Questa piccola rubrica, curata da Aluisi Tosolini, in forma di “dizionario”, vuole fornire gli strumenti minimi per comprendere meglio temi che sono oggetto di dibattito pressoché quotidiano nei mezzi di informazione, che però, molto spesso, danno per scontato che chi li legge conosca con precisione dati, fatti e significati dei termini
AlmaDiploma, nata da una costola della più famosa AlmaLaurea, ogni anno pubblica un’indagine sugli studenti che hanno concluso le scuole superiori.
L’ultimo rapporto fotografa le performance universitarie e lavorative a 1, 3 e 5 anni dal diploma. Gli esiti più rilevanti del rapporto possono così riassumersi: a) oltre il 40% degli studenti, conclusa la scuola superiore, dichiara di aver sbagliato scelta e se potesse cambierebbe scuola; b) il 70% decide di proseguire gli studi, stage e tirocini li aiutano a trovare un lavoro; c) le esperienze di studio internazionali aumentano del 30% le chance occupazionali.
Il dato più significativo, tuttavia, è un altro e riguarda le condizioni socio economiche dei ragazzi. Frequentare un liceo costa come frequentare un istituto tecnico o professionale, tuttavia un terzo di chi si diploma al liceo proviene da famiglie di classe sociale considerata “elevata”, mentre solo il 17 per cento proviene da famiglie operarie o di lavoratori esecutivi.
Il 45% dei diplomati nel 2016 nei licei classici è figlio di professionisti, dirigenti, docenti universitari, imprenditori, contro un 8,7% rappresentato da figli di operai e di impiegati. Simile la situazione per i licei scientifici, dove quest’ultima categoria rappresenta il 13,1%, tendendo a preferire, come formazione liceale, i licei delle scienze umane e i licei artistici.
I figli delle classi sociali più elevate inoltre non solo tendono a proseguire gli studi dopo il diploma ma sono anche più propensi a intraprendere percorsi di studio più lunghi (lauree a ciclo unico).
Il 43% dei laureati in medicina proviene da classi sociali elevate (cioè con entrambi i genitori laureati), e in generale il 34% degli iscritti a corsi di laurea magistrale a ciclo unico. I figli di operai e impiegati rappresentano solo il 15% dei laureati magistrali a ciclo unico contro un 34% costituito dai figli della classe sociale più elevata. A 50 anni dalla morte di don Milani, viene da dire, siamo ancora lì. Tra Barbiana e dintorni.
Aluisi Tosolini