Registrazioni anagrafiche figli di famiglie omogenitoriali

La mozione verrà presentata in Consiglio Comunale il prossimo 18 giugno

PREMESSO CHE:
• L’articolo 2 della Costituzione Italiana tutela i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo
sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità.
• Tra i principi della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989 troviamo:
– Il diritto di parità di trattamento per cui nessun bambino deve essere discriminato in base a sesso, origine, cittadinanza, lingua, religione, colore della pelle, disabilità o opinioni politiche;
– Salvaguardia prioritaria del minore in tutte le decisioni che lo riguardino, sia a livello familiare che amministrativo
– Il diritto alla vita e a crescere in una famiglia.
• Tutti gli Stati dell’Unione Europea, con esclusione della Polonia, dell’Ungheria e dell’Italia, riconoscono i figli e le figlie di coppie omogenitoriali alla nascita, senza dover affrontare lunghe battaglie per ottenere la trascrizione di certificati esteri o la step child adoption, cioè l’adozione del figlio del partner.
• Nel marzo 2023, il Commissario europeo della Giustizia Didier Reynders ha affermato che:
– “i Paesi dell’Unione europea devono riconoscere ai minori con genitori dello stesso sesso lo status giuridico di figli, in modo da garantire loro una serie di diritti in tutta l’unione europea”;
– “i Paesi devono rispettare i diritti fondamentali sanciti dalla Carta, compreso il diritto alla non discriminazione”;
– “In linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTQ+ 2020 2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere la filiazione di un minore con genitori dello stesso sesso a i fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’UE”.
• Nonostante le direttive europee, in Italia esiste un evidente vuoto legislativo sul tema della tutela dei bambini e delle bambine nati da coppie omosessuali e tale vuoto continua a permanere nonostante un monito espresso in merito dalla Corte costituzionale nel 2021
• Ciò comporta una situazione di discriminazione inaccettabile.
PRESO ATTO:
• Del documento sottoscritto da 276 giuristi italiani, tra i più insigni cultori della materia della famiglia e della filiazione, in cui si chiede una svolta nell’applicazione delle norme a tutela dei bambini e delle bambine con due mamme a favore della centralità dei minori rispetto ai processi decisionali che li riguardano, utilizzando le norme già esistenti e che prevedono la necessità di iscrivere alla nascita i due genitori che hanno messo al mondo il bambino o la bambina;
• In tale documento si afferma che: “Non è corretto assumere che la condizione di chi viene messo al mondo da due mamme sia regolata dalla norma della legge 40/2004 che impedisce alle coppie di donne di accedere alla PMA, poiché la regola sullo status dei dei bambini e delle bambine è stabilita in una differente disposizione della medesima legge  (Disposizioni concernenti la tutela del Nascituro) che prevede che i bambini nati da PMA sono figli “della coppia” che ha deciso di accedere a tale tecnica“;
• Inoltre si aggiunge che: “Non è vero che la disposizione per cui i nati sono figli della “coppia” che ha voluto la loro nascita non possa applicarsi a chi ha due madri, posto che la legge parla di “coppia” senza ulteriori specificazioni e che la parola “coppia” denota comunemente, nel diritto italiano e in quello europeo, sia le coppie eterosessuali che quelle omosessuali.”;
• Infine si conclude così: “Il nostro quadro legislativo consente ed anzi impone di porre il bambino al centro della decisione e di dargli piena tutela sin dalla nascita. In mancanza di una riforma, è dunque indispensabile che la giurisprudenza assicuri la corretta applicazione delle norme esistenti a tutti i bambini senza pregiudizi e condizionamenti dovuti ai modi in  cui si può nascere e/o all’orientamento sessuale dei genitori.”
CONSIDERATO CHE:
• Anche nell’opinione pubblica si manifesta una sempre maggiore consapevolezza e solidarietà nei confronti delle coppie LGBTQ+ e dei loro bambini;
• In ogni caso, in uno Stato di diritto è più che mai compito della giurisdizione assicurare che ogni persona, specie se particolarmente vulnerabile e indifesa come un bambino o una bambina, non subisca una discriminazione.
RILEVATO INFINE CHE:
• il 27 maggio u.s. il Comune di Ivrea, agendo nel rispetto delle norme vigenti che però, evidenziato in premessa, risentono di un vuoto legislativo che dovrebbe essere urgentemente colmato, ha respinto la richiesta di riconoscimento della loro figlia ad una coppia di cittadine che ne avevano fatto richiesta.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI IVREA
CONDIVIDENDO: il Manifesto di “LE CITTA’ PER I DIRITTI”, assemblea di sindache, sindaci, amministratrici e amministratori contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per i diritti di tutte le famiglie, che si è tenuta a Torino il 12 maggio 2023.
RIBADISCE L’ URGENTE NECESSITA’ NON PIU’ RINVIABILE
• di una norma che consenta il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali;
• di una norma che consenta il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali;
• di una norma che riconosca la possibilità alle coppie dello stesso sesso di poter accedere alle pratiche di PMA, senza doversi recare all’estero con ogni evidente beneficio anche  erariale;
• di iniziare a riconoscere il genitore intenzionale fin da subito, al momento della dichiarazione di nascita, e ciò quantomeno nelle more dell’emanazione delle norme di cui sopra ovvero nell’attesa che la Corte Costituzionale possa emettere una Sentenza additiva in luogo del legislatore, inerente le stesse materie;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A:
• Esplorare ogni strada politicamente percorribile e compatibile con la legislazione vigente, per potere fornire a tutte le famiglie che ne facciano richiesta al nostro Comune risposte che tengano in massima considerazione i diritti dei minori, esprimendo così l’intenzione politica dell’amministrazione di riconoscere a ogni nucleo familiare pari diritti, doveri e opportunità;
• Chiedere all’ ANCI, a fronte della evoluzione del quadro giurisprudenziale e normativo, di farsi portavoce, ai livelli di sua competenza, affinché si legiferi per poter procedere in tutti i Comuni con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando, quali genitori entrambe le persone che si sono consapevolmente assunte la responsabilità della procreazione;
• sollecitare il Parlamento nazionale a discutere le proposte di legge già depositate alla Camera sulle registrazioni anagrafiche delle famiglie omogenitoriali e comunque a modificare la normativa per porre fine alle discriminazioni in essere che determinano una grave violazione dei diritti preminenti del minore, dando seguito al monito espresso dalla Corte Costituzionale con le Sentenze 32 e 33 del 2021, nonché per riconoscere l’eguaglianza e la pari dignità di tutte le famiglie;
• dare comunicazione di questa mozione al Ministero delle Pari Opportunità.

Fiorella Pacetti– Consigliera Partito DemocraticoConsigliera Partito Democratico
Erna Maria Restivo– Consigliera Laboratorio Civico IvreaConsigliera Laboratorio Civico Ivrea
Barbara Manucci — Capogruppo Partito Democratico
Andrea Gaudino– Capogruppo Capogruppo Laboratorio Civico Ivrea
Vanessa Vidano– Capogruppo Viviamo Viviamo Ivrea