Due iniziative rilanciano l’importanza della cultura nel mondo Olivetti. Culture Podcast diffonde le registrazioni delle famose conferenze ad Ivrea e una collaborazione con l’Archivio Storico porterà al Museo Garda il patrimonio artistico della collezione Olivetti.
La rilevanza della politica culturale della Olivetti, per merito di Adriano, certo, ma ancora per molti anni dopo la sua scomparsa, è stata tale che ancora oggi molti aspetti meritano di essere riscoperti e anzi nuovamente divulgati. Il materiale custodito dall’Archivio storico Olivetti da solo è in grado di alimentare esposizioni, pubblicazioni e collaborazioni che non solo sono ambite da ricercatori e studiosi ma possono essere direttamente di vivo interesse anche per il grande pubblico.
Ora sono state annunciate due iniziative che coinvolgono la sterminata platea del web la prima e la città di Ivrea con il Museo Garda la seconda, con allargamenti previsti anche oltre.
I podcast delle conferenze del Centro Culturale Olivetti
CulturePodcast, disponibile sul web su Spotify e Spreaker, presenta al pubblico i podcast di una serie di incontri organizzati, tra gli anni 60 e gli anni 80, dal Centro Culturale Olivetti. Il primo, disponibile dal 19 marzo riguarda una conferenza di Pier Paolo Pasolini:“I Rapporti tra Cultura e Società, Cinema e Poesia” svoltasi ad Ivrea il 1° Giugno 1971.
Durante l’ascolto sentirete Ludovico Zorzi, responsabile del centro culturale, introdurre il poeta e cineasta Pasolini, riassumendone brevemente la produzione letteraria e cinematografica e segnalando al pubblico la sua ultima pubblicazione di poesie, intitolata “Transumanar e organizzar”. Coordinato da Guido Aristarco, Pasolini premette di non essere interessato a discutere del suo ultimo libro di poesie, ma di preferire che si entri subito nel vivo del dibattito, parlando di cinema, tema che permetterà di allargare il discorso, a qualsiasi argomento e quindi anche alla poesia. Durante la conferenza vengono soprattutto trattati i temi della grande trasformazione culturale e sociale del tempo che risultano estremamente attuali ancora oggi.
Nelle settimane successive, dopo Pasolini, saranno rese disponibili le conferenze con Cesare Musatti, Elio Vittorini, Goffredo Parise, Altiero Spinelli, Carlo Cassola, Danilo Dolci, Massimo Mila, Lina Merlin, Leo Valiani, Carlo Arturo Jemolo e Paolo Caruso.
La prima attività culturale organizzata dal Centro Culturale Olivetti fu la Biblioteca di Fabbrica, con oltre 10.000 volumi a disposizione dei dipendenti e del territorio.
Il Centro comprendeva un settore interno, per le iniziative riservate a dipendenti e familiari, ed uno esterno, aperto a tutti. Tra il 1950 e il 1964 si organizzano 249 conferenze, 71 concerti di musica da camera, 103 mostre d’arte, 52 altre manifestazioni (dibattiti, presentazione di libri, ecc.).
Al di là delle statistiche, ciò che sorprende nell’attività della Biblioteca e del Centro Culturale è la qualità dei contenuti. Con il passare degli anni la domanda degli utenti si sposterà verso le opere più significative della letteratura e saggistica contemporanea, e furono molto frequentati incontri e conferenze organizzati dal Centro Culturale su temi impegnativi: la storia del movimento operaio, la questione razziale negli USA, la figura e le opere di Tolstoj, gli aspetti sociologici della rivoluzione industriale. Talvolta gli eventi si svolgevano durante la pausa pranzo, che in quegli anni durava un paio d’ore, nei pressi degli stabilimenti (il “salone dei 2000”) o della mensa, così da favorire una maggiore partecipazione.
Tutte le puntate del podcast sono disponibili su:
Spreaker https://www.spreaker.com/show/centro-culturale-olivetti
Spotify – https://open.spotify.com/show/4VjiCzTZYfQ5g14FvMIqwj
L’esposizione al Museo Garda del patrimonio artistico Olivetti
La seconda iniziativa comprende un importante accordo tra Comune di Ivrea, Archivio Storico Olivetti, Tim e Olivetti per la valorizzazione e fruizione della raccolta di opere d’arte dell’azienda di Ivrea.
A breve sarà realizzata una prima mostra negli spazi del Museo Civico Garda di Ivrea.
La “Collezione Olivetti“, costituita nell’arco di alcuni decenni, in particolare a partire dal periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale e sino al 2000, un patrimonio storico artistico composto da centinaia di opere d’arte (dipinti, sculture, multipli d’arte, litografie e manifesti a tiratura limitata) di grandi artisti e designer del XIX e XX secolo, ora di proprietà TIM, è il risultato di un’azione collettiva di molti intellettuali – da Renzo Zorzi a Giorgio Soavi, da Riccardo Musatti, a Geno Pampaloni – che ricoprirono ruoli di rilievo, nelle sedi Olivetti in Italia e all’estero.
Anche la provenienza delle opere è diversificata: acquisizioni dall’estero, da gallerie d’arte, da premi letterari e di pittura, da scambi e regali, da opere dedicate, fino ad arrivare ad un vero e proprio rapporto di committenza dell’azienda con decine di artisti e designer, per diversi decenni, attraverso la figura di Giorgio Soavi (1923-2008).
Un modello di “progetto culturale” generato in seno all’impresa, poiché direttamente connesso all’attività svolta dagli uffici della Direzione Relazioni Culturali, Disegno Industriale e Pubblicità della Società Olivetti, dal 1965 diretta da Renzo Zorzi (1921-2010). Molte delle attività di questa Direzione sono state dedicate a promuovere e sostenere l’arte (non solo quella contemporanea), a valorizzare e divulgare la conoscenza del patrimonio artistico mondiale, ad adoperare e sostenere l’innovazione anche attraverso nuovi linguaggi (nel campo dell’arte e della tecnica), in particolare attraverso quelli che meglio rappresentavano il profilo di un’industria e il suo modo di comunicare sé stessa e i suoi prodotti, riconoscendo così il ruolo centrale della cultura nel dare indirizzo alle scelte industriali, tecnologiche e quindi anche economiche e sociali.
I quattro soggetti firmatari, hanno identificato diverse aree di collaborazione tra cui ricerche e studi su singoli segmenti della Collezione o artisti, progettazione di mostre ed eventi atti alla valorizzazione e alla fruizione di segmenti della Collezione, anche fuori dai confini regionali, promozione di seminari e convegni pubblici e/o di atti e pubblicazioni, informazione e divulgazione delle ricerche e degli studi effettuati, ricerca di sponsorizzazioni e contributi per la realizzazione di mostre ed eventi di valorizzazione del patrimonio di opere d’arte di Olivetti.
Il Museo Civico P.A. Garda ha progettato una serie di mostre che potranno svolgersi nel triennio 2021-2023, la prima delle quali nell’estate 2021.
– Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile. Il valore della cultura come strumento strategico dell’impresa e come fattore di crescita culturale della società, secondo diverse declinazioni e ambiti di influenza, dalla fabbrica al territorio, alla società. La prima sezione illustrerà le attività culturali per la fabbrica e il territorio (le attività del Centro Culturale Olivetti, la Biblioteca, i Corsi popolari), mentre la seconda sezione tratterà il tema del sostegno (economico, progettuale) per il recupero e la valorizzazione di alcune opere del patrimonio storico artistico mondiale (restauri, mostre itineranti, pubblicazioni e cataloghi d’arte).
– Un altro evento è previsto nel centenario della nascita di Renzo Zorzi (13 settembre 1921), in collaborazione con Università degli Studi di Torino.
– Una esposizione monotematica riguarderà l’artista belga Folon (1934-2005) che ha illustrato per Olivetti la prima agenda da tavolo del 1969, ben due libri strenna negli anni Settanta, un calendario, lavorando lungamente, nel campo della grafica, della comunicazione e del design, realizzando opere grafiche, affiche, oggetti regalo, gadgets, campagne pubblicitarie.
– Una mostra di fotografie e documenti storici sui negozi e gli showroom storici della Olivetti, che accoglie una selezione di opere d’arte (C. Scarpa, A. Viani, P. Klee, J. Wiegmann Mucchi) presenti in tali ambienti, integrati con oggetti di design che si riferiscono agli allestimenti e alle iniziative espositive organizzate al loro interno.
– Astrattismo e informale. I nuovi linguaggi dell’arte promossi da Olivetti e le ricadute che hanno avuto sul territorio, come nel caso della Rassegna Internazionale d’arte Galleria Zenith. Le opere di artisti come Alechinsky, Capogrossi, Crippa, Kandinskij, Santomaso, Scanavino, Spazzapan, Sutherland, Vasarely e altri della collezione Olivetti saranno messe a confronto con artisti del collezionismo privato eporediese come Lanza, Ruggeri, Vago e altri.
– 12 libri per 12 mesi. Un dialogo tra le pagine delle famose strenne Olivetti e gli originali delle opere d’arte che illustrano le raffinate edizioni storiche Olivetti. Un evento che offre al pubblico la possibilità di conoscere molte delle serie di opere d’arte originali commissionate dalla Società Olivetti per illustrare le famose edizioni Olivetti.
– L’arte raccontata da Giorgio Soavi (1923 – 2008), nel centenario della nascita. Per quale motivo, se non per scrivere, si acquistano quadri? (in G. Soavi, Passioni, 1993). La mostra indaga il Soavi scrittore, poeta e appassionato cultore delle arti visive, il suo incontro con Olivetti, il progetto culturale delle agende e dei libri strenna, il rapporto con gli artisti. L’insieme dei suoi libri, le opere, l’editoria, le fotografie e gli eventi a lui collegati, ricostruiscono la vita e il suo sodalizio con l’Azienda.
a cura di Francesco Curzio