Quale Unione Europea con il “Piano Draghi” e Trump con Musk negli USA?

Incontro pubblico con Fabrizio Barca e Andrea Morniroli (coordinatori del Forum Disuguaglianze e Diversità) e Giorgio Airaudo (segretario CGIL Piemonte) mercoledì 29 gennaio, alle ore 17.30, a Ivrea, presso il Polo Universitario (Infermieristica – via Monte Navale)

Incaricato da Ursula von der Leyen, Mario Draghi nel settembre scorso ha presentato alla riconfermata presidente della Commissione Europea un ponderoso rapporto sulla competitività dell’Unione (The Future of European Competitiveness), meglio noto come “Piano Draghi”.
A distanza di circa un mese dalla presentazione del Piano, un gruppo di esperti ed esperte del Forum Disuguaglianze e Diversità (Forum DD) ha elaborato un dettagliato documento di analisi (riprendendo peraltro idee e proposte avanzate con “Quale Europa”, edito da Donzelli e presentato a Ivrea dalle curatrici nel maggio dello scorso anno).
Il giudizio che emerge da tale approfondita analisi è, in estrema sintesi, che «il Piano Draghi non fa bene all’Europa, non ne valorizza i punti di forza e promuove una crescita che trascura la giustizia sociale». Per questo, prima che il “Piano Draghi” sia attuato, il Forum DD ha proposto di aprire un confronto pubblico, informato e aperto sul futuro dell’Unione Europea.

Una discussione quanto mai necessaria e urgente perché il “Piano” è penetrato nell’agenda europea e i suoi contenuti sono già entrati dentro la macchina istituzionale, politica e amministrativa della Commissione. Una discussione sul futuro e sul ruolo dell’Unione Europea che viene proposta anche a Ivrea e che risulta ancor più necessaria e urgente alla luce dell’insediamento di Trump (con Musk) alla presidenza degli USA.
Possono sembrare questioni lontane, riservate agli esperti, ma è evidente l’impatto che hanno nella quotidianità della vita di tutti, sia sul piano economico e sociale, sia su quello delle libertà. E soprattutto di questo impatto si discuterà nell’incontro di mercoledì 29 gennaio a Ivrea con tre ospiti particolarmente competenti: Fabrizio Barca e Andrea Morniroli, coordinatori del Forum DD (il primo economista e ministro per la coesione territoriale dal 2011 al 2013, il secondo eporediese attivo nel sociale a Ivrea in gioventù, da più di trent’anni si occupa di politiche e azioni di welfare a livello locale – a Napoli con la cooperativa sociale Dedalus – e nazionale) in dialogo con Giorgio Airaudo, segretario della CGIL del Piemonte.

Sugli effetti del “Piano Draghi” le criticità individuate dall’analisi del Forum Disuguaglianze e Diversità sono diverse. Qui di seguito se ne accennano solo alcune.
In primis il piano punta a considerare gli USA come standard di riferimento senza coglierne le debolezze interne, le contraddizioni sociali e la profonda diseguaglianza e instabilità economica e senza considerare i cambiamenti che l’amministrazione Trump apporterà alle politiche statunitensi.
In secondo luogo perché non assume il punto di vista delle persone né i bisogni di chi lavora, consuma e vive in Europa, dando invece priorità alle necessità e ai bisogni delle aziende e delle industrie, contribuendo così ad aggravare la de-democratizzazione in atto e favorendo altresì la concentrazione ulteriore del potere economico e politico.
I rischi si cumulano poi con il ruolo centrale attribuito alla difesa. Il “Piano” assume come dato l’attuale configurazione di Stati amici e nemici. Non tiene conto della fragilità e malleabilità del quadro geopolitico, a cominciare dagli USA stessi. Non considera, accanto alla dipendenza nelle materie prime e in input tecnologici, quella assai rischiosa nei cloud, specie dagli USA.
Non valuta vantaggi, svantaggi e rischi di un diverso rapporto con Cina e Africa, anche alla luce della distribuzione territoriale delle materie critiche strategiche. Considera altresì l’investimento nell’industria militare un “volano del rilancio della competitività europea”, aprendo così le porte alla possibilità che il “complesso militare-industriale” acquisisca un’influenza spropositata sulle scelte delle democrazie europee, un rischio già evocato dal presidente Eisenhower nel suo discorso di commiato del 1961.
Date queste premesse l’appuntamento di mercoledì 29 gennaio sarà l’occasione per tentare di rispondere alla domanda se sia inevitabile il micidiale mix di neoliberismo, autoritarismo e guerre che si sta producendo.

L’incontro è organizzato da ANPI, Associazione Rosse Torri, CGIL, Cooperativa ZAC, Legambiente e Nuovi Equilibri Sociali,
tutti organismi locali promotori di un Comitato d’Ivrea de “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”