Questa estate di “cambiamento”

Due avvenimenti storici per Ivrea: inserita nel patrimonio mondiale Unesco ed eletta la prima amministrazione comunale delle destre

Riaprono le scuole, si avvia a conclusione Ivreaestate (il 15 settembre con il concerto LiberEmergency), inizia il 57esimo anno del Cineclub (martedì 11 settembre al Boaro), spariscono quasi tutti i cartelli “chiuso per ferie” e la vita cittadina sembra riprendere i ritmi abituali. Quest’anno è difficile però pensare che tutto sarà come prima perché questa estate 2018 ha cambiato molto e sarà indimenticabile, almeno quanto l’immagine che più di tutte la marchia: quella del ponte Morandi di Genova crollato proprio alla vigilia di ferragosto. Un crollo che, insieme alla tragedia delle vittime e delle comunità coivolte, rappresenta plasticamente un altro crollo: quello di un altro pezzo di fiducia nelle istituzioni, nell’establishment, in quel ceto dirigente del paese che si confonde con la “razza padrona” e si dimostra incapace di garantire persino la sicurezza del passaggio su un ponte.

Un’estate straordinaria, questa che si avvia alla fine, con l’Italia fuori dai mondiali di calcio in Russia, la continua propaganda (con tutti i mezzi) del primo governo fasciostellato, la crescita esponenziale degli episodi di razzismo, delle esplicite manifestazioni fasciste e, insieme, del consenso al nuovo “uomo della provvidenza” che, dalla poltrona di ministro degli Interni o da quella di vicepresidente del Consiglio o da segretario della Lega, risulta onnipresente e pervasivo.

Un’estate indimenticabile anche per Ivrea che, quale “città industriale del XX secolo”, è entrata, ufficialmente, il primo luglio scorso, nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Ivrea che pochi giorni prima, il 24 giugno, con la vittoria al ballottaggio di Stefano Sertoli, aveva visto passare l’amministrazione del Comune, per la prima volta dal dopoguerra, a una coalizione di centro destra, con la Lega in funzione trainante (due assessori e quattro consiglieri, determinanti per la maggioranza).
Due avvenimenti storici per la città in una sola estate.

Eppure chi tornasse a Ivrea oggi dopo un’assenza di tre mesi, troverebbe di nuovo solo la rotonda a Porta Vercelli, una pista ciclabile in centro quantomeno bizzarra e un po’ di viabilità modificata: peraltro tutti frutti della passata amministrazione Della Pepa. E potrebbe cadere nell’errore che, alla fine, nulla sia cambiato, né per effetto del riconoscimento Unesco, né per la nuova amministrazione comunale.
Non è dato di sapere, al momento, quanto e come sarà utilizzato e “messo a valore” il primo, mentre la seconda, l’amministrazione Sertoli, certamente costituisce già di per sé, per il fatto di aver mandato in minoranza lo storico “partito della città”, un cambiamento significativo (e sarà curioso vedere il riposizionamento “politico” delle aree degli interessi nella città).
Intanto l’amministrazione Sertoli sta vivendo questi primi mesi in una sorta di luna di miele, senza particolari iniziative, ma conquistandosi disponibilità e benevolenza delle “opposizioni” di Comotto (Viviamo Ivrea) e di Fresc (M5S). Benevolenza che si è tradotta addirittura in comunicati di apprezzamento per quanto la Giunta pensa di fare per le strutture sportive (da parte di Fresc) e di veri e propri assist (da parte di entrambi) all’amministrazione che si trova alle prese con la lettera aperta (al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale) scaturita dalla manifestazione “Non in mio nome” (a proposito del sequestro della nave Diciotti) del 27 agosto scorso in piazza Ferruccio Nazionale.

Generata dalla supponenza e dalla distanza dai cittadini che caratterizzavano l’ultima amministrazione Della Pepa, l’amministrazione Sertoli dovrebbe proprio impegnarsi per far peggio in fatto di opere pubbliche, manutenzioni e attenzione ai cittadini. Quelle invece seriamente a rischio sono le caratteristiche storicamente positive di questa città: l’apertura al mondo, la propensione all’innovazione, la cultura inclusiva, accogliente, solidale e antifascista, l’attenzione al sociale. Caratteristiche che l’hanno resa nota, vivibile e “grande” ben più delle sue modestissime dimensioni.
Un rischio reale, non solo per la presenza determinante della Lega in questa nuova amministrazione, ma per l’introiezione da parte di tutti, consiglieri comunali e cittadini, della necessità di “mediare” con l’ondata xenofoba che sembra attraversare il paese e che vuole convogliare tutti i rancori e le insicurezze contro i più deboli dei deboli. E, perciò, “mediare” con la nuova amministrazione comunale eporediese che, in qualche misura, è essa stessa espressione di quest’ondata.
E’ certamente piccola cosa, ma il fatto che nessuno abbia denunciato il fatto che nelle deleghe della nuova Giunta comunale sia scomparsa quella sul lavoro, è forse un segno di quanto siano a rischio le “ricchezze immateriali” della città.

A difenderle ci hanno cominciato a pensare le centinaia di persone scese in piazza a fine agosto per manifestare contro la disumana politica di respingimento dei migranti, “in nome dello storico e radicato carattere di Ivrea, città di accoglienza, multiculturalità, cooperazione sociale e civile, locale, nazionale e internazionale”, come si legge in apertura della lettera aperta al Comune di Ivrea.
Da qui, da chi non ci sta a “mediare” con la barbarie, c’è qualche possibilità che si interrompa, almeno localmente, un percorso il cui esito finale è scritto nei libri di storia.

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