Sono anni che si discute dove creare il nuovo ospedale del Canavese e adesso che i soldi si possono reperire ed è stata da tempo individuata, in base ad uno studio del Politecnico, l’area a sud dell’ex Montefibre di Ivrea, che facciamo? Semplice, distruggiamo tutto, buttiamo nel cestino la posizione espressa dall’assemblea dei sindaci del 2009 e in piena pandemia perdiamo anche tempo.
Al processo di valutazione e studio di questi anni si contrappone l’improvvisazione della proposta della senatrice Tiraboschi che senza nessun confronto con il lavoro del Politecnico e dei Sindaci propone le proprietà della società Prelios situate a Scarmagno come luogo ideale.
Inaccettabile il metodo e la sostanza della proposta perché il sito di Ivrea come dimostrato dagli studi del Politecnico presenta caratteristiche legate alla sua posizione rispetto al territorio, alla viabilità, alla rete dei servizi pubblici di trasporto, ai parcheggi e ai servizi offerti dalla città che lo rendono adatto ad ospitare la nuova struttura.
Superati gli slogan e gli interessi di gruppi privati è necessario approfondire la questione considerando inoltre che scelte così delicate devono necessariamente considerare chi ci lavora, gli operatori dello stesso ospedale: è necessario difendere il diritto fondamentale alla salute.
Operatori, cittadini, associazioni non sono stati ascoltati e rischiano di essere vittime degli arrivismi politici e delle contraddizioni e dei contrasti tra le forze politiche che governano la Regione.
Concordiamo con la posizione assunta dai 46 sindaci dell’area omogenea del Canavese occidentale insieme ai colleghi della Valchiusella, che con una lettera indirizzata all’assessore regionale Luigi Icardi e al commissario dell’Asl To4, chiedono al più presto la riapertura dell’ospedale di Cuorgnè (oggi covid hospital) e valutazioni sul nosocomio di Castellamonte che deve tornare ad erogare servizi.
La capillarità della medicina territoriale oggi può fare la differenza nel contrastare il contagio, ma per le esigenze sanitarie del futuro deve essere incrementata e riorganizzata; è necessario intervenire sulla grave carenza di personale e sulle strutture già esistenti: non è possibile perdere altro tempo.
Jessica Costanzo, portavoce al Camera dei Deputati per il Movimento 5 Stelle
Massimo Luigi Fresc consigliere comunale di Ivrea per il Movimento 5 Stelle