiere Bellavista.
Considerate le premesse e la sensibilità della giunta Sertoli sulla questione dell’emergenza climatica, si può dire che i primi passi furono, tutto sommato, incoraggianti: Legambiente, AEG, FFF e l’associazione Bellavista Viva riuscirono a incontrare i funzionari dell’amministrazione comunale, ottenendone l’impegno a individuare l’area esatta dove realizzare l’impianto di energia rinnovabile (salvo fattibilità tecnica). I tecnici, di concerto con i proponenti, avevano poi indicato la superficie del tetto della scuola Don Milani come luogo ideale e subito dopo il Comune aveva dichiarato la volontà di indire il bando per l’affidamento a privati per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.
Poi il nulla.
Sul perché di questo silenzio, in città si vocifera che il Comune d’Ivrea non sia riuscito a reperire i documenti e i certificati del tetto della scuola (necessari per capire se su quel tetto è possibile installare dei pannelli in sicurezza) e che per questa ragione abbia lasciato cadere il progetto. Fondata o meno che sia questa voce, Mirko Franceschinis, in qualità di presidente di Legambiente Dora Baltea, ha deciso di non restare ulteriormente con le mani in mano e venerdì 10 febbraio ha mandato una lettera al Comune d’Ivrea sostenendo che «ad oggi non si è a conoscenza di attività da parte dell’amministrazione comunale finalizzata all’indizione del bando». «Il Consiglio Comunale – ricorda inoltre Franceschinis – nella seduta del 31 marzo 2022 impegnava la giunta comunale “ad aderire alle comunità energetiche che dovessero sorgere in zone della città in cui l’Ente possiede edifici pubblici”». «Chiediamo – conclude la lettera – di essere informati, ai sensi della normativa vigente, di eventuali procedimenti amministrativi pendenti».
Sono trascorse quasi due settimane dall’invio della lettera, ma né l’Ufficio Comunale, né il sindaco Sertoli, né tanto meno l’assessore alla Sostenibilità Ambientale Balzola si sono ancora fatti vivi, a riprova (come se ci fosse ancora qualche dubbio) della scarsissima considerazione che quest’amministrazione ha dimostrato e dimostra di avere tutt’oggi sui temi ambientali.
Andrea Bertolino