I lavoratori della MGC-Manital sabato 14 in piazza del municipio a Ivrea hanno distribuito un volantino con le date fondamentali del loro percorso sempre più impervio con un orrido all’orizzonte: la perdita del lavoro. Storia di ordinaria malaimprenditoria che si ripete senza fine e a pagarne sempre e solo lavoratori e lavoratrici, ma anche il paese sempre più industrialmente e socialmente povero.
MGC – Gruppo Manital. Fatti e misfatti in breve.
Novembre 2012 – Nasce MGC Srl dalla acquisizione di GUERRINI srl. La sede legale e amministrativa di MGC è in IVREA, Via G. Di Vittorio, 29 [sede Manital]. La sede operativa è Via Ceretto 1, Colleretto Giacosa [sede Hortilus/Vivai Canavesani]. MGC concentra il proprio core business nell’ingegneria e progettazione e nell’attività di recupero, costruzione e realizzazione edilizio. (fonte Bilancio SA8000 MGC Srl Anno 2016) – Gli addetti acquisiti dalla Guerrini erano circa dieci. Sono state fatte quindi nuove assunzioni per lavorare alla ristrutturazione del Castello di Parella acquistato da Manital in un’asta fallimentare nel giugno 2011. Siamo arrivati ad essere fino a 50 operai.
2013 – Inizio lavori al Castello di Parella.
Febbraio 2016 – Nuovo amministratore delegato di MGC è Luigi Grosso.
Settembre 2017 – Primi ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Gennaio 2018 – Nuovo cambio al vertice. Il nuovo AD di MGC è il presidente di Manital, Graziano Cimadom.
2019 – L’inizio della fine
2 maggio – Primo sciopero davanti uffici MGC perché gli stipendi non arrivano. Ci fanno credere che i pagamenti erano appena stati fatti mostrandoci i “CRO” dei bonifici. Rassicurati torniamo al lavoro, ma i bonifici non arrivano (CRO falso? Bonifici cancellati?). Oltre agli stipendi arretrati aspettiamo: il versamento dei contributi alla Cassa edile (servono per pagarci la tredicesima, la quattordicesima, il Tfr); il pagamento regolare della diaria che ci spetta perché lavoriamo a più di 10Km dalla sede di assunzione; il versamento alle finanziarie delle quote trattenute agli operai che hanno chiesto un prestito con la “cessione del quinto dello stipendio” (fatto molto grave, perché questi operai rischiano di finire fra i cattivi pagatori perché l’azienda ha preso i soldi ma non li ha versati).
Giugno – Vendita del materiale edile stoccato nel magazzino MGC di Scarmagno e dei mezzi d’opera con la promessa del pagamento degli stipendi con l’incasso delle vendite. Non arriva nessun pagamento e non si ha nessuna informazione su come, a chi sono stati venduti i beni e quanto si sia ricavato.
Luglio-Agosto-Settembre. Ci viene chiesto di lavorare a Napoli presso un cantiere Manital (cliente Ministero dell’Istruzione per lavoro nelle scuole) con la promessa che grazie a questo lavoro saremmo stati pagati. Non riceviamo un soldo. E in seguito abbiamo scoperto di essere stati usati per sostituire colleghi Manital in sciopero.
Altre trasferte per commesse Manital. Ma ancora niente pagamenti.
In generale abbiamo subito una gestione “irregolare” delle trasferte: chi si rifiutava di andare in trasferta veniva minacciato verbalmente di essere messo in permesso a zero ore; ci veniva fatta pressione giustificandola con presunte spese di trasferta per pernottamenti e pasti già anticipati dall’azienda; vi è stata mancanza del preavviso di legge e di accordi sindacali.
Imposizione della “Banca ore”, non contabilizzata in busta paga, con obbligo di usare le ore straordinarie come permessi retribuiti (con conteggi forfettari).
Settembre – Incontro con l’AD di Vistaterra (Castello di Parella), Erika Ferlito che si impegna verbalmente a provvedere al pagamento dello stipendio e degli arretrati entro due settimane. Falso.
21 ottobre – Accordo sottoscritto da Cimadom (AD MGC) con i rappresentanti sindacali per il saldo dello stipendio di luglio nella stessa giornata (avvenuto 2gg dopo) e il pagamento dei mesi arretrati entro 15 giorni. Accordo non rispettato.
Nel frattempo, il 16 ottobre, Cimadom ha venduto Manital al fondo finanziario IGI Investimenti di Giuseppe Incarnato.
4 novembre – Inizio del presidio permanente davanti al Castello di Parella per protesta per i mancati pagamenti (stipendi da agosto e cassa edile da marzo) e le ripetute promesse e accordi non mantenuti.
13 novembre – A seguito delle nostre forti e ripetute richieste, l’azienda convoca i sindacati per un incontro in Manital a Ivrea con i vertici della vecchia e nuova proprietà (Cimadom e Incarnato). I due non si presentano, al loro posto si è presentato Luigi Grosso, a noi ben noto perché già AD di MGC, in qualità di nuovo AD di Manital, eletto da meno di 24 ore e per questo rimanda l’incontro.
21 novembre – La Prefettura di Torino convoca azienda e sindacati. L’azienda informa che non si presenterà. L’incontro è rimandato.
25 novembre – Nuova convocazione in Prefettura, l’incontro si tiene ma senza l’azienda, che manda una e-mail con le date dei pagamenti delle somme dovute (ottobre il 2 il resto entro il 20 dicembre).
27 novembre – Manifestazione a Ivrea con partenza dalla sede Manital in via Di Vittorio e corteo fino alla piazza del Municipio. Larga partecipazione di lavoratori e cittadini. Incontro con il sindaco di Ivrea e l’assessora al lavoro.
28 novembre – Approvazione da parte dell’assemblea dei soci ManitalIdea del nuovo piano industriale. Non parla del pagamento dei creditori privilegiati quali siamo noi dipendenti né del nostro futuro.
2 dicembre – Consegna nel municipio di Ivrea alla presenza del sindaco da parte dell’AD di MGC Graziano Cimadom di assegni circolari a copertura dello stipendio di ottobre basato però su buste paga (consegnate nello stesso momento) con dati inesatti, tutti a noi sfavorevoli.
5 dicembre – Conferenza stampa per la presentazione del piano industriale. Non si parla di MGC. Tutto il piano è vincolato dall’accettazione da parte dei creditori della rateizzazione in 72 mesi (6 anni!) del credito. Non vediamo futuro.
dicembre – Viene nominato un nuovo amministratore delegato, Alessandro Losco.
20 dicembre – E’ la data entro la quale dovremmo ricevere tutte le spettanze rimanenti come da promessa di Giuseppe Incarnato, fatta anche al sindaco, come ribadito più volte da Luigi Grosso in conferenza stampa.
20 dicembre – Il tribunale delle imprese di Torino si pronuncerà sullo stato di insolvenza di Manital che potrebbe portare all’amministrazione controllata.