“Quella cava è inopportuna”: il consiglio comunale prende posizione su San Bernardo

Il consiglio comunale di lunedì 26 maggio è il punto di arrivo di una lunga lotta da parte dei cittadini del quartiere di San Bernardo contro la cava privata della ditta COGEIS. Votato all’unanimità l’ordine del giorno scritto dai residenti di via Torino

La presa di posizione del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle attraverso due comunicati lasciava presagire da settimane un cambio di passo sulla questione della Cava di San Bernardo da parte dell’amministrazione Chiantore e durante il consiglio comunale di lunedì 26 maggio è arrivata la conferma: il consiglio comunale si è espresso all’unanimità contro il rinnovo della cava di via delle Fornaci.
La storia della Cava di San Bernardo affonda le sue radici nel 2014 quando il 4 dicembre la società Cogeis di Borgofranco otteneva da parte del SUAP d’Ivrea il nullaosta per cominciare a scavare in una porzione di territorio eporediese a ridosso di via delle Fornaci (nei pressi della ditta ICAS). Preoccupati per l’impatto che l’attività di estrazione avrebbe avuto sulla vita del quartiere, i residenti di San Bernardo si organizzarono dando vita ad un comitato locale. Appoggiati dal Movimento 5 Stelle organizzarono “caldi” momenti di confronto pubblico con l’allora amministrazione Della Pepa, una petizione sottoscritta da 2.600 cittadini e arrivarono a presentare una richiesta di parere al Consiglio di Stato, parere che fu però favorevole alla concessione.
Nonostante questa sconfitta, la “battaglia” rimase congelata, in quanto nemmeno un grammo di sabbia venne estratto dal 2014 ad oggi.
A novembre di quest’anno il “fantasma” della cava di San Bernardo è riapparso sui tavoli della Città Metropolitana in quanto la ditta COGEIS ha presentato istanza di rinnovo dell’autorizzazione, portando i residenti del quartiere a rianimare il comitato NO CAVA. A febbraio il gruppo locale del M5S si è espresso a sostegno degli abitanti del quartiere e il 4 marzo 221 cittadini hanno sottoscritto un documento di 8 pagine contenente osservazioni critiche sull’impatto che la cava potrebbe avere sul quartiere sotto molteplici punti di vista: ambientale, acustico, veicolare, impattando radicalmente sulla vita dei residenti di via Torino. I “tentennamenti” da parte del sindaco e della maggioranza nel pronunciarsi pubblicamente contro il rinnovo della cava lasciavano presagire un “tacito assenso” al progetto della ditta COGEIS, ma il 30 aprile l’amministrazione ha inviato una lettera a Città Metropolitana chiedendo di rivalutare la concessione e pochi giorni dopo il Partito Democratico eporediese è uscito con un comunicato nel quale appoggiava la decisione del sindaco, certificando così un cambio di passo rispetto le scelte compiute dagli stessi democratici più di dieci anni fa.
Il consiglio comunale di lunedì 26 maggio ha nuovamente ribadito questa posizione e lo ha fatto attraverso un ordine del giorno scritto dal Comitato No Cava e presentato dal Presidente del Consiglio Luca Spitale nel quale è stata dichiarata “l’inopportunità di una cava nel cuore del quartiere S.Bernardo d’Ivrea e del rinnovo della sua autorizzazione”. Maggioranza e opposizione si erano presentati all’appuntamento consiliare con due mozioni distinte, la prima a firma PD, Laboratorio Civico e Viviamo Ivrea, la seconda a firma Fratelli d’Italia e Azione-ItaliaViva, ma entrambi gli schieramenti hanno scelto di fare un passo indietro per promuovere la proposta elaborata dai cittadini.

Pochi giorni dopo il consiglio comunale il Movimento 5 Stelle ha prodotto un comunicato nel quale stigmatizzano “il goffo tentativo della destra di intestarsi la lotta del comitato No Cava”. «Abbiamo potuto vedere la fantasiosa ricostruzione dell’inesperto e approssimativo consigliere di Fratelli d’Italia – scrivono i membri del M5S – rispetto alla lunga battaglia contro la Cava di San Bernardo, con il goffo tentativo dell’esponente di Fratelli d’Italia di intestarsi la lotta dei cittadini del Comitato No Cava. Per sua sfortuna, i cittadini riuniti nel comitato sanno perfettamente badare a sé stessi e non hanno bisogno del Cantoni di turno». L’11 maggio Fratelli d’Italia aveva infatti approntato un gazebo vicino alla Chiesa di San Bernardo per parlare con la cittadinanza e “scrivere una mozione partecipata con i residenti del quartiere”. «Non è nostro costume – aggiungono – ma se qualche forza politica può rivendicare un’adesione alla battaglia contro la Cava di San Bernardo, quello è il Movimento 5 Stelle che fin dai primi giorni della lotta, nel 2014, si è disposto a fianco dei cittadini di San Bernardo».

a cura di Andrea Bertolino