Se non ora, quando? A Verona contro gli usurpatori del diritto alla libertà di scelta
La peggiore faccia di questo governo, quella razzista, è in mostra continua. E vanterà (insieme alla Regione Veneto e alla Provincia di Verona) il patrocinio al congresso mondiale delle famiglie, che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo prossimi. All’evento parteciperanno politici, associazioni e rappresentanti della chiesa provenienti da tutto il mondo. 150 relatori tra i quali chi ribadirà attacchi ripugnanti e oltranzisti contro i diritti l’autodeterminazione delle donne e delle persone lbgtq, farneticando la promozione della famiglia “naturale” e tradizionale, con un occhio attento alle prossime elezioni europee.
Un congresso ritenuto non condivisibile, nelle modalità, dallo stesso Vaticano, come dichiarato dal segretario di stato Parolin.
Un nome a caso, per comprendere meglio la pericolosità di queste tre giornate: il premier ungherese Orban, patrocinatore dell’edizione 2017. Oppure la presidente della Duma russa Mizulina, firmataria di una proposta di legge per la depenalizzazione della violenza domestica.
Il paese ospite (il nostro) farà la sua parte con la partecipazione del ministro della Famiglia Fontana, dell’Istruzione Bussetti, con la leader di Fratelli D’Italia Meloni. Oltre naturalmente al ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, al presidente del Parlamento Europeo, Tajani. al governatore della Regione Veneto, Zaia e al sindaco di Verona, Sboarina.
Riguardo al patrocinio all’evento resta confermato quello del Ministero della Famiglia, ad opera del ministro Fontana, mentre quello del Governo è stato ritirato in quanto ritenuto “non opportuno”, come annunciato lo scorso 21 marzo dal premier Conte.
Intanto per chi sta fuori dalle stanze è mobilitazione a tappeto. Dall’invito a boicottare gli alberghi e gli esercizi commerciali che si presteranno alla riuscita dell’evento all’appello dell’Università di Verona e del suo rettore Sartor e a quello di oltre 200 accademici tra professori, ricercatori e docenti in materie giuridiche di università italiane ed europee si sono detti preoccupati per “l’orientamento profondamente reazionario dell’evento”, fino alla contromanifestazione “Verona Città Trans-Femminista”, organizzata dal movimento femminista Non Una di Meno, con conferenze, laboratori, spettacoli, performance e incontri di approfondimento sui temi del gender, dei diritti delle donne e Lgbti, dell’aborto, del femminismo, alla quale hanno aderito una marea di collettivi, associazioni e centri anti-violenza che invaderanno Verona per dare corpo a una opposizione che non può certo restare virtuale.
DA TORINO Partenza 30 marzo ore 7:30
Da Torino Corso Novara 135 piazzale fronte Cimitero Monumentale
Arrivo a Verona in Via Città di Nimes (Piazzale stazione Porta Nuova – Lato est della careggiata stradale)
Ritorno da Verona ore 21:00
Punto di ritrovo Via Città di Nimes (Piazzale stazione Porta Nuova – Lato est della careggiata stradale)
Arrivo stimato ore 24:00/01:00 a Corso Novara 135 piazzale fronte Cimitero Monumentale
Costo biglietto a/r:
25 euro quota sostenitrice
15 euro quota base
10 euro quota ridotta
Se vuoi puoi lasciare un biglietto sospeso di 5 euro per garantire la partecipazione di tutti/e.
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Pagamento in contanti alla partenza.
Per prenotare scrivere a 393 169 5872 (messaggi o whatsapp, no telefonate)