Cineclub Ivrea
Cineclub 63: si parte!

Lunedì 10 novembre inaugurazione del nuovo e antico Splendor Boaro, da martedì 11 le iscrizioni al Cineclub
Con la riapertura del cinema Splendor Boaro e i due pomeriggi di iscrizione al Cineclub (dalle ore 16 alle ore 19 di martedì 11 e giovedì 13 novembre), tutto è finalmente pronto per l’inizio della 63esima edizione.
Cliccando qui (e ovviamente cartacea al cinema) la scheda da compilare per il ritiro della tessera (come di consueto, pagamenti in contanti o con bancomat o carta di credito, non con satispay) che quest’anno non avrà più la numerazione dei film da bucare, ma un codice a barre da passare in un lettore ottico.
Qui di seguito la presentazione di tutti i film in programma (le prime otto schede filmografiche al cinema sin dalla prima proiezione, martedì 18 novembre) e cliccando qui la locandina del programma.
Ebbene sì, l’attesa 63a edizione del Cineclub si apre con una “cagata pazzesca”, se si vuol ripetere, senza contestualizzarla, l’indimenticabile invettiva del Secondo tragico Fantozzi del 1976. Sì, a cento anni esatti dalla sua prima proiezione pubblica, il film d’apertura restaurato è La corazzata Potëmkin di Sergej Ejzenštejn, il più famoso della storia del cinema e uno dei meno visti. Un film di una “bellezza pazzesca” (parafrasando Fantozzi), interdetto per decenni in diversi Paesi (in Italia potrà essere proiettato nei cinema dal 1960, subendo, come altrove, manomissioni e tagli). Un capolavoro che è un richiamo alla necessità della ribellione quando la giustizia e la dignità sono calpestate e, insieme, una rivoluzione nel linguaggio cinematografico dell’epoca che entusiasmò subito cineasti quali Chaplin, Lubitsch e diversi altri. Un film centenario, in una sala cinematografica completamente rinnovata che di anni ne ha compiuti 115, presentato nella versione integrale originale, con le musiche della sua prima proiezione (il 21 dicembre 1925 al Teatro Bol’šoj di Mosca).
Dopo l’apertura con il consueto omaggio alla storia del cinema, affrontata (e si spera superata) la “maledizione fantozziana”, si entra subito nella produzione cinematografica recente con Familia di Francesco Costabile, film designato italiano agli Oscar 2026 nella categoria Miglior Film Internazionale. Una storia di violenza domestica, tratta dal romanzo “Non sarà sempre così”, che non a caso viene proposto nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una conferma dell’interazione del Cineclub con la vita civile e sociale del territorio che, in questo caso, si integra con le iniziative delle associazioni e del cittadino “Tavolo pari opportunità e contro le discriminazioni”.
Altro tema difficile e quanto mai attuale quello affrontato da Noi e loro, di Delphine e Muriel Coulin, che mostra come un giovane possa diventare estremista di destra oggi e cosa può fare un padre operaio che vede i suoi valori civili e morali oltraggiati dal figlio.
Decisamente meno impegnativa la commedia di Gianni Di Gregorio che è già tutta nel titolo: Come ti muovi, sbagli. Un modo di dire e di intendere il mondo che genera un interrogativo: riuscire a evitare tutti i fastidi della vita quotidiana, mettersi in salvo da ogni rottura di scatole è ufficiente per essere felici? Il regista dell’indimenticabile Pranzo di ferragosto (e poi di Gianni e le donne, Buoni a nulla, Lontano lontano, Astolfo) è ancora una volta protagonista di questo sesto capitolo di una commedia umana.
Ispirato a una serie di storie vere nelle Langhe degli anni ‘70, spopolate dall’industrializzazione, dove i bacialé si prodigano per combinare matrimoni per corrispondenza tra i contadini del posto e le donne del Sud, è il film Onde di terra di Andrea Icardi, in programma prima della pausa per le festività natalizie e di fine anno. Occasione per un incontro [il 16 dicembre] con il regista e attori di questo film molto legato al territorio, che racconta dell’insolita e poco nota figura del bacialé.
Nell’anno nuovo il programma riprende con Unicorni di Michela Andreozzi, una commedia (in senso classico, come genere capace di raccontare e tenere insieme anche il dramma) a lieto fine che esplora il ruolo dei genitori di fronte alle scelte dei figli. Scelte che riguardano la loro identità, il loro corpo, il loro futuro.
Non c’è lieto fine, né nel film né nella realtà, in La voce di Hind Rajab, la bambina palestinese di 6 anni che il 29 gennaio 2024 a Gaza si ritrova intrappolata in un auto nella quale i sei parenti con cui viaggiava sono morti sotto il fuoco dell’esercito israeliano e implora per ore di essere soccorsa. La regista Kaouther Ben Hania (con il supporto produttivo di nomi quali Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Alfonso Cuarón e altri) realizza un’opera, premiata ai festival di San Sebastian e con il Leone d’Argento a Venezia 2025, che riporta il cinema al servizio degli esseri umani e tiene viva la fiamma dell’indignazione.
Da Gaza alla Finlandia del film 100 litri di birra con il quale il regista, Teemu Nikki, torna nel paesino natio di Sysmä e segue l’odissea tragicomica di due sorelle produttrici di sahti, la bevanda artigianale finlandese: film ad alta gradazione alcolica.
E’ un sedicenne il protagonista di Enzo che lascia la scuola per fare il muratore, nonostante i genitori altoborghesi non si capacitino della scelta del figlio. Scritto da Laurent Cantet, mancato l’anno precedente alle riprese del film, e da Robin Campillo, che ha accettato da Cantet già malato l’incarico di occuparsi della regia, il film affronta i temi del lavoro e dell’istruzione, cari a Cantet, mentre Campillo racconta dei corpi e della loro sensualità. Ancora l’istruzione al centro di Guida pratica per insegnanti del francese Thomas Lilti che costruisce una profonda riflessione sul mondo del lavoro, sui contraccolpi tra professione e privato, sull’importanza sociale e culturale della scuola e di chi sta dietro la cattedra. E ci riesce grazie a uno sguardo umanista che esplora l’universo emotivo degli insegnanti (impotenza e fallimento, ma anche passione e coscienza), mettendo in primo piano il bisogno di una catena solidale.
Intorno all’otto marzo due film di registe balcaniche con donne protagoniste. Si comincia con La ragazza del coro della slovena Urška Djuki nel quale Lucija, una ragazza dall’animo particolarmente sensibile che canta nel coro di una scuola cattolica, in un contesto fatto di regole e silenzi, affronta per la prima volta domande profonde e scomode: a chi appartiene il mio corpo? Come si imparano le regole del cuore e della vita? Designato sloveno per l’Oscar al miglior film internazionale, è un esordio che cresce e stupisce nel corso dei suoi novanta minuti.
Un’altra donna, questa non tanto alla scoperta di sé stessa quanto alle prese con il patriarcato e una spietata società postbellica in cui le donne possono essere solo un danno collaterale di uno sviluppo che non vuole ostacoli, è la protagonista di Vera sogna il mare della regista kosovara Kaltrina Krasniqi.
Si torna in Italia con La vita da grandi, debutto alla regia dell’attrice Greta Scarano, tratto dal romanzo “Mia sorella mi rompe le balle”. Una commedia lieve e inclusiva, piena di cuore e anche ironia, pur trattando temi delicati quali l’autismo, la famiglia, il “dopo di noi”.
Un Veneto alcolico ed esistenziale è l’ambiente del “road movie” Le città di pianura di Francesco Sossai (a Cannes 2025 nella sezione “Un Certain Regard”). Protagonisti del film due spiantati cinquantenni che, con l’ossessione dell’ultimo bicchiere, vagando da un bar all’altro incontrano un giovane studente che si unisce a loro e la ricerca dell’ultima bevuta diventa un viaggio in auto di un giorno attraverso la provincia veneta e le sue trasformazioni.
Dal Veneto di Sossai alla Sardegna e alla storia vera del pastore Efisio che non si piegò alle lusinghe di ricchi costruttori, raccontata da Riccardo Milani in La vita va così, film d’apertura della Festa del Cinema di Roma. L’incrollabile “no” di Efisio alla vendita della casa dove è nato e vive, si carica di un significato collettivo, spacca la comunità tra chi sogna nuove opportunità di lavoro e chi teme di perdere per sempre la propria identità.
Dalle placide regioni italiane a Crossing Istanbul dello svedese/georgiano Levan Akin che racconta di un’insegnante georgiana in pensione alla ricerca della nipote trasgender nella labirintica città turca. Il film cattura il cuore pulsante della città, con le immagini e i suoni del traffico, delle strade affollate e i campi larghi sui palazzi.
Due anni dopo il Leone d’Oro vinto con Povere creature!, arriva il nuovo lavoro di Yorgos Lanthimos (presentato a Venezia 2025): Bugonia, titolo che si rifà al mito della generazione spontanea della vita. Una commedia dell’assurdo, protagonista ancora una volta Emma Stone, che dà un colpo ai complottisti e uno al complotto.
Si ritorna nella realtà sociale con Di noi 4, un documento del tempo attuale, un Perfetti sconosciuti meno leccato e più genuino, che solleva interrogativi sia sulle inadempienze della società contemporanea nei confronti dei giovani, sia sulla mancanza di fiducia in se stessi, prima ancora che nel proprio futuro, dei Millennial. Un film su cui sarà possibile confrontarsi nel previsto incontro in sala [il 21 aprile] con il regista, Emanuele Gaetano Forte, e parte del cast.
Ancora i giovani (una comunità di ragazze e ragazzi che ha occupato una villa in Toscana e si dedica alla cura dei vigneti abbandonati) sono al centro di Cinque secondi di Paolo Virzì. In questo caso giovani che devono fare i conti con l’ostilità di un misantropo che vive da solo nelle stalle ristrutturate della stessa villa. Lo spazio della villa funziona da dispositivo narrativo: è un dentro-fuori continuo tra il ritiro misantropo e l’irruzione del mondo, tra autoconservazione e cura dell’altro.
Dalla Toscana dei giorni nostri all’Argentina del 1976 (durante la dittatura militare) con Il professore e il pinguino di Peter Cattaneo (regista dell’indimenticabile Full Monty) che racconta una storia realmente accaduta di un inglese disilluso la cui vita cambia quando salva un pinguino orfano dalla spiaggia. Insegnante in una scuola per argentini socialmente altolocati, sarà proprio la presenza del pinguino in classe a favorire la scelta di non rassegnarsi al quieto vivere. Intanto, fuori dalla scuola, la repressione di qualsiasi dissenso viene soffocata nei sequestri, nelle torture e nelle uccisioni. Cattaneo non le mostra ma fa percepire quel clima di odio.
Di nuovo l’incontro tra un uomo e un animale, in questo caso un cane, al centro di Black Dog. Anime randagie nella Cina demolita dal “progresso”. Sullo sfondo di una realtà desolata e inaridita, l’amicizia tra un giovane e un cane diventano metafora di resistenza empatica nel bel film di Guan Hu, vincitore di “Un Certain Regard” a Cannes 2024.
Un’altra storia di vicinanza, anzi d’amore, è quella raccontata da Alessandro Aronadio con Per te (presentato alla Festa del Cinema di Roma) che racconta la storia vera di Mattia Piccoli, un ragazzino di 12 anni nominato nel 2021 Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella per il modo in cui si è preso cura del padre malato di una rara forma di alzheimer precoce.
Un’altra storia purtroppo vera, un viaggio nella banalità del male è invece 40 secondi, titolo del film (in concorso alla Festa di Roma 2025) di Vincenzo Alfieri sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte, giovane capoverdiano di ventun anni ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020 mentre difendeva un amico. Il racconto esplora la fragilità e le contraddizioni della natura umana, rivelando quanto sia sottile il confine tra normalità e violenza, tra empatia e indifferenza, in un mondo in cui la vita può spezzarsi in un istante.
È il Leone d’oro di Venezia 2025, Father Mother Sister Brother di Jim Jarmush, a chiudere questa edizione. Tre storie che raccontano le relazioni tra figli adulti, i loro genitori piuttosto distanti e tra fratelli. Ognuna delle tre parti ambientata nel presente e ciascuna in un paese diverso.
Programma della Edizione 63 – 025- 2026 LXIII edizione
18 e 20 Nov. 2025 LA CORAZZATA POTËMKIN di Sergej Ejzenštejn (URSS, 1925 – restaurato con musiche e testi originali)
25 e 27 Nov. 2025 FAMILIA di Francesco Costabile (Italia, 2024)
2 e 4 Dic. 2025 NOI E LORO di Delphine Coulin, Muriel Coulin (Belgio-Francia, 2024) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
9 e 11 Dic. 2025 COME TI MUOVI, SBAGLI di Gianni Di Gregorio (Italia, 2025)
16 e 18 Dic. 2025 ONDE DI TERRA di Andrea Icardi (Italia, 2024)
13 e 15 Genn. 2026 UNICORNI di Michela Andreozzi (Italia, 2025) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
20 e 22 Genn. 2026 LA VOCE DI HIND RAJAB di Kaouther Ben Hania (Tunisia-Francia, 2025)
27 e 29 Genn. 2026 100 LITRI DI BIRRA di Teemu Nikki (Finlandia-Italia, 2024)
3 e 5 Febbr. 2026 ENZO di Robin Campillo (Francia, 2025) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
24 e 26 Febbr. 2026 GUIDA PRATICA PER INSEGNANTI di Thomas Lilti (Francia, 2023)
3 e 5 Marzo 2026 LA RAGAZZA DEL CORO di Urška Djukić (Slovenia-Italia-Croazia, 2025)
10 e 12 Marzo 2026 VERA SOGNA IL MARE di Kaltrina Krasniqi (Kosovo-Macedonia-Albania, 2021)
17 e 19 marzo 2026 LA VITA DA GRANDI di Greta Scarano (Italia, 2025) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
24 e 26 marzo 2026 LE CITTÀ DI PIANURA di Francesco Sossai (Italia-Germania, 2025)
31 Mar. e 2 Apr. 2026 LA VITA VA COSÌ di Ricecardo Milani (Italia, 2025)**
7 e 9 Aprile 2026 CROSSING ISTANBUL di Levan Akin (Francia-Svezia-Georgia-Turchia-Danimarca, 2024) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
14 e 16 Aprile 2026 BUGONIA di Yorgos Lanthimos (Gran Bretagna, 2025) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
21 e 23 Aprile 2026 DI NOI 4 di Emanuele Gaetano Forte (Italia, 2025)
5 e 7 Maggio 2026 CINQUE SECONDI di Paolo Virzì (Italia, 2025) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
12 e 14 Maggio 2026 IL PROFESSORE E IL PINGUINO di Peter Cattaneo (Spagna-USA-Gran Bretagna, 2025)
19 e 21 Maggio 2026 BLACK DOG di Guan Hu (Cina, 2024)
26 e 28 Maggio 2026 PER TE di Alessandro Aronadio (Italia, 2025) – film selezionato con Consulta Giovani Ivrea
9 e 11 Giugno 2026 40 SECONDI di Vincenzo Alfieri (Italia, 2025)**
16 e 18 Giugno 2026 FATHER MOTHER SISTER BROTHER di Jim Jarmusch (USA-Irlanda-Francia, 2025)
Si rammenta le proiezioni sono quattro al martedì (ore 15.00 – 17.10 – 19.20 – 21.30) e due al giovedì (15.30 e 17.40). Con una novità sperimentale: l’ultima proiezione del giovedì, quella che inizierà alle ore 17.40, sarà in versione originale con i sottotitoli in italiano (ovviamente se il film è stato girato in lingua diversa da quella italiana).
La quota per questa edizione è unica di euro 45,00 e consente l’ingresso a una qualsiasi proiezione dei film in programma.
Per favorire la partecipazione delle generazioni più giovani al cinema di qualità nelle sale cinematografiche, grazie al sostegno della Città di Ivrea sono previste quote ridotte per iscritti/e alla Consulta Giovani di Ivrea:
– euro 30,00 per l’ingresso a una qualsiasi delle proiezioni di tutti i film in programma;
– euro 10,00 per l’ingresso a una qualsiasi delle proiezioni degli 8 film selezionati con la Consulta Giovani di Ivrea. [iscrizioni alla Consulta saranno possibili anche presso il Cinema Splendor Boaro oltre che attraverso i canali social FB e IG della Consulta].
Diverse le occasioni di interazione della programmazione con la città e gli eventi collaterali già previsti, mentre altri sono in preparazione.
Si comincia il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con la proiezione di Familia (film italiano candidato agli Oscar 2026 nella categoria Miglior Film Internazionale) che, come i due film in programma intorno all’otto marzo, si integra con le iniziative delle associazioni e del cittadino “Tavolo pari opportunità e contro le discriminazioni” in occasione di queste giornate.
Poi gli incontri già programmati con regista e attori: il 16 dicembre del film Onde di terra, ambientato nelle Langhe e sulla figura del “bacialé“ (intermediario di matrimoni) e il 21 aprile del film Di noi 4, un veritiero ritratto della generazione Millennial italiana.
Invariato, rispetto alle precedenti edizioni, il numero delle proiezioni: quattro al martedì (ore 15.00 – 17.10 – 19.20 – 21.30) e due al giovedì (15.30 e 17.40). Con una novità sperimentale: l’ultima proiezione del giovedì, quella che inizierà alle ore 17.40, sarà in versione originale con sottotitoli in italiano (ovviamente se il film è stato girato in lingua diversa da quella italiana).
La quota per questa edizione è unica di euro 45,00 e consente l’ingresso a una qualsiasi proiezione dei film in programma.
Per favorire la partecipazione delle generazioni più giovani al cinema di qualità nelle sale cinematografiche, grazie al sostegno della Città di Ivrea sono
previste quote ridotte per iscritti/e alla Consulta Giovani di Ivrea:
– euro 30,00 per l’ingresso a una qualsiasi delle proiezioni di tutti i film in programma;
– euro 10,00 per l’ingresso a una qualsiasi delle proiezioni degli 8 film selezionati con la Consulta Giovani di Ivrea
[iscrizioni alla Consulta saranno possibili anche presso il Cinema Splendor Boaro oltre che attraverso i canali social FB e IG della Consulta].
Tutti i tipi di tessera saranno disponibili martedì 11 e giovedì 13 novembre nell’ingresso del cinema Splendor Boaro dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e successivamente nei giorni e orari di programmazione del Cineclub.
E’ prevista inoltre la possibilità (in presenza di posti disponibili in sala dopo l’ingresso dei tesserati) di assistere alle singole proiezioni dei film in programma con il pagamento di un biglietto di € 6,00.
Il direttivo del Circolo del Cinema CINECLUB IVREA
Info: whatsapp al n. tel. 351 690 6071
email: [email protected]
**in attesa di conferma