Tante le denunce per gli attacchi al corteo del primo maggio a Torino, dove ancora una volta le forze di polizia hanno impedito allo spezzone sociale di entrare in Piazza San Carlo per non “disturbare i manovratori”.
Abbiamo raccontato la storia del primo maggio, del suo essere giornata “di festa e di lotta”, lotta per il lavoro, per i diritti e la dignità del lavoro. E invece a Torino, la lotta sì c’è stata, ma unidirezionale, di nuovo negata la piazza del comizio finale allo spezzone sociale, maggiormente composto dagli attivisti NOTAV. Pubblichiamo alcuni interventi di denuncia.
Comunicato di denuncia dell’Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Anche quest’anno il corteo del primo Maggio a Torino è stato turbato, non già dal comportamento di qualche facinoroso, ma da quello delle Forze dell’Ordine. Sono ormai anni, con l’eccezione dell’anno scorso, che le Forze dell’Ordine bloccano una consistente parte del corteo, sempre nello stesso punto, in Via Roma, frapponendo un cordone di poliziotti che impediscono ai manifestanti l’accesso alla piazza ove si svolge il comizio. A fronte, poi, delle vibranti proteste dei manifestanti, segue una carica con uso degli sfollagente con modalità non consentite dalla normativa in materia, che finisce per travolgere le persone, senza che sia stato dato loro avviso della carica, ivi comprese quelle che tentano un’azione di interposizione e di rasserenamento della situazione. Oggi è toccato al nostro iscritto, avvocato Gianluca Vitale, che ha ricevuto una manganellata al capo con perdita di sangue riportando un trauma cranico per fortuna lieve per 7 giorni di prognosi, oltre che, a quanto pare, ad altri manifestanti.Si tratta di una gestione dell’ordine pubblico inaccettabile, da un lato non rispettosa del diritto delle persone di manifestare liberamente ed in modo pacifico, dall’altro in violazione delle norme del Testo Unico di pubblica sicurezza e delle norme in materia di utilizzo delle dotazioni di servizio della Polizia. L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici, nel condannare quanto accaduto, si augura che vengano accertate le responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico ed esprime la propria solidarietà all’Avv. Vitale.
1 maggio 2019
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI
Ed è stato primo maggio notav
La manifestazione del Primo Maggio si è conclusa da poco e non possiamo non parlare di una grande manifestazione nella manifestazione. Siamo stati lo spezzone più grande e vitale di un corteo sindacale ormai diventato vetrina per ogni personaggio in cerca di popolarità. Ci avevano detto che sarebbe stata una piazza aperta a chi voleva manifestare le proprie idee, come noi, pacificamente, e invece mentre il corteo ospitava Madamine e Giachino, lo spezzone notav veniva fermato dalle forze dell’ordine.
Un qualcosa di inaccettabile in una giornata come quella del primo maggio, un atto dichiaratamente di parte per escludere chi, come noi risulta scomodo al coro unico del “Tav porta lavoro”.
Fin da subito, da piazza Vittorio, ci siamo dovuti conquistare lo spazio per manifestare, non facendoci chiudere dai cordoni delle forze dell’ordine, superandole come avviene tra i sentieri.
Tanta, tanta la gente che si è unita a noi nel prenderci via Po alle calcagna del Pd, protetto da un servizio d’ordine a pagamento che difendeva dai fischi, Ferrentino e Esposito.
E’ veramente svilente parlare di queste cose rispetto ad una grande giornata di lotta che ha portato in piazza tanti e tante notav , ma tant’è: i sindacati confederali oltre a fare da cassa di risonanza alle menzogne sitav di questi mesi, si sono presi la responsabilità di tentare di escluderci dal corteo.
notav.info | 1 maggio 2019 | Torino
I consiglieri M5S di Torino e Regione
I 5stelle torinesi vanno all’attacco delle forze dell’ordine per come è stato gestito il corteo del Primo Maggio. “Il corteo è stato partecipato e pacifico ma inspiegabilmente rovinato da una carica a freddo della polizia a 50 metri da piazza San Carlo”, scrive Valentina Sganga, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Torino. Lo stesso commento arriva dalla consigliera regionale M5S Francesca Frediani che in un post sulla sua pagina Facebook che aggiunge “Non dirò mai il contrario di ciò che ho visto: la carica in via Roma è stata incomprensibile e violenta. Solidarietà a tutti i feriti”. E ancora dal gruppo M5S in Comune “Ultimamente a Torino non riusciamo ad andare oltre ad una gestione dell’ordine pubblico che parrebbe più finalizzata ad alzare il livello di conflittualità che a calmierarlo” e i 5Stelle contestano la posizione del Pd, “esattamente davanti allo spezzone No Tav. Davvero non c’era un altro spazio nel corteo per sfilare?
Torino – Ferrero (la Sinistra): basta repressione, il primo maggio è delle lavoratrici e dei lavoratori
“La piazza del primo maggio è delle lavoratrici e dei lavoratori, non è la Questura che può decidere, manu militari, chi può manifestare o meno in base alle opinioni che vengono espresse dai diversi spezzoni di corteo”, così Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea al termine del corteo del primo maggio a Torino. Per Ferrero “si è ripetuto anche quest’anno un comportamento increscioso da parte delle forze di polizia con le cariche rivolte contro il movimento No Tav. Cariche del tutto ingiustificate, motivate solo dalla volontà di dividere in due il corteo tra buoni e cattivi. Una divisione che rifiutiamo con forza. La lotta contro il Tav è la lotta contro il partito trasversale degli affari, contro la distruzione ambientale, per l’affermazione di una prospettiva di lavoro pulito, dignitoso, ecocompatibile. Basta con la repressione di un movimento che rappresenta un riferimento e una speranza non solo per la Valsusa ma per l’insieme del nostro Paese”.
Torino, 1 maggio 2019
Rifondazione Comunista Torino
“Ogni anno che passa, a Torino, è sempre peggio. Non solo per le manganellate che vengono propinate in abbondanza il 1° maggio nei confronti chi manifesta con le bandiere No Tav” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. . “Manganellate del tutto ingiustificate- prosegue ancora Locatelli – al sol scopo di impedire che ci sia qualsiasi forma di contaminazione con le istanze di movimento che giustamente contesta, e noi con loro, un modello economico distruttivo di lavoro e di ambiente. Come se il 1° maggio fosse di proprietà di qualcuno e non una giornata di festa e di lotta di tutte e tutti. La repressione a Torino, città impoverita e piena di contraddizioni, è diventato un fatto di “normalità” non da oggi e non solo contro il movimento No Tav, ma contro manifestazioni studentesche, antifasciste, giovanili, di movimento. La repressione come negazione delle istanze di cambiamento.
Il fatto è che siamo in presenza di una intera classe politica e di governo morente che pensa di preservare il proprio potere ricorrendo alle manieri forti. Nell’esprimere ferma riprovazione per i fatti del 1° maggio e solidarietà ai manifestanti che sono stati colpiti dalle forze dell’ordine, tra questi l’avvocato Gianluca Vitale, come Rifondazione Comunista ci sentiamo impegnati ad allargare tutte le forme di partecipazione, mobilitazione, lotta sociale contro un sistema di potere affaristico che va messo in discussione e contestato per le sue scelte politiche di impoverimento sociale, di spoliazione dei diritti del lavoro, di distruzione ambientale. A farlo insieme a tutte le realtà sociali e di movimento.
Torino, 2 maggio 2019