Sconfitta alle primarie, Ballurio se ne va sbattendo la porta

Con un post su facebook, a 18 ore dal video con il quale prendeva atto della sconfitta e preconizzava “scintille positive che daranno i loro frutti”, annuncia che esce dal PD e si dimette da consigliera comunale (e conseguentemente da presidente del Consiglio Comunale).

Altro che scintille, qui son partiti i fuochi d’artificio. E lo spettacolo pirotecnico è destinato a continuare se, come lascia intendere nel suo post, Elisabetta Ballurio ha da ridire sul risultato delle primarie “soprattutto nel metodo (e su questo ognuno potrà approfondire se ritiene)”. Un’affermazione con la quale, per il momento, a 18 ore dalle “congratulazioni e migliori auguri” a Maurizio Perinetti, lascia intendere che le primarie di domenica non si siano svolte in modo corretto. Ma c’è da aspettarsi che un’accusa simile comincerà presto ad essere condita di episodi e particolari e non sarà certo lasciata esclusivamente “all’approfondimento” di chi lo ritiene.
Tanto più se, com’è ormai inevitabile, Ballurio, “convinta che il cambiamento ad Ivrea non potrà passare dal PD”, cercherà in questi giorni di “capire quali siano gli strumenti più adatti per portare avanti i propri valori”, per decidere “come portare avanti quella battaglia di cambiamento iniziata tanto tempo fa”. E la più naturale e prevedibile conclusione sarà la sua candidatura a sindaco presentata insieme a una propria lista alla competizione elettorale di maggio.

Non c’era bisogno di essere profeti per immaginare (come abbiamo fatto domenica sera su questo giornale dopo l’annuncio dei risultati delle primarie) che “il sostegno trasversale che Ballurio ha raccolto in questi anni difficilmente avrebbe potuto semplicemente allinearsi con Perinetti”.
Ciò che un po’ sorprende è la velocità e radicalità con la quale Ballurio abbandona un partito che, con la sua “cavalcata” verso la poltrona di sindaco di Ivrea iniziata, come lei stessa scrive, tanto tempo fa (e precisamente cinque anni fa, quando, nonostante lo straordinario numero di preferenze ricevute e pur essendo un’assessora uscente, non fu inserita nella nuova Giunta Della Pepa), aveva conquistato (con la sua elezione all’assemblea nazionale e nella segreteria metropolitana di Torino e localmente con l’elezione di Spitale a segretario del circolo eporediese). Un PD dal quale era progressivamente riuscita ad allontanare diversi storici esponenti e nel quale aveva ridotto la “sinistra interna” e il “gruppo dirigente storico” (e l’amministrazione Della Pepa) a suo punching-ball.
Ma tanta velocità e radicalità di Ballurio si spiegano con la necessità di mantenere insieme ed evitare che si “raffreddi” l’eterogenea area che la sostiene (spesso fino ad osannarla, facendola sentire “l’angelo salvatore” della città e insieme “l’angelo sterminatore” dei “politicanti”). Perché tenere insieme e “calda” l’aggregazione balluriana è la prima condizione per mettere insieme una lista “per il cambiamento” che, a questo punto, inevitabilmente, ripeterà il mantra di questi anni: “né di destra, né di sinistra, ma per la città”. Pare già di sentirla.
Una lista che potrà poi provare a muoversi in qua o in là alla ricerca del miglior risultato, ma il percorso è segnato e difficilmente riserverà sorprese.
Altrettanto assodata pare, dopo questa vicenda, l’assoluta impossibilità di una vittoria al primo turno del candidato del PD alle elezioni comunali di maggio. Perinetti ha fatto il “miracolo” di fermare la “cavalcata” di Ballurio, ma per le condizioni in cui si trova oggi il PD eporediese comincia a diventare addirittura immaginabile che non riesca ad arrivare al ballottaggio. E, comunque, molto avranno da fare i piddini eporediesi nelle prossime settimane per evitare un vero e proprio tracollo in una città “sicura” da decenni.
L’incapacità dimostrata nel fermare prima la “resistibile ascesa” di Ballurio (tanto da dover oggi ringraziare un “democristiano doc” come Perinetti e tutta l’area cattolica per il successo delle primarie) e il silenzio di queste ore, non fanno pensare che (salvo forse Benedino e pochi altri) se ne siano ancora resi conto.
Sarà stata premonitrice la vignetta che abbiamo pubblicato domenica sera (e che qui a fianco riproponiamo) dopo i risultati delle primarie eporediesi?
ƒz