L’ Argentina di Carlotta e Francesco

Carlotta nell’estate del 2017 da San Giovanni Canavese, una frazione di Castellamonte, è volata a Buenos Aires grazie ad una borsa di studio Intercultura. Al liceo scientifico Botta di Ivrea studiava lingue, più precisamente spagnolo, inglese. Oggi, dopo essersi presa un anno sabbatico, ha deciso di tornare a studiare e a settembre inizierà il corso di servizio sociale.
Ci racconta “La scuola in Argentina inizia molto presto, dalle 7,15 alle 7,30 e quando gli amici si incontrano si salutano dandosi o solo un bacio sulla guancia destra o due baci sempre partendo da destra e non partendo da sinistra come noi!
Forse non sapete che gli argentini festeggiano i 15 anni come se fossero i nostri 18, si fa una gran festa chiamata la quinceañera che è una combinazione delle parole“quindici” e años “anni” in lingua spagnola.

Francesco in Argentina ha trascorso l’intero anno scolastico 2018-2019, anche lui grazie ad una borsa di studio. Da Banchette si è trovato a Formosa una città al confine con il Paraguay e dal Liceo scientifico Gramsci di Ivrea al “Instituto Privado General San Martin”.
Lui è stato colpito dalla tradizione del mate e ricorda i balli tradizionali. “Il mate è una bevanda calda ricavata dall’infuso di yerba mate, un insieme di erbe che se mischiate assieme e con l’aggiunta di acqua calda formano questa bevanda eccitante (esiste anche una variante fredda chiamata terere). Questa bevanda si prepara ponendo in un apposito bicchiere la yerba mate, nel bicchiere è già presente una cannuccia di metallo con un filtro chiamata bombilla, si aggiunge infine l’acqua calda contenuta in un thermos. La cosa più strana di questa tradizione non è la bevanda di per sé, ma il fatto che dopo che si è finito di bere, il bicchiere va “ricaricato” di acqua calda e lo si passa ad un amico. Curioso vero? Il mate è una bevanda che si beve in gruppo, che va condivisa con le persone presenti e ogni volta che si finisce bisogna riempirlo e passarlo a qualcun altro. Questo aspetto della condivisione mi ha colpito molto, sopratutto perché qualsiasi cosa si condivide con i propri amici e/o parenti, come per esempio la pizza. Nel caso andaste mai in pizzeria in Argentina non aspettatevi che ognuno si prenda la propria pizza, ma che se ne prendano 2/3 da condividere con i presenti.

L’altra cosa che ha colpito Francesco, sono stati i balli tradizionali, i più conosciuti, il tango, il folklore e la cumbia. Questi tre balli hanno origine diversa, ma hanno tutti una cosa in comune, vanno ballati in coppia con un accompagnatore che di solito è del sesso opposto. L’origine di questi balli: il tango, viene da Buenos Aires dai quartieri poveri e solitamente la ballerina indossa abiti molto sensuali; il folklore è un ballo nato fra i contadini che vivono nell’entroterra argentino; la cumbia è di origine colombiana ed è nata dalla mescola di tre culture diverse: quella indigena, quella africana e quella europea.

Ricetta tipica – Empanadas

Preparazione: 30 min
Cottura: 30 min

Ingredienti:

Impasto
250 g farina 00
125 g acqua a temperatura ambiente
20 ml olio extravergine

Ripieno
160 g di carne tritata
1/2 cipolla bianca
1 scalogno piccolo
2 cucchiai di peperone rosso tritato
2 cucchiaini di uvetta
6-7 olive verdi snocciolate
1 cucchiaio di olio extravergine
1/2 cucchiaino di paprika dolce
1/2 cucchiaino di cumino
un pizzico di peperoncino piccante
un pizzico di sale
1 uovo sodo

Per cuocere
olio per friggere se le vogliamo fritte
1 tuorlo per spennellare se vogliamo cucinarle al forno

Preparazione ripieno

  1. far bollire un uovo per 6 – 8 minuti e lasciate
  2. tritare cipolla e scalogno, soffriggerli con l’olio per 1 minuto
  3. Aggiungere le carne tritata, abbassare la fiamma e far rosolare a fuoco medio 2
  4. Aggiungere il peperone
  5. Girare e lasciar cuocere a fiamma media per circa 10
  6. Aggiungere le olive snocciolate e affettate, l’uvetta precedentemente ammorbidita in acqua, paprika, cumino, peperoncino girare e lasciar insaporire 1 minuto
  7. spegnere il fuoco e lasciar raffreddare e aggiungete sale

Preparazione Impasto

  1. Aggiungere la farina e il sale
  2. Mescolare
  3. Aggiungere l’olio e l’acqua.
  4. Impastare e formare una palla morbida ed elastica
  5. Sigillare la palla con la pellicola e lasciar riposare per 30 minuti
  6. Stendere l’impasto ad uno spessore di 3 mm, aiutandosi con un pizzico di farina e mattarello
  7. Ricavare dei cerchi di 12 cm
  8. Infarinare ogni cerchio
  9. Farcire ogni cerchio con 1 cucchiaio di ripieno
  10. Aggiungere un pezzo di uovo sodo precedentemente sgusciato
  11. Sovrapporre l’impasto così da creare una mezzaluna
  12. Picchiettare i bordi in modo da sigillare bene e realizzare la chiusura tipica “repulgue” con la punta di un coltello
  13. Al forno: Disporre le mezzelune in una teglia precedentemente foderata di carta da forno. Spennellare con il tuorlo la superficie e cuocere in forno a 180° per circa 15 – 18 minuti nella parte centrale fino a doratura.
  14. Altrimenti tuffarle nell’olio bollente per una decina di minuti